In vista di gara-2 contro i Blazers, sono tanti i giocatori in dubbio in casa Warriors: Shaun Livingston, Matt Barnes ma soprattutto Kevin Durant, alle prese con un leggero stiramento al polpaccio. E tornano in mente le profetiche parole di Steve Kerr a fine febbraio...
Il suo esordio ai playoff in maglia Warriors – anticipato dal riorno in campo nelle ultime tre gare di regular season, dopo 5 settimane (e 19 partite) di stop per l’infortunio al ginocchio – ha lasciato tutti a bocca aperta: in 36 minuti di gioco Kevin Durant ha inflitto alla difesa di Portland 32 punti con soli 20 tiri (12 dei quali a segno), scacciando ogni dubbio e timore su quello che potesse essere il suo stato di forma nel momento più caldo della stagione. O almeno, così sembrava al termine di gara-1.
Invece alla vigilia della seconda sfida tra Warriors e Blazers, le condizioni di salute del n°35 dei californiani tornano a far discutere, con Durant “in dubbio” per gara-2 per via di un leggero stiramento al polpaccio sinistro: “Con questo tipo di guai fisici occorre essere prudenti”, il commento di coach Steve Kerr, ancora incerto se potrà utilizzare o meno il suo giocatore, le cui chance di essere in campo sono attualmente al 50% in attesa di un responso definitivo. Un infortunio che non dovrebbe preoccupare gli Warriors sul lungo periodo ma che fa risuonare le profetiche parole dello stesso Kerr al momento del lungo stop di Durant a fine febbraio: “So che può sembrare un’affermazione da pazzo, ma sono quasi contento”. L’allenatore di Golden State non aveva perso il senno, ma stava soltanto prevedendo una situazione come quella che i suoi Warriors si trovano a fronteggiare ora – in cui diventa fondamentale la capacità della sua squadra di poter sopperire a un’eventuale assenza di una superstar come Durant: “Abbiamo imparato a giocare senza KD – le parole di Bruce Fraser, uno degli assistenti allenatori di Golden State – ma certo questo non vuol dire che non abbiamo bisogno di lui”. Sulla stessa lunghezza d’onda Steph Curry: “Non è come dirlo, giocare un mese senza di lui. Abbiamo dimostrato di poter sopperire alla sua assenza col nostro collettivo, per cui oggi ci sentiamo pronti, qualsiasi cosa succeda”.
Infermeria affollata
Quel che succede a poche ora dal via di gara-2 è che la situazione infortuni di Golden State non coinvolge soltanto l’ex OKC: in dubbio come lui anche Shaun Livinston, alle prese con un guaio all’indice della sua mano destra, e Matt Barnes, con caviglia e piede destro malconci. Se è vero che il mantra della squadra allenata da coach Kerr è Strenght in Numbers (per sottolineare l’importanza del collettivo sopra tutto) è anche vero che contro un avversario ostico come i Blazers l’apporto del n°35 verrebbe più che utile. “Non so a che punto della gara si è fatto male”, le parole di Kerr, con Durant che però già durante il secondo tempo è apparso più volte infastidito dal dolore al polpaccio. Quel che è certo è che la superstar di Golden State non si è allenata martedì con la squadra e che un eventuale stop precauzionale in gara-2 gli consentirebbe un riposo di cinque giorni prima del terzo episodio della serie. Una gara-3 a cui, sul lato opposto della barricata, sperano possa partecipare Jusuf Nurkic, la cui assenza nelle fila dei Blazers è invece già certa per il secondo round della serie.