I mondiali di ciclismo su pista si chiudono con il capolavoro finale di Elia Viviani che conquista l'oro nella prova a eliminazione, bissando il titolo mondiale dello scorso anno a Roubaix. Una prova condotta alla perfezione dall'azzurro che ha lasciato dietro di sè il neozelandese Strong, argento, e il britannico Vernon, bronzo. L'Italia chiude la rassegna iridata al secondo posto nel medagliere con 4 ori e 3 argenti
Elia Viviani continua a fare la storia del ciclismo su pista italiano. L'azzurro ha conquistato l'oro nella prova a eliminazione ai Mondiali in Francia. Nel velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines, la casa del ciclismo su pista transalpino, l'azzurro si è lasciato dietro tutti in una prova condotta alla perfezione anche nei momenti più concitati. Argento per il neozelandese Strong, bronzo per il britannico Vernon. Il veronese lo aveva detto: "correrò con tutta la rabbia che ho in corpo". Non gli era andato giù il settimo posto ottenuto ieri sabato nell'Omnium. La corsa ha vissuto momenti veramente concitati che hanno tenuto il pubblico con il fiato sospeso. Lo stesso Viviani, che è giunto al traguardo con un'abrasione sul polpaccio destro, è entrato in contatto con gli avversari. Per lui un veloce stop per cambiare la bici e ripartenza con brivido. "Non so se la bici avesse qualcosa, ma non potevo rischiare più perché la mia corsa sarebbe finita. E' stato un mondiale più duro rispetto allo scorso anno, dove ho evitato anche un'altra caduta per pochissimo. Questa era la mia corsa, non potevo sbagliare". L'Italia chiude la rassegna iridata al secondo posto nel medagliere con 4 ori e 3 argenti. Per Viviani è il bis nell'eliminazione, dopo l'oro conquistato lo scorso anno a Roubaix, ed è la sesta medaglia iridata in carriera. Se lo chiamano "Il Profeta" un motivo c'è.