Ci sono due debuttanti assoluti, tre allenatori che iniziano un'avventura su una nuova panchina e tante facce note. Ecco l'identikit dei 30 allenatori NBA: chi sono i più vincenti, quelli più premiati, chi rischia di più e chi ha invece la grande occasione
ATLANTA HAWKS, LLOYD PIERCE | Seconda stagione per lui sulla panchina di Atlanta, dove ha esordito da capo allenatore all’inizio dello scorso anno compilando un record di 29 vinte e 53 perse (35.4%). Precedentemente era stato da assistente sulla panchina di Philadelphia
BOSTON CELTICS, BRAD STEVENS | Sei stagioni sulla panchina di Boston per l’ex allenatore di Butler University, messo alla guida dei Celtics da Danny Ainge nel luglio 2013. Tre volte allenatore del mese, ha un record di 270 vinte a fronte di 222 perse (54.9%)
BROOKLYN NETS, KENNY ATKINSON | Tre anni per lui sulla panchina dei Nets, la prima da capo allenatore nella NBA, dopo tre stagioni da assistente ad Atlanta e altre quattro precedentemente a New York. Di 90 vittorie e 156 sconfitte finora il suo record a Brooklyn, con una partecipazione ai playoff (l’ultima, 1-4)
CHARLOTTE HORNETS, JAMES BORREGO | Al via la sua seconda stagione da capo allenatore a Charlotte (39-43 l’ultima annata): prima era stato head coach per 30 partite a Orlando nel 2014-15 (10-20). Ultimi tre anni prima dell’approdo agli Hornets spesi da assistente allenatore di Gregg Popovich a San Antonio
CHICAGO BULLS, JIM BOYLEN | Una lunga carriera da assistente iniziata addirittura nel 1992 (11 anni sulla panchina di Houston), che ha portato a un ruolo di head coach solo l’anno scorso, subentrato in corsa a Fred Hoiberg a capo dei Bulls, di cui era l’assistente n°1 già dal 2015. A Chicago da capo allenatore ha compilato di 17 vinte e 41 perse (29.3%)
CLEVELAND CAVALIERS, JOHN BEILEIN | Veterano del mondo NCAA, 66 anni, si tratta dell’esordio assoluto per l’ex allenatore di Michigan University (dal 2007 al 2019) su una panchina NBA. Per lui 5 anni di contratto per guidare la ricostruzione dei Cavs dopo il secondo addio di LeBron James
DALLAS MAVERICKS, RICK CARLISLE | Dopo Gregg Popovich ed Erik Spoelstra, l’allenatore con la più lunga permanenza sulla stessa panchina NBA attualmente in attività. Campione NBA nel 2011 alla guida dei Mavs, è stato allenatore dell’anno NBA nel 2002, al suo esordio da head coach nella lega sulla panchina dei Detroit Pistons. Inizia la 12^ stagione da capo allenatore di Dallas, con cui vanta un record di 470 gare vinte e 416 perse (53%). Perfino migliore il suo record totale in carriera: 751-627, 54.5%
DENVER NUGGETS, MICHAEL MALONE | Per lui si tratta della quinta stagione da capo allenatore a Denver, dopo averne trascorsa una e mezzo a Sacramento. Vincente (173-155, 52.7%) il record per lui in Colorado, con anche un’apparizione ai playoff (lo scorso anno: 7-7); perdente quello in nord California (39-67)
DETROIT PISTONS, DWANE CASEY | Dopo aver vinto il premio di allenatore dell’anno a Toronto e (a pochi giorni di distanza) essere stato licenziato, la prima annata di coach Casey a Detroit è finita con 41 vittorie, altrettante sconfitte e un viaggio ai playoff (0-4 contro i Bucks). Vincente il suo record in carriera, 414 successi, 348 sconfitte (54.3%) per un allenatore con oltre sei anni trascorsi sulla panchina Raptors
