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NBA Jam è diventato realtà: quel videogame chiamato Warriors!

NBA

Come nel mitico videogioco in auge negli anni '90, i Golden State Warriors 2016-17 sembrano in grado di compiere su un campo da basket imprese ai limiti della realtà. Tanto che i vari Curry, Durant e Thompson virtuali assomigliano tanto a quelli in carne e ossa...

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Hanno chiuso la stagione con il miglior record della lega e – dopo aver vinto 23 delle ultime 24 partite disputate – sono in finale di conference per il terzo anno consecutivo. Hanno vinto ogni partita di playoff fin qui disputata – anzi, sarebbe più corretto dire che le hanno dominate, visto il +16.5 di scarto medio rifilato agli avversari negli otto successi ottenuti (il dato più alto di sempre nella storia NBA con un minimo di 5 partite). Quattro di questi sono state vittorie wire-to-wire, senza mai vedere gli avversari di serata in vantaggio, neppure per un solo punto, o per un solo secondo. Sono la squadra che segna di più (115.3 punti a partita) ma al miglior attacco (117.0 punti per 100 possessi) associano anche la miglior difesa (96.9 punti subìti, sempre per 100 possessi). Come risultato hanno di gran lunga il miglior net rating delle 16 squadre che hanno staccato un biglietto per i playoff (+17.4, Cleveland è seconda a +11.0). Sono la squadra col miglior rapporto assist/palle perse (2.38) e quella che in percentuale perde meno palloni (11.4%). Vanno meglio di tutti a rimbalzo difensivo (catturando più dell’82% dei palloni disponibili sotto il proprio tabellone) ma spesso le conclusioni degli avversari neppure raggiungono il ferro, visto che in semifinale di conference hanno rifilato agli attaccanti dei Jazz 41 stoppate, il massimo di sempre per una serie su quattro gare. Possono contare sul perimetro su una serie di tiratori incredibili – a partire ovviamente da Steph Curry e Klay Thompson – ma sono anche quelli che sull’altro lato di campo ottengono più punti per possesso quando danno palla in post (1.17). A completare il tutto, giocano da 234 partite (playoff compresi) davanti al tutto esaurito della loro Oracle Arena, con 19.596 spettatori in totale adorazione dei propri campioni. Insomma, i Golden State Warriors di questi playoff 2017 sono una squadra davvero da videogioco, capace di numeri e record incredibile e prestazioni che forse non sarebbe facile replicare neppure joypad in mano.

Quando la realtà si avvicina alla fantasia

Diverse erano le cose nella primavera del 1993, quando i Golden State Warriors allora allenati da Don Nelson – con Chris Mullin miglior marcatore di squadra e Latrell Sprewell a fargli da spalla – i playoff neppure li raggiungevano, a fronte di un deludente record di 34 vittorie e 48 sconfitte. In quel 1993, però, le sale giochi di tutto il mondo iniziavano a ospitare per la prima volta la versione arcade di NBA Jam, uno dei primi videogiochi sportivi titolari della licenza NBA e quindi autorizzati ricostruire versioni digitali dei veri campioni amati da tutti i tifosi. NBA Jam si guadagnò un grandissimo successo popolare soprattutto  per la natura esagerata delle azioni che era possibile compiere – salti irreali, schiacciate contro ogni legge della fisica – e per una grafica rivoluzionari fatta di palloni infuocati o scie di razzi create ad hoc per evidenziare la velocità di certi giocatori. Un quarto di secolo dopo – cambiate (molto) le interfacce dei videogame e cambiati (molto) anche i Golden State Warriors – la squadra allenata da Kerry/Brown e guidata in campo da Curry e Durant sembra proprio riuscire a rendere reale la fantasia dei programmatori di Midway che nell’ormai lontano 1993 immaginavano una pallacanestro del futuro fatta di canestri a raffica e balzi irreali che oggi è quasi realtà. Per rendere tutto ancora più credibile, ecco la voce di Tim Kitzrow – lo storico annunciatore di NBA Jam – prestarsi a commentare le imprese di primo e secondo turno (contro Blazers e Jazz) degli Warriors versione 2016-17. Passati i primi due livelli di gioco, al terzo l’avversario da incontrare e sconfiggere si chiama San Antonio Spurs. Domenica sera la prima parita: Insert Coin