"Abbiamo sempre corso in categorie diverse e questo ha permesso che l'amicizia rimanesse intatta. Quando non c'e' rivalita' in pista... sono distrutto". Questa la reazione di Giacomo Agostini raccolta dall'Ansa, appena appreso della scomparsa di Angel Nieto. "Avevo sentito il figlio ieri e ci eravamo illusi che stesse migliorando, invece... Avevamo cenato insieme non piu' di un mese fa nella mia casa di Jerez de la Frontera, progettavamo un evento. Ora e' tutto finito". Negli anni Sessanta e Settanta le loro strade si sono sovrapposte. Era l'epoca in cui c'erano meno gare ed un pilota poteva partecipare a piu' mondiali contemporaneamente. "Angel mi diceva sempre che mi aveva preso a modello, voleva vedere come organizzavo la mia vita sia sportiva che non. Come mi comportavo con gli sponsor. Eravamo davvero legati". Agostini conclude: "Si', era superstizioso, non voleva dire di aver vinto 13 mondiali. Ripeteva sempre 12+1. Invece la sfiga l'ha trovato lo stesso. Incredibile che se ne sia andato cosi'" -
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