Formula 1, GP Ungheria: le statistiche e i numeri della gara dell'Hungaroring
gp ungheriaCon la vittoria a Budapest, la settima nelle ultime dieci gare, Max Verstappen ha dato una spallata che può essere decisiva per il Mondiale: il campione olandese potrebbe confermarmi arrivando sempre 2° da qui al termine della stagione. Ecco i numeri che lo rendono praticamente imbattibile. Il Mondiale torna in pista il 28 agosto a Spa: tutto in diretta su Sky e in streaming su NOW
Ce l’eravamo chiesti allo scorso GP: “diamo già il mondiale a Verstappen ed azzeriamo
tutto?”. E questo con un vantaggio di Verstappen su Leclerc di 63 punti e 10 GP da disputare. Ora, con una gara in meno, il gap è di 80 lunghezze e, se è il terzo di tutti i tempi al 13° round dietro al 2011 (Vettel +112 su Alonso) e 2020 (Hamilton +85 su Bottas), è il più grande di sempre con 9 GP da disputare.
Verstappen è davvero imbattibile?
Gli indicatori di un Verstappen imbattibile ci sono tutti:
- in Ungheria per la prima volta ha vinto senza partire dalle prime due file (10° in
griglia);
- ha ottenuto la seconda rimonta di sempre all’Hungaroring in una gara asciutta: solo
Mansell nel 1989 era partito più in basso per il successo, dalla 12^ piazza. Button
nel 2006 vinse dalla 13^ in condizioni miste.
Verstappen campione se: le combinazioni
Ora il calcolo per Max è semplice: già finendo sempre secondo da qui alla fine dell’anno sarebbe campione, ma lo sarebbe anche concedendosi in questo cammino un 4° posto. È ovviamente un calcolo astratto, ma che dà l’idea di quanto una miracolosa rimonta di Leclerc, vincitore dal Belgio in poi con tutti i giri veloci, non sarebbe sufficiente, da sola, per vedere Charles campione. Il confronto tra i due, escludendo le prime 3 gare della stagione, in cui Verstappen si è ritirato due volte, è a senso unico: 9 podi su 10 (7 vittorie) per Max, 2 su 10 per Leclerc. L’unico mancato podio di Verstappen? Il GP di Gran Bretagna, quando raccolse i detriti di Gasly e la sua Red Bull si danneggiò in modo irreparabile. Ma anche in quel GP era in testa, prima del guaio.
La prima pole di Russell
L’eroe del sabato è stato George Russell: prima pole in carriera. I suoi non sono numeri “tondi”: 105° della storia, 19° britannico, 6° con la Mercedes, ma la sua impresa è quella di aver posto fine al digiuno record di pole per le frecce d’argento nell’era Power Unit: 13 gare, ed aver consentito al suo team di eguagliare il record di pole dell’Hungaroring, 8, detenuto da McLaren e Ferrari. Una conferma per la Mercedes, che ha messo a segno 8 delle ultime 10 pole in Ungheria, mancandola solo nel 2017 (Ferrari, Vettel) e 2019 (Red Bull, Verstappen).