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NBA, bastano gli “Splash Brothers” per battere OKC

NBA
Sette triple a segno e 34 punti: c'è la firma di Klay Thompson sul successo degli Warriors (foto Getty)

Con sette triple a testa, 34 punti di Klay Thompson e 23 di Steph Curry, Golden State vince 111-95 anche il quarto e ultimo incontro stagionale contro Oklahoma City, in una gara che ha visto Russell Westbrook tenuto a soli 15 punti e dove non è mancato il nervosismo

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Va in scena la quarta (e ultima) sfida stagionale tra Oklahoma City Thunder e Golden State Warriors e – anche senza l’ex Kevin Durant, ancora fuori per infortunio – arriva la quarta vittoria dei californiani, 111-95, a dimostrazione di una superiorità ribadita dallo scarto combinato dei quattro duelli: +79 punti Warriors. In ognuna di queste gare, la squadra di Steve Kerr (10-1 in stagione regolare contro i Thunder) a un certo punto dell’incontro ha guidato di almeno 25 punti, ulteriore testimonianza dello squilibrio di forze in campo tra i due roster. A farla da padroni, nello scontro della Chesapeake Arena, sono stati questa volta gli “Splash Brothers”, Steph Curry e Klay Thompson, entrambi con 7 triple a segno in serata (7/12 per il primo e 23 punti totale, 7/15 il secondo per 34). La coppia di micidiali tiratori degli Warriors ha finito per far registrare un totale combinato (57 punti) maggiore di quello di tutto il quintetto dei Thunder (53), che hanno visto Victor Oladipo miglior marcatore di squadra con 17 punti e Russell Westbrook fermato a 15 (in stagione ha fatto peggio solo il 14 novembre contro gli Heat, chiudendo a quota 14). Per Mr. Tripla Doppia una serata da dimenticare, contraddistinta da pessime percentuali al tiro (4/16 dal campo, addirittura 1/6 da tre punti), con 8 rimbalzi e 7 assist ma anche 5 palle perse (-25 il suo plus/minus). 

Storie tese – Pur in assenza di Durant, non sono mancate le tensioni in campo, esplose appena prima dell’intervallo su una apparentemente innocua palla a due. “Una normale lotta per prendere posizione e ottenere un piccolo vantaggio – racconta Steph Curry – ma poi mi sono sentito spingere da Semaj Christon. La prima volta ho lasciato perdere, ma quando mi ha spinto ancora ho reagito nel tentativo di mantenere il posto che mi ero guadagnato”. “Steph stava cercando di spingere Semaj per cui sono intervenuto: lo faccio sempre a difesa di un mio compagno”, le parole di Russell Westbrook, anche lui coinvolto nella mini-rissa che ne è seguita, risolta dagli arbitri con 4 falli tecnici, ai tre protagonisti e (ovviamente) a Draymond Green. 

Battaglia di strisce – Il successo di Golden State regala ai californiani la quarta vittoria di fila e mette invece fine alla striscia di cinque successi consecutivi dei Thunder. La gara viene decisa dal parziale di 34-17 messo a segno dagli Warriors nel secondo quarto, a cui prova a reagire con 8 punti nei primi tre minuti della ripresa proprio Russell Westbrook. Serve a riportare OKC sotto di 12, ma mai più vicina, con gli ospiti capaci di allungare ancora fino al 78-55 a cinque minuti dalla fine del terzo quarto. A trascinare i californiani per tutta la partita un Thompson che si conferma caldissimo, capace di viaggiare a 28.4 punti di media con il 54% dal campo e il 51% da tre nelle ultime cinque gare.