Carene e "carenate" verbali: l’aerodinamica al centro delle polemiche
MotoGpLa nuova carena omologata dalla Ducati (e portato in gara da Lorenzo) giudicata al limite del regolamento dal responsabile racing Aprilia. Intanto anche Yamaha e Honda provano dei nuovi profili, mentre la casa di Noale ripropone la soluzione vista durante la stagione
Volano le polemiche sulle ali delle nuove carene. Quella targata Ducati ha smosso le obiezioni del responsabile racing Aprilia, Romano Albesiano. Questione di regolamenti, troppo permissivi secondo l’uomo di Noale, o d’interpretazioni troppo libere. Il profilo della nuova carena della Desmosedici, nella versione più elaborata, in effetti ricorda un po’ la complessa alettatura del 2016, poi vietata dal regolamento. Ma l’omologazione c’è, al di là delle schermaglie verbali, inevitabili verrebbe da dire, e Ducati è stata la prima a usare la nuova carenatura in gara, con Jorge Lorenzo, subito entusiasta. Dovizioso ha invece aspettato i test del lunedì successivo, per una prima presa di contatto come hanno fatto anche i piloti Yamaha.
A Rossi è piaciuto il nuovo profilo studiato in Giappone, diverso nella parte superiore rispetto alla versione vista nei test pre-campionato. Il nuovo cupolino appare più schiacciato ai lati, con una sorta di appendice simile a una piccola ala. Si recupera carico aerodinamico, ma si perde qualcosa in velocità di punta, questo il commento di Rossi. Un’applicazione più semplice di quella elaborata dalla Ducati in cui è evidente il lungo studio su flussi d’aria e carichi aerodinamici.
Diversa anche dalla versione Aprilia, più aderente ai regolamenti, e anche da quello che sembra più che altro un abbozzo, portato da Honda, da sempre piuttosto fredda su questo aspetto tecnico. Una cosa è certa: l’aspetto aerodinamico offre nuovi stimoli ai tecnici e nuovi spunti polemici. In un campionato già scoppiettante di suo per quanto succede in pista.