MotoGP, Ezpeleta a Sky: "Liberty Media la scelta giusta per il futuro di questo sport"
L'INTERVISTAIl CEO di Dorna, che manterrà il suo ruolo anche quando verrà formalizzata la cessione della MotoGP a Liberty Media, parla a Sky del nuovo corso: "Ringraziamo chi è stato accanto a noi in questi anni, abbiamo fatto una scelta per lo sviluppo di questo sport". Poi ha aggiunto: "Vogliamo rendere ancora più popolare questo sport e ci saranno più gare fuori dall'Europa". E sul nuovo regolamento: "Sarà molto attrattivo". Il Mondiale è in Texas: weekend live su Sky e streaming su NOW
Una nuova era del Motomondiale è cominciata. L'acquisizione da parte di Liberty Media nell’ambito di un'operazione da 4,2 miliardi di euro che verrà formalizzata entro la fine del 2024, punta a rendere questo show già spettacolare ancora più attrattivo. Lo ha spiegato a Sky Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna che manterrà il suo ruolo con l'avvento di Liberty. Ezpeleta, nella chiacchierata con Sandro Donato Grosso, ha fissato in modo chiaro gli obiettivi per il futuro..
Cosa c’è dietro questa scelta così importante?
“Il ruolo degli investitori che abbiamo avuto è stato molto importante e li ringraziamo per tutto il tempo che hanno trascorso con noi. Dovevamo però scegliere tutti insieme quella che era la migliore soluzione per noi. Quello che abbiamo cercato di fare è di avere il miglior partner possibile, non solo dal punto di vista economico ma soprattutto dal punto di vista del futuro della MotoGP per sviluppare meglio questo sport".
Quando avete scelto Liberty Media, avete valutato sia la loro esperienza sia quello che stanno facendo nell’ambito della Formula 1?
"Non solamente la Formula 1, in tutte le cose che loro fanno hanno un grande successo. Sappiamo quello che vogliono fare, le conversazioni che abbiamo avuto hanno mostrato quanto conoscono l’evoluzione e l’innovazione di uno sport che è già molto interessante. Vogliamo vedere come arrivare a più gente e a rendere questo sport ancora più popolare. È quello che vogliamo e ogni loro suggerimento sarà ben accetto. La società non cambia, resta spagnola: l’azionista principale è cambiato ma il resto del management resta invariato".
Nell'immaginario, però, magari si pensa che dopo il 2027 ci possa essere un campionato più rivolto ai paesi d’oltreoceano rispetto all’Europa. È uno scenario plausibile?
"Sì, ma non è una questione legata a Liberty Media perché l’avevamo già in testa. C’è una domanda dei paesi emergenti che vogliono avere questo spettacolo, anche se ovviamente non possiamo pensare a una cifra superiore ai 22 eventi, anche sulla base degli accordi che abbiamo con i team e la Federazione. Sicuramente ci saranno più gare fuori dall’Europa".
Quanto sarà importante essere attrattivi e avere più “case” in questo show?
"Nuove case che vogliono investire sono benvenute. Presto avremo il nuovo regolamento, e a partire da quel momento, le case potranno mostrare il loro interesse. Pensiamo che il nuovo regolamento sia molto attrattivo, darà la possibilità alle nuove marche di capire come stanno le cose. Il grado di competitività che abbiamo in tutte le gare e come si sviluppano sia le Sprint che le gare "normali", ci rende contentissimi dal punto di vista sportivo e dello spettacolo. E spero di mantenerlo nel futuro".
Quando ha messo la firma per l'accordo con Liberty Media, come si è sentito?
"Umanamente è stato un momento molto emozionante. Ma non è stato solo il momento della firma, che è arrivato dopo un lungo periodo di trattative. Emozionante perché abbiamo cominciato nel '92 con poche persone e arriviamo oggi con questi numeri e con questo interesse da parte di una società così importante. Ma dobbiamo andare avanti e lavorare per il futuro".