Tutte le case MotoGP si sono ormai dotate stabilmente di test team, strutture indispensabili per far evolvere le moto nel corso della stagione. Oltre alle giornate alle quali partecipano i piloti ufficiali, stabilite in modo rigoroso dal calendario Irta (l’associazione dei team), è possibile mandare in pista i test rider a macinare chilometri. Venerdì tutti in pista a Sepang
La figura del pilota collaudatore ha assunto n’importanza via via crescente, tanto da essersi creato un vero e proprio mercato dei test rider, con le case che cercano di mettere sotto contratto gli uomini “liberi” più veloci e con esperienza significativa in MotoGP. E ora, nei test di Sepang, è il loro momento. Ma non finisce qui, perchè Aprilia e KTM (team con concessioni) avranno la possibilità di far partecipare anche i piloti ufficiali allo shake down in Malesia. Durante il weekend sarà attesa anche la presenza di Aleix Espargaro e Andrea Iannone per la casa italiana e Johann Zarco e Miguel Oliveira per quella austriaca.
La griglia dei tester rider
Ducati: confermatissimo Michele Pirro, il prototipo dei test rider, veloce, in grado di portare al limite le MotoGP e di girare con costanza su tempi significativi. È una garanzia per la casa di Borgo Panigale e l’esempio dal quale tutti i rivali hanno tratto ispirazione. Il pilota italiano non sarà più affiancato una tantum da Stoner in questa preseason 2019. L’australiano era stato uno dei motivi di interesse degli scorsi anni, ma da tempo ha fatto sapere di rinunciare al lavoro in pista con Ducati, evidenziando come abbia poco senso continuare a svolgere l’attività di test rider dato il limitato utilizzo da parte del team dei dati da lui raccolti.
Aprilia: ha messo sotto contratto Bradley Smith che diventa test rider e possibile wild card. L’ex KTM MotoGP correrà anche in MotoE. Iannone, new entry a Noale e il confermato A. Espargarò potranno quindi contare sul supporto di un pilota che la MotoGP la conosce molto bene. È certamente un passo in avanti per Aprilia che ha gran bisogno di crescere ed entrare stabilmente nelle posizioni che contano.
Yamaha: ha finalmente costituito il test team europeo con Jonas Folger che aveva dimostrato di saper andar forte con la M1. È un segno di rinnovato impegno della casa di Iwata per cercare di tornare con costanza al top, investendo risorse nelle aree dove Ducati e Honda sembrano più avanti. In Giappone ci sarà ancora Nakasuga a provare il nuovo materiale.
KTM: è arrivato un top rider come Dani Pedrosa il che significa che la casa austriaca continua ad investire risorse importanti per scalare le posizioni in classifica. Il lavoro da fare è molto e Kallio aveva bisogno di supporto. Sarà da verificare se la struttura fisica di Pedrosa non sia così particolare da fornire risconti troppo “personalizzati”, detto che le qualità del pilota non si discutono.
Honda: Stefan Bradl, dopo il passaggio in Superbike, è rientrato come tester ufficiale del team HRC. Bradl prenderà anche il posto di Jorge Lorenzo ai test di Sepang. Lo spagnolo sta continuando la riabilitazione dopo la frattura dello scafoide sinistro durante la preparazione invernale.
Suzuki: confermato Guintoli.
Cosa prevede il regolamento?
Al termine della stagione passata, i team hanno avuto a disposizione 2 giornate di test ufficiali a Valencia, subito dopo l’ultima tappa del Motomondiale, martedì 20 e mercoledì 21 novembre. Successivamente la top class si è spostata a Jerez per 2 ulteriori giorni, utili per la preparazione 2019, mercoledì 28 e giovedì 29 novembre. I mesi di dicembre e gennaio non hanno visto nessuna moto scendere in pista per via della sospensione obbligatoria delle attività (Winter Test Ban). Di conseguenza, i team hanno dovuto aspettare le due sessioni ufficiali Dorna/IRTA 2019, la prima sul circuito di Sepang in Malesia dal 6 all’8 febbraio (preceduta dall’1 al 3 febbraio dallo shakedown con i collaudatori) e quindi a Losail in Qatar, prima dell’inizio del Campionato, dal 23 al 25 febbraio. In base ai risultati ottenuti nel 2018, le squadre avranno a disposizione altre sessioni non ufficiali (non Dorna/Irta) durante il corso dell’anno. Cinque saranno i giorni concessi a Ducati Racing, Honda HCR (Repsol), Yamaha (Factory) e Suzuki, contro i sei di Aprilia e KTM, per lo sviluppo della moto. Tutte le case dovranno però rispettare la regola del Summer Break, che vieta lo svolgimento di test durante la pausa estiva, normalmente tra il GP di Germania e quello della Repubblica Ceca.