
Martin esulta dopo la vittoria in solitaria a Mulhouse
IL PUNTO . Non solo ha corso una crono individuale, lui campione del mondo proprio a cronometro, in una tappa in linea piena di gran premi della montagna. Ha anche lanciato un messaggio chiaro: chi rischia, chi osa può fare il grande numero
Ci sono più messaggi nel successo di Tony Martin a Mulhouse. Lasciate perdere quello più ovvio, dell'impresa di un corridore che si fa una cronometro individuale, lui campione del mondo proprio a cronometro, in una tappa in linea piena di gran premi della montagna nei Vosgi e concentratevi piuttosto sul "nuovo" ciclismo.
Chi rischia, chi osa può fare il grande numero. Ovvio anche questo, ma fino a qualche anno fa si sarebbe potuto equivocare, pensando a chi rischia... barando col doping. Il "nuovo" ciclismo è più pulito, si sta attenti a non svuotare il serbatoio, a non esagerare perché l'aiutino del dopo tappa è scomparso. Si cerca di non arrivare al limite perché un grande giro è lungo e come dal passato riemergono le "crisi", le giornate no, così chi ha coraggio e gambe può rispolverare immagini in bianco e nero di corridori che attaccando da lontano hanno ribaltato classifiche già scritte. Le vere montagne stanno arrivando, non resta che raccogliere il messaggio!