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Formula 1, GP Silverstone: l'analisi tecnica della gara in Gran Bretagna

Formula 1

Cristiano Sponton

La gara a Silverstone ha regalato tantissimi colpi di scena nonostante l'ennesima doppietta Mercedes. Hamilton vince, premiato anche da una strategia differente rispetto a quella del compagno e aiutato dall'ingresso della safety car. Terzo Leclerc, che approfitta del tamponamento di Vettel ai danni di Verstappen

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E' questa la Formula 1 che vogliamo. Il GP di Silverstone, nonostante il dominio Mercedes, è stato molto avvincente ed ha regalato spettacolo e colpi di scena dal semaforo verde alla bandiera a scacchi. La stagione 2019, pur con una Mercedes nettamente superiore a tutti, ci sta regalando delle corse molto appassionanti e solo in rarissime occasioni abbiamo assistito a gare noiose. A Silverstone, grazie ad un po' di fortuna, l’idolo locale Lewis Hamilton è riuscito ad avere la meglio su Bottas e Leclerc. Positiva la gara della Red Bull che ha ottenuto il quarto posto con Gasly e il quinto con Verstappen. Per il pilota olandese il risultato finale poteva essere sicuramente migliore ma la tamponata inflitta da Vettel gli ha pregiudicato di ottenere un podio quasi sicuro. Per quanto riguarda la "gara degli altri", Sainz, è riuscito ad avere la meglio su Ricciardo grazie ad una strategia più logica rispetto a quella imposta a Lando Norris che è costretto ad una doppia sosta terminando all’undicesimo posto. La McLaren è riuscita anche ad allungare nella classifica costruttori: ora il vantaggio sulla Renault è di 21 punti. La top ten è completata dall'ottavo posto di Raikkonen con l'Alfa Romeo, il nono di Kvyat con la Toro Rosso e il decimo di Hulkenberg con l’altra Renault.

E' stata fortuna la vittoria di Hamilton?

Sicuramente la Safety Car ha influito molto in questo trionfo di Hamilton che però, come dimostrano i tempi sul giro, era il pilota più veloce in pista ed aveva un ritmo migliore rispetto a quello del compagno di squadra. Nel primo stint è rimasto nella coda di Bottas per svariati giri e sappiamo quanto sia difficile inseguire da cosi vicino una vettura nonostante le nuove regole aerodinamiche che hanno agevolato questa cosa. Ha anche tentato alcuni attacchi, uno di questi era anche andato a segno ma Bottas nel rettifilo successivo si era ripreso con forza la posizione. La fortuna di Hamilton è stata quella di poter scegliere una strategia diversa rispetto a quella del compagno di squadra e questo gli ha permesso di allungare il primo stint e di poter “pittare” nel momento in cui è entrata l Safety Car a causa di un’uscita di Giovinazzi. Decisione che è stata confermata ai giornalisti direttamente da Toto Wolff al termine della gara: “Nella nostra riunione strategica del mattino i piloti hanno chiesto se ci fosse la possibilità di differenziare la strategia per chi si sarebbe trovato in seconda posizione, perché se avessimo confermato la stessa scelta la gara si sarebbe di fatto conclusa con notevole anticipo”. Quello che ha sorpreso Bottas e il muretto Mercedes è stato il fatto che Hamilton sia riuscito a terminare la gara con un solo pit stop cosa che era difficilissimo fare analizzando l’usura che le gomme avevano avuto venerdì durante i long run di FP2. Infatti, il pilota finlandese, ha impostato la sua corsa a 2 pit stop montando le medie durante la prima sosta e le soft negli ultimi 10 giri di gara. Seconda sosta che doveva essere fatta anche da Hamilton ma vedendo che le sue gomme funzionavano ancora benissimo ha preferito rimanere in pista dimostrando tutta la sua forza nell’ultimo giro ottenendo il giro più veloce della corsa con delle hard che aveva già percorso ben 30 giri. La sua forza e la maggior velocità nei confronti di Bottas l’ha mostrata nel secondo stint di gara quando con delle gomme sulla carta meno performanti è riuscito ad allungare sul finladese, il quale, non è riuscito a tenere il gran ritmo imposto dal cinque volte campione del mondo.

È stato positivo il fine settimana della Ferrari?

