MotoGP, Barcellona: come arrivano i piloti al GP di Catalunya. Il punto di Paolo Beltramo
Dopo il Mugello, la MotoGP si trasferisce a Barcellona in una pista che offre un lungo rettilineo, saliscendi e una parte bella ed affascinante. Ecco quali sono le condizioni dei piloti. Il GP di Catalunya è in diretta domenica 5 giugno alle 14 su Sky Sport MotoGP (canale 208) e in streaming su NOW
di Paolo Beltramo
Qualche giorno di intervallo, occupato perlopiù dagli abitanti del paddock per trasferirsi dal Mugello a Barcellona, cioè smontare, viaggiare, rimontare box, hospitality, uffici, TV e tutto ciò che serve perché un GP si svolga al meglio. Naturalmente senza molto riposo, ma in molti dopo la gara toscana avevano una voglia matta di riprendere subito la pista, anche per motivi contrapposti, magari: chi vuole riscattarsi, invertire una tendenza negativa, chi confermarsi, darci dentro mentre le cose vanno bene
IL CIRCUITO - La pista di Barcellona offre pure lei un lungo rettilineo, saliscendi, una parte guidata è bella ed affascinante. Ed è dove, nel 2003 Loris Capirossi vince la prima gara per la Ducati in MotoGP. Insomma, vediamo.
DUCATI - Su tutti la Casa bolognese che al Mugello ha tinto di rosso la pista e ha messo in mostra le doti di 8 piloti e 8 moto. Su tutti Pecco Bagnaia che ha vinto, ripreso una corsa momentaneamente interrotta in Francia e che pare davvero lanciato verso il recupero in classifica. Tempo ce n’è, gare pure. Se guida come in Toscana, beh c’è da godere.
Al contrario Bastianini deve riprendersi dall’errore del GP di casa. Ha già dimostrato che ne è capace e alla grande, ma deve considerare anche l’utilità di un piazzamento, nel caso. O tutto, o poco è bello, romantico, affascinante, ma poco utile per vincere il campionato. Conferma cercata, credo, anche per Bezzecchi, Marini e Di Giannantonio bravissimi in prova (prima fila formata da loro 3) e anche in gara dove hanno assaporato il sapore squisito, inenarrabile, che una volta provato dà assuefazione.
In cerca di miglioramento/conferma anche Zarco, che oramai attende il giorno della prima vittoria in MotoGP dopo due titoli in Moto2. Infine nel gruppo Ducati ci sono due piloti in cerca di riscatto: Jack Miller che al Mugello è stato stranamente opaco, senza guizzi né in prova, né in gara e Martin che però ha il problema al braccio che lo costringe a correre da meno che normale, mentre potrebbe essere uno dei super. Inoltre c’è Pirro, il collaudatore che corre nei GP a tempo determinato. Bene, fanno 9.
YAMAHA – Quartararo al Mugello ha dimostrato ancora una volta di che pasta sia fatto, quella che utilizza il destino quando costruisce campioni, fuoriclasse, dei del politeismo sportivo. A Barcellona potrebbe addirittura vincere anche perché l’arrivo non è lontano come al Mugello e nelle ultime due curve a destra prima dell’arrivo già abbiamo assistito a un capolavoro di Rossi contro Lorenzo, cioè Yamaha contro Yamaha. Attenti al Diablo, insomma, come spesso, se non proprio sempre.
Gli altri piloti Yamaha sono laggiù, in fondo al gruppo e si attendono miglioramenti netti. Morbidelli e Dovizioso non possono continuare così per sempre, non sarebbe neppure giusto. Darryn Binder arriva dalla Moto3, ha un mezzo che non è il meglio, sta in una squadra che ha già divorziato da Yamaha e l’anno prossimo schiererà Aprilia. Di certo non una situazione invidiabile.
APRILIA - Deciso di confermare i due piloti attuali, deciso di avere un Team esterno, ora tocca concentrarsi esclusivamente su un titolo che nessuno forse credeva possibile, ma che le prestazioni di Aleix Espargaro e della moto hanno reso tangibile, a portata di gas.
Una vittoria, quattro podi consecutivi, a punti in tutte le gare lo spagnolo si sta dimostrando bravissimo, continuo, forte, intelligente. Battere tutti, soprattutto da sorpresa deve essere qualcosa che spinge ulteriormente. Avanti così, mentre Vinales deve ora mettere a frutto il progressivo aumentare della sua familiarità con la moto. Partire meglio, qualificarsi meglio. Il resto lo sa già fare.
HONDA - No Marquez, no party. Sarà così per tutta la stagione? Probabilmente sì, purtroppo viste le gare fin qui disputate dagli altri. Può arrivare qualche sorpresa, ma la continuità là davanti sembra lontana. A meno che si riesca a rendere la RC213V un mezzo più guidabile. Certo il correre a Barcellona dovrebbe spingere i due fratelli da corsa Pol Espargaro e Alex Marquez, magari Nakagami sfodererà uno dei suoi GP inattesi, Bradl farà quello che potrà. Aspettando notizie dal Minnesota, magari anche dal reparto corse in Giappone.
SUZUKI – Poco da dire. Due gare e zero punti da entrambi i piloti. Mir e Rins possono soltanto migliorare, ma soprattutto staranno cercando posto per l’anno prossimo. È una situazione difficile quella di Suzuki ed è un peccato, ma sembra che l’annuncio del ritiro a fine anno, abbia scosso equilibri che erano stabili e funzionanti. Ora tocca tirarsi su e finire al meglio un’avventura comunque fantastica.
KTM – Al Mugello segali di ripresa sono arrivati ed erano attesi. Binder è confermato, Oliveira si gioca il posto nella squadra ufficiale visto l’arrivo di Miller da Ducati. Ma mi pare strano che per sostituire uno che ha vinto 4 gare in MotoGP se ne prenda uno che ne ha vinte 3 e con molte più gare disputate (in MotoGP). Gli altri due rookie devono fare esperienza, ma già si parla di benservito a Remy Gardner per tenere Fernandez. Comunque sia, il potenziale della moto austriaca è migliore di quanto si sia visto ultimamente.