L'ex pilota di Formula 1, oggi nel team Andretti nella IndyCar Series, ha intervistato Hamilton, Verstappen e Ricciardo sul podio di Suzuka. Curioso vedere sulle sue mani una serie di fasi scritte a penna, probabile promemoria per non dimenticare cosa chiedere e dire durante la premiazione
LA CRONACA DELLA GARA
TEMPI E DISTACCHI - CLASSIFICHE
Il Gran Premio del Giappone 2017 ce lo ricorderemo per svariati motivi. La candela che ha mollato la Ferrari di Vettel dopo appena 5 giri; la vittoria di Hamilton che sa parecchio di titololo Mondiale messo in tasca; le "rimonte invisibili" di Raikkonen e Alonso e poi anche per Takuma Sato.
Sato chi? Sì, Sato, il pilota giapponese, arcinoto nel Motorsport, ex driver in F1 (Jordan e Bar) e oggi nel team team Andretti Autosport nella IndyCar Series. E' toccato a lui fare gli onori di casa sul podio di Suzuka per intervistare il vincitore, Hamilton appunto, ed i piloti Red Bull, Max Verstappen e Daniel Ricciardo, rispettivemante secondo e terzo al traguardo.
Sato mostra una certa disinvoltura sul podio, ma poi le telecamere non possono non intercettare qualcosa sulla sua mano sinistra. Si tratta chiaramente di scritte, verosimilmente appunti e domande. Nulla di scabroso o fuori dal mondo, sia chiaro. Sarà capitato a molti di fare la stessa cosa, a scuola oppure per un appuntamento importante. Ma resta comunque un fatto curioso al termine di un GP per molti versi "curiosi".