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MotoGP, GP Spagna. Yamaha ufficiali in ombra in qualifica, team satellite protagonista

MotoGp

Sandro Donato Grosso

Mentre i due piloti ufficiali faticano (Vinales 5°, Rossi 13°) a Jerez in casa Yamaha a prendersi la scena sono quelli del team satellite Quartararo e Morbidelli, che chiudono le qualifiche rispettivamente con la pole e il 2° tempo. Analizziamo i motivi alla base di questo risultato inatteso

JEREZ, VITTORIA DI MARQUEZ

L'ORDINE DI ARRIVO

CLASSIFICA - CALENDARIO

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Una griglia particolare, speciale, che fa riflettere e che ti riporta in una dimensione inattesa. Fabio Quartararo in pole, il più giovane nella MotoGP dell'era moderna con 20 anni e 14 giorni dopo aver limato il record che apparteneva a Marc Marquez, è una sorpresa inattesa ed ancora più amplificata dalla doppietta Yamaha Petronas, visto che Franco Morbidelli partirà accanto a Quartararo grazie ad una bellissima seconda posizione. Ma che succede? Argomenti di discussione ce ne sono tanti, anche un po' scomodi visto che le Yamaha Satellite sono protagoniste nel giorno in cui Rossi scatta dalla quinta fila e Vinales è in seconda, ma dopo prove non poco problematiche.

Nelle pieghe del risultato ci sono due fattori: il primo riguarda l'ossatura tecnica di un team strutturato che ha i soldi di un colosso come Petronas, Wilco Zeelenberg su ponte di comando, Ramon Forcada e Diego Gubellini come tecnici sopraffini tanto da tirar fuori il 100% delle M1 che i giapponesi mettono a disposizione dei clienti; rimane però da capire quanto queste moto siano identiche a quelle ufficiali.

Il resto lo fa il talento fresco e giovane, la voglia di due ragazzi che sanno osare pun avendo una guida pulita che si addice alle caratteristiche della moto. Per accogliere Quartararo nel Motomondiale la FIM ha anche anche abbassato la soglia d'ingresso a 15 anni e la decisione, proprio cinque anni fa, fece scalpore e creò polemiche sui baby piloti. Evidentemente chi aveva letto nel DNA del Diablo aveva visto giusto. D'accordo non è successo nulla, magari domani l'equilibrio generazionale ritorna sovrano, ma di certo uno scossone c'è stato e non è passato inosservato.