Per il risultato ottenuto da Leclerc la gara della Ferrari è stata abbastanza positiva anche se, dopo le qualifiche, ci si attendeva sicuramente di più dalla SF90. Sul giro secco le prestazioni della Rossa sono andate oltre le attese mentre, in gara, abbiano visto, fin dai primissimi giri, che non aveva il ritmo per tenere testa alla Mercedes e anche la Red Bull è sembra essere più rapida. La scelta delle gomme soft da utilizzare ad inizio gara non ha premiato ma vedendo le prestazioni della vettura credo sarebbe cambiato poco anche utilizzando al via le medie. Nella prima parte di gara, come evidenzia il grafico in basso, il distacco nei confronti della W10 è stato di circa 7 decimi al giro con una Red Bull alle calcagne.

Nella seconda parte di gara è stato confermato quanto descritto sopra con una Ferrari che ha faticato a tenere il ritmo di Mercedes e Red Bull. La SF90, in condizioni di gara, era chiaramente la terza forza in pista e il podio che è riuscito a raccogliere Leclerc è stato frutto della bravura del pilota monegasco e dall’incidente che ha creato Vettel che ha estromesso Verstappen dalla lotta per il podio.

Un Vettel che non ha avuto un fine settimana molto positivo. In qualifica è stato sonoramente battuto da Leclerc e in gara, come dimostrano i grafici, non aveva il passo del proprio team mate. A rendere ancora più negativa la gara c’è stato il tamponamento a Verstappen che lo aveva appena superato e nel tentativo di recuperare la posizione ha commesso un grosso errore che ha danneggiato la sua gara e quella del pilota olandese. Unica “luce” in week end “nero” è stata la scelta tutta sua di rimanere in pista nella prima parte di gara nonostante il team lo avesse richiamato ai box per la sostituzione delle gomme. Allungare il primo stint gli ha permesso di “pittare” in regime di Safety Car e questo gli ha fatto guadagnare tantissime posizioni passando dalla sesta alla seconda piazza. Strategia che è stata sbagliata con Leclerc che è stato richiamato ai box in ritardo quando la vettura di sicurezza era scesa in pista e questo gli ha fatto perdere delle posizioni in pista che prontamente è riuscito a recuperare sopravanzando Verstappen e Gasly.

Verstappen senza la collisione con Vettel dove poteva arrivare?

La Red Bull nelle ultime settimane ha fatto decisamente dei passi avanti, sia a livello aerodinamico che di Power Unit grazie alla nuova specifica che Honda ha portato in pista in Francia. In qualifica Verstappen poteva ottenere un risultato sicuramente migliore ma i problemi di ti turbo lag lo hanno costretto a partire dalla seconda fila. Miglioramenti alla vettura che hanno anche permesso a Gasly di disputare un ottimo fine settimana, in quanto, per la prima volta in stagione, è rimasto vicino alle prestazioni del più quotato pilota olandese. Solo uno stoico Leclerc è riuscito a tenere dietro la RB15 dell’olandese nonostante una maggior velocità della vettura di Milton Keynes. Senza la collisione con Vettel, il pilota olandese poteva ottenere agevolmente un terzo posto che potrebbe essere stato anche un secondo. Bottas, al momento del pit stop, sarebbe finito dietro a Verstappen e avrebbe dovuto scavalcarlo in pista sfruttando le soft per riuscire a guadagnare la seconda posizione. Sicuramente avrebbe terminato la gara davanti a Leclerc visto che era riuscito a scavalcarlo grazie alla chiamata ai box quando era entrata la Safety Car. Anche Ferrari ha fatto la stessa cosa con Charles ma con un giro di ritardo. Un fine settimana positivo a livello prestazionale per la RB15 che ha raccolto meno rispetto alla velocità della vettura. Da segnalare, comunque, l’ottimo quarto posto colto da Gasly che è stato uno dei primi ad entrare ai box (giro 12) ed è riuscito a fare uno stint lunghissimo con le hard a dimostrazione che la comprensione delle gomme è sicuramente migliorata rispetto a qualche anno fa. La Red Bull inizia a fare paura alla Ferrari che, più che guardare la Mercedes, dovrà da adesso in avanti prestare molta attenzione a Verstappen e Gasly.