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F1, Verstappen: "Offese e minacce dopo il GP Brasile". Il comunicato della Red Bull

RED BULL

Il sorpasso di Max a Perez in Brasile, la decisione di non cedere la posizione al compagno e le voci di rapporti tesi con il messicano ha scatenato i social. Il campione del mondo in conferenza a Yas Marina: "Io dipinto come il cattivo, ma. la cosa più grave è che hanno attaccato e minacciato la mia famiglia. Lavoro per la squadra e con Checo ci siamo chiariti, lo aiuterò in gara". Il team: "Tutto quello che è stato detto a Max, Sergio e a noi è inaccettabile"

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Polemiche e veleni dopo la gara in Brasile. Il sorpasso del già campione Verstappen al compagno di squadra Perez, in lotta per il 2° posto in campionato con Leclerc, è degenerato in una sereie di atti deprecabili che sia il pilota olandese che la Red Bull hanno denunciato con forza. "Il sorpsao per il sesto posto in Brasile non era qualcosa per la classifica, ma riguardava una cosa accaduta in stagione - ha raccontato Verstappen in conferenza stampa ad Abu Dhabi -. Poi abbiamo parlato e chiarito, anche e quella conversazione avremmo dovuto farla prima con il team. Non sono mai stato un cattivo compagno di squadra, ma abbiamo capito che dobbiamo comunicare meglio. Sono stato dipinto come il cattivo dai media, ma non sanno come e quanto lavoro per il team. Il fatto più grave è che hanno attaccato e minacciato la mia famiglia dopo la gara in Brasile. Se avete un problema con me ok, ma lasciate stare la mia famiglia. Io ho un ottimo rapporto con Checo e magari un giorno si sapranno tutti i fatti. Però non capisco gli attacchi verso di me e la famiglia. Tante cose scritte sono state ridicole".

"Pronto ad aiutare Perez"

"Ci sono cose che non sono andate bene in Brasile - ha spiegato Max - alcune le abbiamo capite mentre per altre abbiamo il tempo sufficiente prima di tornare a corerre lì. Il secondo posto di Perez? Sì, sono pronto ad aiutarlo e non vedo l'ora che ci sia questa battaglia".

"Verstappen uomo-squadra leale, insulti inaccettabili"

"Il team ha commesso degli errori in Brasile. Non avevamo previsto la situazione che si è verificata all’ultimo giro e non avevamo concordato una strategia per un simile scenario prima della gara", si legge nelle prime righe di un comunicato diramato dalla Red Bull. "Purtroppo Max è stato informato solo all’ultima curva della richiesta di cedere la posizione senza che gli fossero trasmesse tutte le informazioni necessarie. Questo ha messo Max, che è sempre stato un giocatore di squadra aperto e leale, in una situazione difficile con poco tempo per reagire, cosa che non era nelle nostre intenzioni". 

 

Il chiarimento tra Vettel e Perez: "Rimarrà privato"

"Dopo il gran premio Verstappen ha parlato apertamente e onestamente, permettendo a entrambi i piloti di risolvere problemi o tensioni in sospeso. Il team accetta le ragioni di Max, la conversazione è stata una questione personale che rimarrà un fatto privato e non ci saranno ulteriori commenti".

 

"Quanto veleno, ma noi siamo qui solo per lo sport"

"Le cose che sono accadute successivamente sui social media sono del tutto inaccettabili. Il comportamento offensivo nei confronti di Max, Checo, del team e delle rispettive famiglie è scioccante e triste - prosegue il comunicato Red Bull - ed è qualcosa che noi come sport dobbiamo affrontare con regolarità deprimente. Non c’è posto per questo nelle corse o nella società nel suo complesso e dobbiamo migliorare questa situazione. Questo è uno sport, siamo qui per correre. Le minacce di morte, le lettere d’odio, il veleno verso i membri di una famiglia sono deplorevoli. Diamo valore all’inclusione e vogliamo un posto sicuro in cui tutti possano lavorare e godere del nostro sport. Basta agli abusi".