MotoGP, GP Valencia. Bagnaia e Quartararo, due esempi di grande sportività
fair play foto da Twitter @MotoGPA differenza dei piloti del passato, Quartararo e Bagnaia hanno dimostrato ancora una volta nella conferenza del GP Valencia di essere due esempi di sportività, prima ancora che avversari. Entrambi in sala stampa hanno riconosciuto le qualità del rivale, senza nascondersi dietro facili scuse: è questo che differenzia un campione da un bravo pilota. La gara è in diretta domenica alle 14 su Sky Sport Uno, Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW
Come è diversa la MotoGP di oggi, ammantata di un "buonismo" e di un rispetto che in tanti trovano persino stucchevole. Ma se Pecco e Fabio non si guardano in tralice, si può fargliene un torto? Se sanno stringersi la mano senza ipocrisia, se hanno imparato a rispettarsi, è davvero una colpa? Qualcuno rimpiange gli scontri, anche verbali, l’antipatia e le rivalità, altrettanto sincere, che hanno animato duelli celebri. Ma Bagnaia e Quartararo sono due campioni che conoscono la fatica e il peso che comporta sfidarsi ogni domenica sul filo dei secondi (o dei decimi, dei millesimi di secondo), in uno sport dove il rischio è nascosto dietro ogni curva. Dove ogni sbaglio si paga caro. Sono due esempi di sportività, prima ancora che avversari. E l’hanno ribadito nell’ultima conferenza ufficiale della stagione. "Penso che Fabio sia uno dei più grandi staccatori - ha detto il pilota della Ducati -. Ma anche la sua forza mentale è notevole. L’ha dimostrato in Malesia e in Austria, nonostante la nostra Desmosedici fosse più veloce e competitiva. E siamo qui, ancora in lotta, nonostante lui abbia una moto meno forte". Pecco non si prende la scena né tutto il merito, perché sa quanto la sua Ducati abbia contato nella sua fantastica rimonta. Ma come ha sempre detto Agostini, che guidava una MV superlativa, "a un grande campione serve una grande moto. E a una grande moto serve un grande pilota". Più o meno quello che ha detto Fabio, riflettendo sulla stagione del suo avversario. "È vero che le Ducati sono molto forti, ma davanti a tutti c’è Pecco". E ancora: "Sembra tutto molto semplice per lui, e in tv pare persino più lento, ma vorrei avere io la stessa capacità di essere veloce in ogni situazione". Riconoscere la qualità di un avversario, senza nascondersi dietro facili scuse, è ciò che differenzia un campione da un bravo pilota. E in questo nessuno dei due è inferiore all’altro.