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F1, Sainz (Ferrari): "Se a Jeddah non mi fossi operato, avrei rischiato di morire"

Formula 1

Carlos Sainz, intervenuto al podcast "Nude Project", ha ripercorso il weekend di Jeddah, dove lo scorso marzo è stato operato d'urgenza per appendicite. Lo spagnolo è stato costretto a rinunciare al GP Arabia Saudita al termine delle prove libere 2: "Sono state le due sessioni più dure della mia carriera, ho sofferto molto. I medici mi hanno detto che, se avessi proseguito e non mi fossi operato, avrei rischiato persino di morire"

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È una stagione particolare per Carlos Sainz, tra alti e bassi. A fine anno lascerà il posto in Ferrari a Lewis Hamilton, ma si è tolto la soddisfazione di vincere il Gran Premio in Australia. E tornando alla mente proprio al successo di Melbourne, è impossibile non pensare che due settimane prima lo spagnolo era stato costretto a rinunciare al GP Arabia Saudita dopo le prime due sessioni di prove libere a causa di un'appendicite, con la conseguente operazione d'urgenza a Jeddah. Sainz è intervenuto al podcast "Nude Project", raccontando quei momenti molto delicati, in cui ha rischiato anche conseguenze peggiori: "Sono state le due sessioni più dure della mia carriera, su un circuito molto fisico, con curve velocissime. Non avevo mangiato, non avevo energie, ho sudato più del dovuto... Ho sofferto molto".

L'operazione d'urgenza per appendicite

Appresa la diagnosi di appendicite, Sainz avrebbe comunque voluto stringere i denti e concludere il weekend di Jeddah nonostante il dolore, ma è stato fermato per questioni di salute: "Avrei voluto correre, ma i medici mi hanno detto che se avessi proseguito e non mi fossi operato d'urgenza, avrei corso rischi molto più gravi, avrei persino potuto morire se l’appendice fosse scoppiata". Sainz si riferisce alla peritonite, un'infiammazione potenzialmente letale causata dalla perforazione dell'appendice nei casi più estremi. Solo allora lo spagnolo ha accettato di sottoporsi a un intervento chirurgico. Poi le due settimane di recupero, prima del lieto fine con il ritorno in pista e la vittoria nel GP Australia.

"In questo ambiente o mordi o vieni morso"

Carlos Sainz junior è figlio di una leggenda del motorsport come Carlos Sainz. Durante l'intervista, lo spagnolo ha fatto un riferimento speciale al padre: "Se fossi stato un scarso mio padre mi avrebbe portato a fare tennis o golf. A 10 anni tutti mi prendevano a sportellate perché volevano battere il figlio di Sainz. Allora mio padre mi disse che in questo ambiente o mordi o vieni morso. In Formula 1 tutti i piloti pensano di essere i migliori, se non si ha questa mentalità, non si riesce a competere contro gli altri".

Un abbraccio tra Carlos Sainz (a sinistra) e il figlio Carlos Sainz junior (a destra) - ©Motorsport.com