
MotoGP, Germania (Sachsenring): l'analisi del circuito a cura di Mauro Sanchini
Dopo due settimane di break, si torna in pista: il Motomondiale fa tappa sul circuito del Sachsenring e il nostro Mauro Sanchini ci porta a scoprire i segreti del tracciato, curva dopo curva. Il GP di Germania è in diretta domenica 19 giugno alle 14 su Sky Sport MotoGP (canale 208) e in streaming su NOW

Fino al 1990 il Sachsenring apparteneva al territorio dell'allora Repubblica Democratica Tedesca e attraversava il centro urbano di Hohenstein-Ernstthal. Oggi il circuito sorge alla periferia della cittadina sassone, viene percorso in senso antiorario ed è il più corto tra quelli del Motomondiale con i suoi 3.671 metri di lunghezza.

Non è larghissimo: 12 metri, con 10 curve a sinistra e soltanto 3 a destra. Prima parte molto mista, quasi un 'kartodromo', e la seconda molto veloce.

Il record della pista appartiene a Marc Marquez, stabilito il 2 luglio del 2017: tempo di 1:21.228. Il catalano - grande assente domenica dopo la quarta operazione all'omero destro - è il 're' del Sachsenring con 11 vittorie: 8 in MotoGP, due in Moto2 e una in 125.

Per quanto il tracciato sia piuttosto corto, il rettilineo è di 700 metri e tutto in salita: questo significa che la potenza del motore si farà sentire tantissimo.

Secondo i dati Brembo, la tortuosità del Sachsenring si traduce in un ricorso modesto ai freni: le frenate sono 8, di cui 6 nelle curve a sinistra (solo in Austria e Thailandia ce ne sono meno). Ridotti sono anche gli spazi di frenata: in metà delle 8 staccate non si raggiungono nemmeno i 100 metri. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore è di 7,9 quintali.

Ma andiamo avanti: c'è una sorta di 'cavatappo' dalle curve 2, 3 e 4, in cui si scende, si fa una 'omega' e si risale.

Staccata 'violenta' a metà salita della curva 13, che immette nel rettilineo: sarà importante avere una moto molto stabile, che permetta di curvare forte per presentarsi con buon grip e gas in mano, anche perché non sono tantissimi i punti di sorpasso in questo tracciato.

Nell'ultimo tratto -.che va dalla staccata della 12 alla 13 e con l'uscita in salita - il motore della Ducati potrebbe avere qualcosa in più degli altri.