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NBA, super Aldridge, Belinelli e tiro da tre punti: i Thunder perdono dopo due overtime

NBA

Il massimo in carriera per il n°12 di San Antonio (56 punti), il 16/19 da tre punti degli Spurs (cinque portano la firma di un perfetto Marco Belinelli), la tripla doppia con 24 assist di Russell Westbrook: c'è questo e molto altro in una delle partite più divertenti dell'anno, vinta da San Antonio dopo due supplementari

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San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder 154-147 2OT

Che bello. Difficile trovare altre parole al termine di una partita infinita come quella tra Spurs e Thunder, conclusa dopo una maratona di 58 minuti pieni di canestri, record personali e di squadra. Una battaglia meravigliosa, in cui il simbolo non può che essere il volto sorridente di LaMarcus Aldridge che esce dal campo tenendosi stretto l’ultimo pallone della sfida. La miglior partita della carriera del n°12 di San Antonio, autore di 56 punti, raccolti tirando 20/33 dal campo e un perfetto 16/16 ai liberi. Per la prima volta da quando è approdato in NBA oltre quota 50, il terzo giocatore per numero di punti totali realizzati con la maglia degli Spurs dietro i 71 di David Robinson nel 1994 e i 63 George Gervin nel 1978. Una gara in cui l’All-Star ha fatto per due, verrebbe da dire, visto che DeMar DeRozan ha faticato tantissimo a trovare ritmo, sbagliando anche la conclusione del possibile vantaggio sulla sirena dei regolamentari e chiudendo con 16 punti messi a referto grazie a un modesto 7/22 al tiro. Ma in un match folle come questo c’è di tutto, anche chi sbaglia e lascia il posto ai protagonisti che non ti aspetti, a partire da un Derrick White che gioca da All-Star, nonostante prima della cura Popovich nessuno avesse immaginato potesse rendere sul parquet a questi livelli. White è davvero la quintessenza del gioco degli Spurs, in grado di fare sempre la giocata giusta. Il n°4 prima segna la tripla che sembra regalare ai padroni di casa il successo sul finire dei regolamentari (sì, ci saremmo persi il meglio), per poi bloccare un contropiede dei Thunder che sarebbe diventato un facile lay-up da sotto. Fallo, squadra ancora non in bonus, quindi rimessa dal fondo e non due punti comodi. Questa è la capacità di essere decisivi con la maglia nero-argento, come quando nei tempi supplementari stoppa Jerami Grant arrivando ad altezze impensabili e impedendo l’ennesimo pareggio Thunder. Con gli Spurs all'occorrenza bisogna dimostrare di saper fare tutto. Alla sirena sono 23 punti per lui, con 10/17 al tiro e otto assist. Una partita da ricordare anche per lui.

Marco Belinelli e il tiro da tre punti degli Spurs

White però è anche l’unico giocatore di San Antonio ad aver sbagliato due tentativi dalla lunga distanza (uno nel secondo tempo supplementare, analizzato a lungo dagli arbitri per capire se il pallone avesse toccato o meno il ferro in una fase cruciale del match), in una partita in cui gli Spurs sono semi-perfetti al tiro. I texani tirano 10/10 nel primo tempo dalla lunga distanza, unica squadra a riuscirci nelle ultime 20 stagioni in NBA, in una partita dalla percentuale irreale dal campo: 16/19 in totale - l’altro errore lo firma Patty Mills - l’84.2% (dopo essere rimasti ben oltre il 90 per quasi tutto il match) e che si conferma come la miglior percentuale nella storia NBA raccolta da una squadra che ha tentato almeno 15 conclusioni dalla lunga distanza. Merito anche dell’ottima partita di Marco Belinelli, in ritmo come tutti i suoi compagni sin dalla palla a due e autore di 19 punti raccolti con un perfetto 5/5 dall’arco (tutti arrivati nel primo tempo, chiuso con 17 punti). Nuovo massimo in stagione e impatto eccellente su una sfida che lo ha visto protagonista anche nel finale in uno spezzone di gara che Popovich gli ha concesso, quando su una delle rimesse decisive si è visto scippare il possesso dal duo George-Westbrook (i migliori ruba-palloni della Lega), senza che però gli Spurs ne risentissero, grazie al provvidenziale intervento del solito White. Oltre ai suoi cinque canestri pesanti, ce ne sono quattro per Davis Bertans e tre a testa per Mills e Forbes. Alla sirena finale sono sette i giocatori in doppia cifra per gli Spurs, a comporre un tabellino molto particolare: dei dieci scesi in campo, tre non hanno realizzato neanche un punto.Tutti gli altri invece almeno 12, tanto da portare San Antonio a un totale di 154 - il punteggio più alto raccolto dal 1990 a oggi dai texani. Il totale invece fa 301: non si vedevano così tanti punti dal 7 dicembre 2006 (un Suns-Nets terminato 161-157, sempre dopo due overtime). Sì, una gara folle anche in questo.

Ai Thunder non basta un Russell Westbrook da 24 assist

E soltanto dopo aver elencato le meraviglie Spurs si può rendere il giusto merito a OKC, in grado di non mollare la partita nonostante i tanti canestri dall’arco degli avversari e il super Aldridge che si sono ritrovati di fronte. Merito di Russell Westbrook, ispirato e ispiratore in una gara chiusa con la 13esima tripla doppia in stagione (e qui non c’è notizia), ma soprattutto con 24 assist a referto, il suo nuovo massimo in carriera. Le sue cifre sono alla sirena: 24 punti, 24 assist e 13 rimbalzi -statistiche che mai nessuno aveva messo assieme in una singola partita nella storia NBA. Uno sforzo enorme per armare la mano di Jerami Grant ad esempio, che raccoglie 25 punti (conditi con 12 rimbalzi) e aggiorna il suo record personale. Oppure per servire un silenzioso Paul George, che tuttavia i suoi 30 punti non li fa mai mancare. OKC è soprattutto quintetto, con i 19 punti di Steven Adams a fissare il limite minimo toccato dai titolari dei Thunder. L’altro infatti è Terrance Ferguson, che commette un paio di ingenuità nel finale, regala un tiro libero agli avversari, perde un pallone pesante, ma chiude con 21 punti e 7/10 dall’arco (massimo in carriera anche per lui). Alla sirena finale gli ospiti chiudono con un ottimo 15/35 dall’arco, soprattutto per una squadra che è ultima per percentuale realizzativa da lontano in tutta la NBA. Peccato che dall’altra parte siano stati infallibili per tutti e 58 i minuti.