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NBA, Lonzo Ball ha ritrovato il suo tiro da tre: 44% nelle ultime 15 gare

NBA

Dopo un primo mese difficile, il playmaker dei Los Angeles Lakers sta vivendo un momento magico al tiro, viaggiando ad altissime percentuali nelle ultime 15 partite nonostante i due infortuni che lo hanno rallentato da dicembre in poi.

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È un momento decisamente felice in casa Los Angeles Lakers, e non è una frase che è stata scritta spesso nelle ultime difficili stagioni in California. Con il successo sul campo dei San Antonio Spurs sono salite a cinque le vittorie consecutive della squadra di Luke Walton, di cui le ultime quattro nella prima trasferta senza sconfitte del decennio, visto che non accadeva dal lontano 2008/09 –quando i Lakers erano una contender per il titolo grazie a Kobe Bryant, Pau Gasol, Phil Jackson e tutti gli altri. Un rango a cui i gialloviola aspirano a tornare in tempi relativamente brevi, magari piazzando i tanto attesi colpi in free agency nel corso di questa o della prossima estate. Per attrarre i “nomi grossi” a Los Angeles bisogna però offrire un contesto sportivamente competitivo, e la notizia migliore delle ultime settimane potrebbero essere i segnali lanciati finalmente da Lonzo Ball. Il tanto chiacchierato playmaker dei Lakers nel (relativo) silenzio che lo circonda ha totalmente invertito il trend di inizio stagione, tornando a essere il tiratore da 40+% dall’arco ammirato nel suo unico a UCLA: nelle ultime quattro gare ha segnato 14 delle 22 triple tentate, un momento positivo che si estende anche alle ultime 15 partite disputate in cui sta viaggiando con il 44.4% dall’arco su ben 6.6 tentativi a partita. I due infortuni subiti alla spalla e al legamento mediale che gli hanno fatto saltare 21 partite non lo hanno rallentato più di tanto: a essere cambiata è soprattutto la fiducia con cui si prende certe conclusioni, come testimoniano le ultime tre triple realizzate sul campo dei San Antonio Spurs. Con il punteggio sul 105-101 per i padroni di casa a 2:45 dalla fine, Ball ha mandato a segno la quarta tripla di serata punendo la scelta della difesa di “passare sotto” sul pick and roll; un minuto e mezzo dopo ha ricevuto uno scarico in emergenza di Julius Randle per realizzare la tripla del sorpasso a 1:15 dalla fine; quindi ha spezzato la parità sul 109-109 a 42.2 secondi dalla fine prendendosi ancora la conclusione con il passo laterale a sinistra, quella che lo aveva reso famoso al college, nonostante la mano in faccia del difensore. Alla fine Ball ha chiuso con il suo massimo in carriera da tre (6 canestri su 10 tentativi) e una tripla doppia sfiorata (18 punti, 7 rimbalzi e 11 assist, più 2 stoppate e 2 palle perse) in quasi 35 minuti sul parquet. Non male per uno che fino a pochi mesi fa si diceva dovesse cambiare la sua – esteticamente terribile – meccanica di tiro.

La fiducia ritrovata di Ball, Walton e compagni

“Quando sono libero, io tiro. Se passano sotto ai blocchi, io continuo a tirare” ha detto con il solito profilo basso (almeno nelle dichiarazioni) dopo la partita, dimostrando una sicurezza nei suoi mezzi che per la verità non era vacillata più di tanto neanche ad inizio stagione, quando a novembre aveva chiuso il suo primo mese completo in NBA con il 30% dal campo e il 24% da tre. La fiducia ricevuta da compagni e coaching staff, unita a piccoli accorgimenti sul suo equilibrio durante la fase di tiro, gli hanno permesso di continuare a lavorare con tranquillità e di raccoglierne ora i frutti. “Son contento per lui perché è stato giudicato troppo duramente a inizio anno” ha detto coach Luke Walton, che non ha mai fatto mancare il suo supporto al playmaker. “Nessun altro rookie è stato analizzato come lui, eppure giocava alla grande. Stava facendo tutto quello che amiamo di lui: passaggi, difesa, rimbalzi. Semplicemente i tiri gli uscivano. Sono contento che abbia capito come tirare da quella distanza anche in NBA e come crearsi spazio, perché segnarli aiuta tutti quanti”. Ne sono contenti anche i suoi compagni, con i quali pare abbia creato un bel rapporto basato sulle battute e gli scherzi reciproci in spogliatoio. “È passato dal beccare solamente gli spigoli del tabellone a non sbagliare mai” ha detto Julius Randle, miglior marcatore dei suoi con 25 punti contro San Antonio, sopperendo anche all’assenza di Brandon Ingram fermato da un problema all’anca. Per tutto il resto, poi, ci ha pensato Lonzo Ball, il nuovo cecchino dei gialloviola.