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NBA, Derrick Rose torna a parlare: "Potrei dovermi operare ancora"

NBA

Uno sperone osseo presente nella caviglia sinistra del giocatore dei Cavs potrebbe nuovamente costringere sotto i ferri la point guard dei Cavs, che alla prima apparizione pubblica dopo la “fuga” del 24 novembre, ha fatto chiarezza sulle tante voci sul suo conto

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Rientrato all’interno del gruppo dopo il periodo di lontananza, nuovamente a disposizione di coach Lue e – in vista della gara serale contro Indiana – anche dei giornalisti durante il classico shootaround mattutino, Derrick Rose ha rivelato che “uno sperone osseo presente all’interno della sua caviglia sinistra potrebbe costringermi nuovamente a finire sotto i ferri”. Dopo l’operazione sostenuta in seguito alla rottura dei legamenti del ginocchio sinistro il 28 aprile 2012 (99 gare saltate) e quelle rese necessarie dai guai al menisco destro (prima il 22 novembre 2013, altre 76 gare lontano dai parquet, e poi ancora nel febbraio 2015, per uno stop di altre 20 partite), lo spettro di un nuovo intervento chirurgico fa di nuovo capolino nella travagliata carriera di Derrick Rose. La point guard dei Cavs lo ha rivelato in prima persona nelle prime interviste da lui concesse dopo la fuga dal gruppo dello scorso 24 novembre, a cui erano seguite le voci sul possibile ritiro dell’ex MVP NBA, frustrato dai mille guai fisici. “Se il processo di riabilitazione non dovesse dare i risultati voluti, l’unica altra soluzione resterebbe quella di finire ancora sotto i ferri”, ha ammesso il n°1 dei Cavs, lontano dal parquet dal 7 novembre e, all’apparenza, sempre più lontano anche da un rientro significativo in un gruppo che tra l’altro, senza di lui, sembra aver trovato una quadra tecnica e tattica

Le parole dell’ex MVP

Rose poi è voluto anche tornare sulla decisione di lasciare il gruppo, comportamento che ha colto molti di sorpresa: “Mi sono scusato con i miei compagni per le mie azioni e voglio ringraziare la società per avermi dato il tempo di prendere le mie decisioni, di chiarirmi le idee, garantendo allo stesso tempo la mia privacy”, ha dichiarato. Più enigmatiche però le sue parole di fronte alla parola “ritiro”. Rose non ha né smentito né confermato di aver pensato di mollare tutto: “Dico solo che ora sono qui, sono tornato, per i miei compagni e per questa squadra, sono loro la ragione alla base del mio ritorno. Devo continuare una fase di riabilitazione ma al momento navigo a giornata, è l’unico modo per non impazzire: non ho una data di ritorno in campo, non posso averla al momento”. Rose poi ha risposto anche ad alcune domande sui possibili scenari futuri, dovesse rientrare nel gruppo: “Non sono preoccupato di quello che potrà essere il mio ruolo all’interno della squadra in futuro, ora penso solo a guarire e a cercare di tornare in campo. Voglio solo giocare”. Le ultime parole dell’ex All-Star dei Bulls sono andate a chiarire alcune voci circolate in maniera incontrollata nelle ultime settimane: “Non ho mai chiesto di essere ceduto – ha detto, dimostrandosi anzi molto sorpreso della sola ipotesi – perché avrei dovuto farlo? Gioco in una delle squadre più forti della lega, perché dovrei chiedere di andarmene?”. Allo stesso modo ha negato in maniera decisa che il contratto che lo lega ad adidas (e che è destinato a portargli in cassa 80 milioni di dollari nei prossimi 7 anni, sempre a patto che sia un giocatore "attivo") abbia in qualche modo influito sulla decisione di tornare a disposizione dei Cavs: “Non ci ho pensato neppure per un momento. Non gioco per i soldi. Non è quello, ne ho già messi via abbastanza negli anni”, ha tagliato corto Rose.