Intervistato ai microfoni di Sky Sport 24 da Sandro Donato Grosso, Jacky Ickx, vincitore della Parigi-Dakar del 1983 traccia un bilancio della storica tappa dei Rally Raid: "Non c’è nulla di diverso tra la storia della Dakar dagli inizi e quella di adesso, anche se per i piloti è un sogno correre in Arabia Saudita". Poi, un commento su quello che sarà il momento decisivo della competizione: "Nelle ultime 10 tappe tutto può succedere, la Dakar è dura sia per i piloti che per le auto"
Jackie Ickx, leggenda della Formula 1, della 24 Ore di Le Mans, vinta per ben sei volte oltre che della Dakar, commenta ai microfoni di Sky Sport 24 l'edizione 2025 dello storico Rally Raid, tra similutidini con il passato della competizione e momenti che, a parer suo, saranno decisivi. "Direi che non c’è nulla di troppo diverso tra la storia della Dakar dall’inizio ad adesso. La storia rimane la stessa: la competizione è più dura ma è un sogno per tutti essere in Arabia Saudita". Poi, il passaggio sulla 48h Marathon, prossima tappa della competizione: "Prima era lo stesso perché ogni sera non c’erano bivacchi così grandi. L’idea è di dormire fuori, sulla sabbia. Nel deserto fa molto freddo e adesso si è davvero sulla terra". Infine, una previsione sulle insidie delle prossime tappe. "Senza dubbio oggi è il giorno uno, chi vince ha vinto solo una tappa, non l’intera guerra. Nelle ultime dieci tappe tutto può succedere, la Dakar è dura sia per i piloti che per le auto".
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