Fantastico sprint del siciliano nel mezzo chilometro finale verso il traguardo di Andorra. Froome non riesce a tenere testa e deve accontentarsi del 3° posto che gli consente comunque di vestire la maglia rossa. Secondo De La Cruz
La mano sulla testa, come la pinna dello squalo, per emergere nel caldo dei Pirenei, per festeggiare il successo nella terza tappa della Vuelta. È la firma Di Vincenzo Nibali ad Andorra. Una giornata dura, con Froome che si prende la maglia rossa di leader, grazie agli abbuoni, sul traguardo, terzo dietro Nibali e De la Cruz, ma sveglio a prendersi anche un paio di secondi nell’ultimo traguardo volante che li assegna. Il più forte in salita è proprio il keniano bianco, l’uomo dei 4 Tour de France, che non è mai riuscito però a vincere la Vuelta. Sull’ultima salita copione classico: il Team Sky demolisce il gruppo, tra i protagonisti gli italiani Puccio, Rosa e, soprattutto, il debuttante Moscon, con Contador subito fuori gioco. Quando Froome decide di scattare con una delle sue “frullate” solo il colombiano Chaves gli resiste. Bardet e Aru inseguono, Nibali perde qualche metro in più. La discesa verso Andorra rimette in corsa Aru, Nibali, Bardet, Pozzovivo, Van Garderen, Roche e De la Cruz che raggiungono Froome e Chaves. Di gente veloce se ne vede poca, forse Roche. Nibali parte lungo e sorprende tutti. Nibali attento, cinico, magari non ancora al top, pronto a crescere. Froome da Tour de France, con l’incognita delle tante fatiche che si trascina nelle gambe. Classifica corta, con Nibali quinto a una decina di secondi, Aru settimo a poco meno di quaranta e Pozzovivo nono a poco più di quaranta. Se non la si guarda dal solo punto di vista italiano, De la Cruz, Roche e Van Garderen tallonano Froome a due secondi. Per mettere le mani sulla Vuelta la strada è lunga.