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NBA, Jusuf Nurkic chiude con 20+20 e 5x5: è record, nessuno come lui nella storia

NBA

Il lungo bosniaco di Portland è il protagonista nel successo all'overtime contro Sacramento. Cifre mai viste prima, messe a referto per salutare la nonna recentemente scomparsa e offuscare un vecchio compagno, diventato ormai un rivale

PORTLAND PASSA ALL'OVERTIME CONTRO SACRAMENTO

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L’aritmetica non sempre è stata il suo forte (soprattutto quando si è trattato di calcolare i chili da perdere o quelli di troppo), ma per una notte i conti sono tornati come mai successo prima nella storia NBA. Jusuf Nurkic si è preso il centro della scena, la vittoria all’overtime contro Sacramento (grazie al contributo arrivato nel momento più propizio di Damian Lillard) e soprattutto un record mai visto prima, mettendo a referto una prestazione degna dei migliori centri della storia della Lega. Cifre impressionanti non solo per lui - che ha conquistato il suo nuovo primato per numero di rimbalzi catturati in una singola partita (23), eguagliando al tempo stesso quello di recupero (5) – ma in generale nella Lega: nessuno prima del bosniaco era riuscito a chiudere una gara da 5x5 (ossia con almeno cinque punti, rimbalzi, assist, stoppate e recuperi) e al tempo stesso andare oltre quota 20 per punti e rimbalzi. Una combinazione che ha portato Nurkic a fare letteralmente qualsiasi cosa sul parquet, chiudendo la sfida con 24 punti, 23 rimbalzi, sette assist, cinque recuperi e cinque stoppate. Tanta, tantissima roba, a conferma del suo momento d’oro in quella che ormai è diventata anche la sua squadra (e non solo di Lillard&McCollum). Nurkic è un bel grattacapo per le difese, nonostante non costituisca un pericolo con i piedi oltre l’arco - i 23 tentativi in 38 gare di questa regular season (tre soltanto a segno) sono un’eccezione, con il lungo bosniaco mai andato oltre le sette conclusioni totali in un'intera stagione. La resa spalle a canestro, la stazza e la sottovalutata capacità di passaggio però lo rendono un cliente scomodo, uno di quelli contro cui le difese spesso sottodimensionate non riescono a trovare rimedio (come successo agli Warriors nel doppio incrocio prima di Capodanno). Per ulteriori informazioni, basta chiedere a coach Joerger ad esempio, che ha provato invano a limitarlo con Willie Cauley-Stein; richiamato in fretta e furia in panchina dopo il 10-3 di parziale che ha aperto la sfida con Nurkic protagonista. “Questa notte ha giocato la sua miglior partita in carriera da quando veste la maglia dei Blazers – sottolinea coach Stotts - Ha fatto davvero un po’ di tutto, è stato utilissimo”.

La dedica per la nonna scomparsa da poco

Una partita speciale, arrivata a breve distanza da una brutta notizia che ha raggiunto Nurkic nelle ultime ore: la scomparsa della nonna in Bosnia, a migliaia di chilometri di distanza dalla California. Uno stimolo in più, un momento in cui non rendere vana la sua lontananza da casa: “Non male per un ragazzo nato in un piccolo paese della Bosnia”, è il suo commento via Twitter riprendendo i numeri messi a referto nella sfida contro Sacramento. “Ma si può sempre fare meglio…”, chiosa in un messaggio arrivato qualche istante dopo quello dedicato a sua nonna. Una celebrazione arrivata da più parti, a partire dal compagno di squadra Meyers Leonard, che ha anticipato NBA TV nel segnale l’eccezionalità della partita giocata da Nurkic: “Qualcuno può controllare per me: la “Bestia bosniaca” (il suo nickname sui social, ndr) ha messo a referto in contemporanea un 5x5 e un 20+20. Dovrebbe essere un record NBA… Fatemi sapere!”. Sì, una sensazione subito confermata e che mette in secondo piano la partita giocata a pochi minuti di distanza da Nikola Jokic. Il lungo dei Nuggets ha chiuso in tripla doppia (19 punti, 14 rimbalzi e 12 assist), aggiungendo anche tre stoppate al suo boxscore: cifre raccolte per la prima volta in NBA dopo che Larry Bird c'era riuscito 30 anni fa. L’ennesima conferma nella stagione da MVP disputata dal serbo; il giocatore che i Nuggets hanno preferito proprio a Nurkic. Una scelta che ha dato la svolta a Denver, diventata una macchina da canestri e la franchigia al momento con il miglior record a Ovest al giro di boa della regular season. D'altro canto però anche a Portland non possono lamentarsi: a prezzo di saldo è arrivato il complemento perfetto nei pressi del ferro a una squadra che vuole dire la sua ai playoff. Magari in uno scontro diretto contro Denver e con Jokic sotto canestro, visto che ormai i destini continuano a essere incrociati.