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NBA, LeBron James, risonanza magnetica e sospiro di sollievo: "L'ho scampata bella"

NBA

Il "day after" della sfida natalizia regala un sorriso a LeBron James: gli esami medici confermano la natura contenuta del suo infortunio all'inguine: il muscolo è intatto, la superstar gialloviola salterà la trasferta a Sacramento ma poi potrebbe già essere pronto a scendere di nuovo in campo

PAURA PER LEBRON JAMES: INFORTUNIO ALL'INGUINE CONTRO GOLDEN STATE

I LAKERS TRAVOLGONO GLI WARRIORS ANCHE SENZA LEBRON JAMES

“L’ho scampata bella!”. È questo il senso delle parole che LeBron James affida a Twitter una volta conosciuti gli esiti della risonanza magnetica, che hanno escluso danni gravi (il muscolo inguinale è intatto) e aggiornato il suo status medico con il classico day-to-day, che lascia prevedere il rientro in campo del n°23 gialloviola già da una delle prossime gare dei Lakers (esclusa però la trasferta a Sacramento nella notte, viaggio a cui James non ha neppure preso parte). Il significato letterale del suo tweet – “Ho schivato un proiettile” – la dice però lunga sullo spavento con cui lo stesso LeBron ha vissuto l’infortunio subìto durante la gara natalizia contro i Golden State Warriors: come un proiettile può metter fine a una vita, così l’infortunio all’inguine riportato a Natale avrebbe potuto metter fine ai sogni di gloria nascenti di questi Lakers, capaci di vincere anche senza il loro leader la sfida contro i campioni in carica ma ovviamente legati a doppio filo alle prestazioni di “King” James per poter ambire a recitare da protagonisti nei playoff. “Una delle cose di cui sono più orgoglioso è il fatto di non mancare mai una partita, ed essere sempre a disposizione della mia squadra, dei miei allenatori e dei miei compagni: per questo mi ha dato fastidio non poter tornare in campo contro gli Warriors. Fortunatamente non dovrebbe essere un infortunio che mi tiene lontano a lungo dal campo, voglio tornare il prima possibile”, le parole di James. L’infortunio, occorsogli nel tentativo di strappare una palla vagante a Draymond Green, si è fortunatamente risolto in una iper-estensione muscolare, aggravata poi da un movimento effettuato nell’azione immediatamente successiva nel tentativo di rientrare in difesa. “I felt a pop”, il labiale che si era potuto intuire già dalle immagini televisive, un’impressione che la superstar dei Lakers conferma anche il giorno dopo: “Ho provato ad allungare il muscolo dopo aver sentito quel ‘pop’ ma mi sono reso conto che non ce la facevo. Non sono mai troppo preoccupato dagli infortuni, non lo ero neppure martedì: riuscivo comunque a camminare, tanto che sono uscito sulle mie gambe dal campo”. 

LeBron James, uomo indistruttibile

Ecco allora che quello “sheesh” – seguito dall’icona delle due mani in preghiera e da un ringraziamento “all’altissimo nei cieli” – è un vero e proprio sospiro di sollievo non solo per tutti i tifosi gialloviola (e della NBA in generale) ma anche per il n°23 in prima persona, uno che in carriera non ha mai dovuto restare a lungo fermo in infermeria. La gara che LeBron salterà contro Sacramento, infatti, sarà la prima dal season opener della stagione 2017-18, una striscia di 116 partite di stagione regolare (che si allunga a 156 se si contano anche tutte le partite di playoff) che verrà interrotta a una sola dal suo record personale a quota 117, collezionata tra il febbraio 2005 e l’aprile 2006. Solo una volta in tutta la sua carriera, LeBron James ha saltato più di otto partite nell’arco di una stagione, nell’annata 2014-15 in maglia Cleveland Cavs, quando fu costretto a star fuori 13 incontri (di cui 8 a gennaio) per dei guai fisici a ginocchia e schiena. Nei quattro anni della sua seconda incarnazione in maglia Cavs, James non è sceso in campo in sole 27 partite, 23 delle quali però perse da Cleveland. Pur confortati dalla bella vittoria sul campo della Oracle Arena, in casa Lakers si temeva che un’assenza prolungata della propria superstar potesse avere influenze simili sul ruolino di marcia della squadra, visto che dei gialloviola James non è soltanto il miglior realizzatore a 27.3 punti di media, ma anche il miglior rimbalzista (8.3) e passatore (7.1). Il primo banco di prova arriverà al Golden 1 Center di Sacramento nella notte, seguito poi dal derby contro i Clippers: vedremo se contro Gallinari e compagni LeBron James sarà già abile e arruolato.