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F1, GP Brasile: statistiche e curiosità, l'analisi della gara a Interlagos

Formula 1

Michele Merlino

Le safety car nel finale hanno stravolto l’esito del GP del Brasile: da un "normale" arrivo Verstappen-Hamilton-Vettel, si è passati ad uno dei podi più improbabili degli ultimi tempi

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L’unico dato certo del GP del Brasile, quasi mai in discussione, è la vittoria di Max Verstappen, capace di vincere dalla pole, azzeccando la strategia giusta nel finale. Max ha ottenuto la sua seconda pole in carriera e la sua ottava vittoria. In entrambi i casi Verstappen ha "celebrato" due eventi speciali: al sabato il compleanno del suo team-manager Chris Horner e alla domenica l’anniversario di nascita di Soichiro Honda (1906-1991), fondatore dell’omonima azienda che al momento fornisce i propulsori alla Red Bull.

Honda: da quanto tempo!

Oltre alla vittoria di Verstappen, la Honda ha potuto festeggiare una doppietta, grazie al secondo posto di Gasly (primo podio in carriera: 210° pilota a podio in F.1). Un evento che non si verificava da Giappone 1991, quando Berger e Senna realizzarono una doppietta per la McLaren ma, visto che Verstappen corre per la Red Bull e Gasly per la Toro Rosso, è una doppietta di motori Honda su vetture diverse per la prima volta da Monza 1987, quando vinse Piquet su Williams, seguito da Senna, su Lotus. Per la Toro Rosso si tratta del terzo podio della loro storia dopo la vittoria di Vettel a Monza nel 2008 ed il terzo posto di Kvyat ad Hockenheim quest’anno.

Exploit Alfa

La Safety Car dovuta al guasto di Bottas è stata un toccasana per Raikkonen e Giovinazzi: entrambi erano doppiati prima del suddetto intervento, in nona e decima posizione, ma la lunga neutralizzazione di sei giri ha permesso loro di sdoppiarsi e, con gli incidenti e penalità nel finale, si sono trovati per magia in quarta e quinta posizione all’arrivo, ad una decina di secondi dal vincitore. E’ un risultato storico per le Alfa: dal punto di vista individuale, Raikkonen riporta un’Alfa nei primi 4 per la prima volta dal 1984, quando Riccardo Patrese terminò sul podio in terza posizione a Monza, mentre se consideriamo entrambi i piloti, non si vedevano due Alfa nei primi cinque da Spagna 1951, quando le vetture del biscione finirono prima, terza, quinta e sesta con Fangio, Farina, Bonetto e De Graffenried.

Sainz: finalmente!

Non è salito fisicamente sul podio, ma lo ha ottenuto grazie alla penalizzazione di Hamilton: si tratta del primo podio per Carlos Sainz, che abbatte un singolare primato. Carlos infatti ha impiegato 101 GP per il suo primo podio e batte il record di Martin Brundle, che ne impiegò 92: sono i due piloti che hanno dovuto attendere di più per il loro primo podio in F.1! Sainz mette a segno così il 100° podio per la Spagna (97 sono di Fernando Alonso, 1 per Alfonso de Portago e Pedro de la Rosa) e riporta la McLaren a podio per la prima volta dal GP di Australia del 2014. Curiosamente, anche allora uno dei due podi McLaren arrivò per una squalifica, quella di Ricciardo, per aver infranto il limite di benzina utilizzabile nel GP.

Con Gasly e Sainz, questo è il primo podio con due piloti che vi salgono per la prima volta dal GP di Germania 1994, quando i due novellini furono Olivier Panis ed Eric Bernard, per la Ligier.