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NBA, risultati della notte: Leonard da 45 punti per la vittoria dei Raptors, Portland passa all’OT con super Nurkic

NBA

La stella di Toronto firma il suo massimo in carriera da 45 punti spingendo i suoi al successo contro Utah. Milwaukee si mantiene in testa battendo Detroit, Denver vince grazie alla tripla doppia di Nikola Jokic. Portland soffre ma passa al supplementare a Sacramento grazie a una prestazione storica di Jusuf Nurkic

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TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

Toronto Raptors-Utah Jazz 122-116

Kawhi Leonard è pronto a tornare a San Antonio. Il messaggio mandato dall’ex giocatore degli Spurs a due giorni dal suo ritorno in Texas — previsto per la notte tra giovedì e venerdì — è arrivato forte e chiaro, e a farne le spese sono stati gli Utah Jazz. I 45 punti segnati dal numero 2 dei Raptors rappresentano il suo nuovo massimo in carriera playoff compresi, una prestazione che coach Nick Nurse ha definito come "fenomenale": "È bello che tutti abbiamo potuto godercela dal vivo: aspettavo una di queste partite in cui non sbaglia nulla". E in effetti Leonard ha chiuso con un eccellente 16/22 dal campo sbagliando solamente un tiro da due punti e le tre conclusioni tentate dall’arco, andando poi perennemente in lunetta e chiudendo con 13/17 ai liberi. Il suo massimo sforzo è arrivato nel corso di un terzo quarto da 44 punti dei Raptors (record di franchigia) nel quale 19 hanno portato la sua firma, ed è stato sempre lui a chiudere i giochi con 11 degli ultimi 18 punti di squadra. È da 14 partite consecutive che l’All-Star chiude con 20 o più punti, la miglior striscia da quando è in NBA, anche se ovviamente non ha avuto chissà quali parole per commentare la sua miglior prestazione in carriera: "Cerco solo di rimanere concentrato e competere in ogni possesso senza preoccuparmi di me stesso, ma di portare una vittoria alla squadra". Nella partita di stanotte ci sono state altri due career-high: quello da 28 punti e 10 rimbalzi di Pascal Siakam ha permesso ai Raptors di creare il solco nel terzo quarto, grazie a tre triple solo in quel periodo del lungo camerunense; e quello da 30 punti di Jae Crowder, che invece non è servito ai Jazz per rimanere in partita, accompagnato dai 21 di Derrick Favors e i 19 di Donovan Mitchell.

Milwaukee Bucks-Detroit Pistons 121-98

Nonostante la vittoria, i Raptors rimangono comunque alle spalle dei Milwaukee Bucks, che non hanno avuto problemi a sbarazzarsi dei Detroit Pistons sempre più in difficoltà. La squadra con il miglior record della lega non ha neanche avuto bisogno di una prestazione mostruosa da parte di Giannis Antetokounmpo, che si è limitato a 15 punti ma ha regalato al pubblico del Fiserv Forum la giocata della serata schiacciando in testa a Jon Leuer. Al resto ci hanno pensato i 25 punti di Brook Lopez (7/12 da tre punti) e i 22 di Khris Middleton (9/14 dal campo), leader di un quintetto tutto in doppia cifra che non ha avuto problemi a costruire un vantaggio anche di 28 punti a metà ultimo quarto. Per gli ospiti ci sono 29 punti e 9 rimbalzi per Blake Griffin e 19 per Reggie Jackson con Andre Drummond tenuto lontano dal ferro in difesa con 15 punti e 7 rimbalzi, ma è la mancanza di competitività ad aver deluso coach Casey “Loro sono forti, ma noi possiamo competere molto più di così. Alcuni lo hanno fatto, ma non abbastanza”. Per la verità l’allenatore dei Pistons si è anche arrabbiato molto con gli arbitri per un mancato fischio a favore di Langston Galloway, lamentandosi del fatto che non fossero andati a rivederlo pur avendone l’opportunità. Resta il fatto che la sua squadra ha perso 12 delle ultime 15 partite e l’ottavo posto che ora occupa non è per nulla al sicuro, insidiato sia dai Brooklyn Nets che dagli Orlando Magic distanti solo mezza partita. 

Sacramento Kings-Portland Trail Blazers 108-113 OT

In un modo o nell’altro, i Portland Trail Blazers sono riusciti a non sprecare una prestazione storica del loro centro Jusuf Nurkic. Il lungo bosniaco è diventato infatti il primo giocatore della storia da quando vengono conteggiati recuperi e stoppate a chiudere sia con un 20+20 (24 punti e 23 rimbalzi, massimo in carriera) che con un raro 5x5, aggiungendo anche 7 assist, 5 stoppate e 5 recuperi alla sua clamorosa prestazione. I Sacramento Kings non hanno avuto risposte contro di lui e contro il loro ex Seth Curry, indemoniato con il suo massimo in stagione da 18 punti, e sono entrati nell’ultimo quarto sotto di 7 lunghezze dopo aver dimezzato lo svantaggio dall’intervallo. Nell’ultima frazione, però, si è acceso Bogdan Bogdanovic, che dopo aver sbagliato i primi otto tiri della sua partita ha messo 11 dei suoi 19 punti nell’ultimo quarto, portando i suoi addirittura avanti nel punteggio grazie anche ai 27 di Buddy Hield e i 14+16 di Nemanja Bjelica. Messi con le spalle al muro sotto di 6 punti a due minuti dalla fine, i Blazers sono riusciti a forzare il supplementare grazie all’improvvisa accelerazione di Damian Lillard (7 degli ultimi 9 punti portano la sua firma, tra cui i due del pareggio a 15.5 secondi dalla fine) e all’errore di De’Aaron Fox (6/19 al tiro) che avrebbe dato la vittoria allo scadere ai Kings. Nel supplementare Lillard ha poi concluso l’opera chiudendo con 25 punti insieme ai 16 di C.J. McCollum, cancellando una seata da 16/40 combinato dal campo per le due guardie dei Blazers. 

Denver Nuggets-New York Knicks 115-108

Se Nurkic ha fatto la storia a Sacramento, anche il suo ex compagno Nikola Jokic non si è di certo preso una serata di stacco — anche se per i suoi vicini di spogliatoio ormai non fa più notizia. Neanche una tripla doppia da 19 punti, 14 rimbalzi e 15 assist ormai impressiona più Gary Harris, che ha definito la prestazione di Jokic come “un altro giorno in ufficio per Nikola, una partita come un’altra”. Sarà pure così, ma la terza tripla doppia stagionale del serbo è stata fondamentale per tenere a bada i Knicks, avanti anche di dieci punti nel corso del secondo quarto e arrivati in parità all’inizio dell’ultimo. Denver però è riuscita a portare a casa la nona vittoria casalinga consecutiva nonché a tenere fede alla tradizione che li vede sempre vincenti in casa contro i Knicks, con i newyorkesi che non vincono in Colorado dal lontano 2006, quando c’era ancora Carmelo Anthony in maglia Nuggets. I sei giocatori in doppia cifra guidati dai 19 di Luke Kornet e i 18 di Kevin Knox non sono riusciti a tenere testa alla squadra con il miglior record della Western Conference, che sta cominciando anche a vincere le partite “brutte e sporche”, grazie ai 23 punti di Malik Beasley (massimo in carriera) e i 16 di Paul Millsap in uscita dalla panchina. “Preferisco di gran lunga imparare, insegnare e sistemare le cose dopo una brutta vittoria piuttosto che con una sconfitta dolorosa” ha spiegato coach Malone. “Stiamo trovando modi di vincere anche quando non siamo al nostro meglio, ed è un bel segnale”.