Binder secondo in Qatar, Oliveira primo in Indonesia: KTM protagonista a sorpresa nelle prime due gare della nuova stagione. Andiamo alla base di questi risultati, per capire da dove nasce l'exploit della Casa austriaca con un'anima italiana. Prossimo esame in Argentina: gara il 3 aprile alle 20 live su Sky
Siamo solo all'inizio ma KTM comincia già a sorprendere. Il marchio più giovane della MotoGP zitto zitto si sta facendo strada tra le varie Yamaha Honda Ducati e Suzuki. Dopo dei test prestagionali anonimi, la partenza del campionato è stata a dir poco stellare. Un podio con Binder su un tracciato ostico come quello di Losail e poi una vittoria con Oliveira sull'asfalto bagnato di un circuito tutto nuovo come quello di Mandalika.
Alle basi della crescita KTM
Oltre alla pista sono i numeri a parlare chiaro, quelli della classifica piloti in cui troviamo Binder secondo a 2 punti da Bastianini, ma soprattutto la classifica costruttori in cui KTM svetta con 45 punti in totale, 4 in più di Ducati. Risultati che nascono anche dal rafforzamento del comparto tecnico della casa austriaca, iniziato nel 2021 con l’arrivo di Fabiano Sterlacchini. Ingegnere italiano eccellente che ha già lavorato in Ducati e che da quest’anno ricopre il ruolo di direttore tecnico del team con il compito di coordinare i diversi reparti. Un'anima italiana dunque completata anche dal neo team manager Francesco Guidotti. Entrambi con i piloti e tutta la squadra stanno già facendo la differenza e anche se in KTM sono cauti, ci sono già tanti buoni motivi per far suonare un piccolo campanello d'allarme ai rivali.