In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Mercato NBA, calma piatta a L.A. ma c'è un perché: Lakers e Clippers aspettano Leonard

NBA

I Lakers sono rimasti immobili durante le prime 24 ore di free agency, i Clippers hanno soltanto confermato Patrick Beverley. Con 32 milioni di dollari a disposizione i primi e 55 i secondi, sono le due squadre che possono muoversi di più, anche se gli accordi già chiusi in giro per la lega hanno svuotato il piatto dei free agent

LE FIRME DI TUTTI I FREE AGENT

TUTTI I FREE AGENT ANCORA DISPONIBILI

Condividi:

È stata una prima giornata di free agency esplosiva, si sono mossi i grandi nomi, sono stati complessivamente investiti denari per 3.2 miliardi di dollari. Eppure, due delle squadre che aspettavano la mezzanotte del 30 giugno con gli occhi di tutti puntati addosso sono rimaste sostanzialmente immobili. Le due franchigie di Los Angeles, Lakers e Clippers, hanno combinato poco (o nulla) nelle prime 24 ore di free agency, i gialloviola totalmente assenti dal tavolo delle trattative, i loro cugini capaci di mantenere sotto contratto un pezzo importante dei successi dello scorso anno, quel Patrick Beverley convinto a restare nella città degli angeli da un accordo triennale per 40 milioni di dollari. Ma l’immobilismo di Lakers e Clippers è tutt’altro che un caso, e si spiega con la posizione attendista del free agent più ambito (insieme a Kevin Durant, accasatosi a Brooklyn) di questa estate 2019: Kawhi Leonard. La stella dei Toronto Raptors, secondo fonti a lui vicine, ha trascorso la giornata di domenica senza incontrare nessun rappresentante delle tre squadre che puntano a firmarlo, ovvero le due di Los Angeles e i canadesi campioni in carica. Solo che nel frattempo tutto il resto della NBA invece si è scatenata e la montagna di accordi raggiunti ha in parte modificato le prospettive sia di Lakers (forse meno) che di Clippers (un po’ di più), avendo prosciugato il pool di free agent da cui attingere per invogliare Leonard al ritorno in California (dove è nato ed è andato al college, a San Diego State). Per i Lakers il discorso è un po’ più semplice: con LeBron James e Anthony Davis già a libri, ci sono già volute grandi acrobazie da parte della dirigenza gialloviola per liberare ulteriore spazio salariale per ospitare eventualmente un terzo contratto al massimo salariale, conditio sine qua non per provare ad avere l’MVP delle ultime finali NBA. Che il resto dei free agent – più o meno interessanti – si sia quindi accasato altrove lascia tutto sommato indifferenti Rob Pelinka e soci, che casomai sarebbero chiamati a dover fare ulteriori miracoli per riempire (con pochissimo budget a disposizione) un roster oggi deserto se si eccettuano le due superstar più Kyle Kuzma e ovviamente Leonard. La valanga di firme del primo giorno di free agency va casomai a influire sul futuro dei Lakers nell’ipotesi in cui l’ex Spurs decida di non vestire il gialloviola, e allora lo spazio salariale a lui riservato non troverebbe più giocatori di medio-alto livello su cui essere investito, lasciando probabilmente Pelinka e soci nella situazione meno ottimale di tutte.

I Clippers con 55 milioni di dollari a disposizione: per chi?

Se le acrobazie salariali dei Lakers danno al front office gialloviola la libertà di spendere ancora 32 milioni di dollari all’interno del cap, l’unica altra squadra con più soldi a disposizione sono proprio i Clippers, che si sono preparati alla free agency in modo da poter ospitare due slot al massimo contrattuale. Con 55 milioni di dollari a disposizione, ai Clippers rimane non solo la possibilità di puntare a Leonard, ma anche quella di affiancargli un’altra superstar, che nei piani iniziale sembrava poter essere Kevin Durant, magari Klay Thompson, oppure i vari Jimmy Butler e Tobias Harris. Ecco perché sfumati tutti i nomi più importanti nelle prime 24 ore di free agency ora la squadra di Steve Ballmer sembra paradossalmente avere troppe risorse in cassa per quanto è effettivamente rimasto a disposizione, soprattutto se nelle intenzioni dei Clippers c’era quella di invogliare Leonard a trasferirsi a L.A. con l’arrivo in città di un’altra grande star. A differenza dei Lakers, però, i Clippers possono comunque mettere sul piatto un roster super competitivo, già capace di arrivare ai playoff (e far bene) e interamente confermato, base sulla quale poggiare per fare il salto successivo grazie all’arrivo dell’MVP delle ultime finali. Con Kawhi Leonard primo obiettivo assoluto, i nomi che si fanno – tra quelli rimasti a disposizione – per investire il tesoretto a disposizione e migliorare la competitività del roster sono quelli di un altro giocatore campione NBA con i Raptors, Danny Green (che ha avuto un contatto con i Clippers a free agency iniziata), l’ala ex Celtics Marcus Morris ed eventualmente DeMarcus Cousins, alla caccia di un contratto dopo l’avventura in maglia Warriors. C’è da scommettere che i Clippers si muoveranno in qualcuna di queste direzioni, indipendentemente dalla decisione di Leonard sul proprio futuro.