MotoGP, GP Germania. Marquez e la Honda, sarà la prova del 9 al Sachsenring
MotoGp ©Motorsport.comIl GP Germania è un test fondamentale per Marquez e soprattutto per la Honda. Lo spagnolo ama questo tracciato, caratterizzato da tante curve a sinistra, proprio come piace a lui. Lo spagnolo fisicamente sta meglio, ma la sua moto non è ancora all'altezza delle sue aspettative. Vincere al Sachsenring allontanerebbe i dubbi residui sulla competitività di Marc, mentre perdere dimostrerebbe invece la reale portata delle difficoltà tecniche della casa giapponese
Non è ancora l'ultima spiaggia, ci mancherebbe con un calendario di 20 gare. Ma il Sachsenring sarà la prova del nove per il binomio Honda-Marquez. Sul circuito tedesco il campione spagnolo ha sempre vinto, quando vi ha corso (se Marc vincesse domenica, in base alle partecipazioni, per lui sarebbe la 9^ vittoria consecutiva al Sachsenring). Ha vinto persino nel 2021, a un anno dal tremendo incidente di Jerez, l’inizio del suo calvario. Nel 2022 Marquez era assente giustificato, bloccato a casa in una lunga convalescenza dopo il quarto intervento al braccio destro. Quest’anno lui ci sarà, fisicamente in condizioni migliori, ma tecnicamente condizionato da una moto che ancora non è all’altezza delle attese e delle necessita di Marquez. Vincere o perdere in questo caso avrebbe un duplice significato: vincere potrebbe quanto meno allontanare i dubbi residui sulla sua competitività; perdere dimostrerebbe invece la reale portata delle difficoltà tecniche della casa giapponese. Un tempo si diceva che Marquez poteva vincere con un mano su questo tracciato, ecco perché un’eventuale sconfitta allargherebbe il solco tra lui e gli avversari, tra la Honda e la concorrenza, in questo momento guidata dalla Ducati che, al contrario, in Germania non ha mai brillato. Lo sa Bagnaia ("qui il pilota da battere è Marquez"), ne è consapevole Bezzecchi, e nemmeno Martin, a cui piace il Sachsenring, può lanciare proclami.
Il rischio di "non vincere" in Germania
Alla peggio Marquez partirebbe alla pari, grazie alla sua confidenza con le curve del Sachsenring, dove si gira in senso antiorario (da lui preferito), dove la sua guida può fare la differenza. Undici vittorie tra tutte le classi ne sono la conferma. Il podio è alla sua portata, lui ci spera, nonostante le due cadute nelle ultime uscite abbiano acceso più di un campanello d’allarme. Le sue parole a caldo, dopo la scivolata del Mugello, suonano come un avviso ai vertici giapponesi. "La nostra moto è pericolosa", vincere in Germania sarebbe quindi un palliativo, l’ha detto chiaramente lo spagnolo. Ma perdere sarebbe ancora peggio, la certificazione di una crisi che potrebbe riflettersi su tutto il resto del campionato.