L’intervista esclusiva di skysport.it a Danilo Gallinari dopo il secondo ko consecutivo incassato dai suoi Clippers: “La mia è stata una partita positiva, ma non è bastata”
“È stata una partita in cui loro sono entrati in possesso del match nel secondo quarto. Noi abbiamo provato a riportarci dal -17 al -9, ma hanno controllato sempre il vantaggio senza permetterci di rientrare”. Quando giochi contro i più forti, arrabbiati e delusi dalla seconda sconfitta casalinga incassata meno di 24 ore prima, sai di dover fare i conti con un avversario spesso e volentieri troppo forte. Danilo Gallinari è stato l’ultimo a mollare , oltre che il miglior marcatore della sua squadra con 19 punti con 8/15 dal campo e 2/6 dall’arco. “Il segreto era quello di non farli giocare in transizione, perché quando riescono a trovare il loro ritmo sono impossibili da fermare. Il nostro piano partita era quello di essere aggressivi, cercare di farli giocare a metà campo mettendogli le mani addosso. Molte volte però non basta”. E i 141 punti a referto sono lì a dimostrarlo, ennesima sconfitta incassata dai Clippers contro gli Warriors contro cui non vincono dalla partita di Natale del 2014. Un’eternità, quasi a raccontare più di ogni parola il fatto che Golden State quando incrocia i losangelini diventa una macchina semi-infallibile: “Green è stato molto bravo a sfruttare le attenzioni che inevitabilmente abbiamo posto sugli altri grandi realizzatori di cui dispongono”. Uno in particolare ha messo in difficoltà l’azzurro, costretto a livello difensivo a provare a contenere l’MVP delle scorse Finals: “Durant è il più difficile da marcare per quelli che ricoprono il mio ruolo in campo, giocare contro di lui è sempre un bel test”. La prossima sempre in casa contro i Mavericks dovrebbe essere un po’ più agevole, per fortuna.
[intervista: Zeno Pisani | Video: Sheyla Ornelas]