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SBK 2020 a Phillip Island (Australia): Gara 1 a Razgatlioglu, a terra Rea

Australia

Edoardo Vercellesi

Razgatlioglu si impone in Gara 1 davanti a Lowes e Redding, in un arrivo al photofinish con Van Der Mark quarto. Haslam quinto seguito da Bautista, mentre Rea cade nel tentativo di rimontare dopo un contatto con il poleman Sykes

LO SPECIALE SBK

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Una stupenda Gara 1, ricca di spettacolo e colpi di scena, ha aperto la stagione 2020 del mondiale Superbike sul tracciato di Phillip Island. Dopo il nuovo record della pista (1’29”230) siglato da Tom Sykes in Superpole, valso all’inglese la cinquantesima pole position in carriera, Toprak Razgatlioglu ha brillato in gara ottenendo al debutto la prima vittoria con Yamaha.

 

Quarto sulla griglia di partenza, il turco ha fatto parte di un pacchetto di sei piloti che ha condotto la corsa per buona parte della sua durata, gruppo composto insieme a Sykes, a Scott Redding, Michael Van Der Mark, Alex Lowes e Leon Haslam. Alla fine sono rimasti in quattro: il primo a cedere è stato il poleman, mentre nelle ultimissime fasi è toccato ad Haslam gettare la spugna. In un arrivo al photofinish, Razgatlioglu ha conquistato la terza vittoria in carriera precedendo Lowes, Redding e Van Der Mark.

 

Haslam ha chiuso quinto precedendo il compagno di squadra Alvaro Bautista, costretto a una gara di rimonta (scandita da un ottimo ritmo) dopo essere caduto in qualifica scattando quindicesimo. Sorte simile è toccata a Loris Baz, settimo, vittima di un errore nelle prime fasi di gara che gli ha fatto perdere contatto con il gruppo di testa. Ottava piazza per un poco convincente Chaz Davies, seguito da Sykes e da Michael Ruben Rinaldi, autore di una buona top-10.

 

Tra i quindici piloti giunti al traguardo e quindi a punti troviamo poi Eugene Laverty, Federico Caricasulo, Sandro Cortese, Garrett Gerloff e Maximilian Scheib. Ritirati Xavi Fores e Takumi Takahashi, ma soprattutto Jonathan Rea: il nordirlandese è stato vittima di un contatto con Sykes al primo giro ed è finito nella ghiaia alla curva 9; nella foga della rimonta, l’anteriore della sua Kawasaki lo ha tradito lanciandolo a terra ad alta velocità, fortunatamente senza particolari conseguenze.

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