GOLDEN STATE WARRIORS, STEVE KERR | Inizia il sesto anno sulla panchina di Golden State e nei primi 5 ha sempre centrato le finali NBA, vincendo tre anelli e portandosi a casa il premio di allenatore dell’anno nel 2016 (la stagione del 73-9, conclusa però con il ko in finale contro i Cavs). Impressionante il suo record: 322-88 (78.5%) in regular season, neppure di troppo superiore a quello collezionato nei playoff (73.3%, 77 vinte, 28 perse)
HOUSTON ROCKETS, MIKE D’ANTONI | Due volte allenatore dell’anno NBA, nel 2005 la prima volta a Phoenix, nel 2017 la seconda al suo primo anno sulla panchina di Houston. Dove inizia (senza rinnovo contrattuale…) la quarta stagione da capo allenatore, con un record di 173 vittorie e 73 sconfitte (70.3%) in stagione regolare ma di 23-16 ai playoff (59.0%). In carriera per lui 628 successi a fronte di 499 ko (55.7%)
INDIANA PACERS, NATE McMILLAN | Dopo aver allenato una dozzina d’anni nel Pacific Northwest — i primi 5 sulla panchina di Seattle, poi 7 su quella di Portland — McMillan inizia la sua quarta stagione a capo degli Indiana Pacers, con cui vanta un record di 138-108 (56.1%), di poco migliore di quello ammassato in carriera (616-560, 52.4%)
L.A. CLIPPERS, DOC RIVERS | Allenatore dell’anno NBA al suo esordio assoluto nel 2000 (il primo anno sulla panchina di Orlando, per un record al 50%, 41-41), coach Rivers non ha più vinto il titolo di coach of the year pur trascinando Boston all’anello nel 2008 e poi guidando il consolidamento dei Clippers ai piani alti della lega. Alla loro guida inizia la stagione n°7 a L.A., con un record di 307 vinte e 185 perse (62.4%). Di poco inferiore il suo bilancio in carriera, 894-658 (57.6%) per un allenatore alla 21^ annata NBA
LOS ANGELES LAKERS, FRANK VOGEL | Quasi 5 anni da capo allenatore a Indiana, altri 2 a Orlando e un bilancio di 304 vittorie e 291 sconfitte (51.1%). Ora la grande occasione: a capo dei Lakers di LeBron James e Anthony Davis per rilanciare la franchigia gialloviola e dare anche una svolta alla propria
MEMPHIS GRIZZLIES, TAYLOR JENKINS | Debuttante assoluto da capo allenatore a guida dei giovani Grizzlies, Jenkins è un prodotto della “cantera” Popovich: prima assistente degli Austin Toros nella G League, poi a bottega da un popovichiano di ferro come Mike Budenholzer ad Atlanta prima e Milwaukee poi. Ora la prima occasione da head coach, partendo da Ja Morant e Jaren Jackson Jr.
MIAMI HEAT, ERIK SPOELSTRA | Secondo per longevità in tutta la NBA (dietro Popovich, ovviamente), da oltre 11 anni è alla guida degli Heat con i quali ha conquistato quattro Finals e due titoli - ogni riferimento a LeBron James non è puramente casuale. Il suo record è di oltre il 59% di vittorie su 886 gare allenate degli Heat (le stesse di Carlisle a Dallas, assunto però più tardi di lui dai Mavericks nel corso del 2008). Miami l’unica squadra che ha diretto nel ruolo di capo allenatore in NBA
MILWAUKEE BUCKS, MIKE BUDENHOLZER | In un solo anno sulla panchina dei Bucks ha rivoluzionato il loro modo di giocare, ha permesso a Giannis Antetokounmpo di vincere il premio di MVP, ha portato Milwaukee a due partite di distanza dalle Finals NBA e si preso il premio di miglior allenatore. Ora è chiamato a fare meglio delle 60 vittorie raccolte in regular season qualche mese fa: impresa complicata, ma non impossibile per uno dei migliori coach della Lega
MINNESOTA TIMBERWOLVES, RYAN SAUNDERS | Arrivato come la befana sulla panchina di Minnesota il 6 gennaio scorso per sostituire Tom Thibodeau, il figlio di Flip Saunders si è conquistato la riconferma ai T’wolves grazie alle sue prime 42 partite da allenatore in carriera (17 vinte, 25 perse). È uno dei coach più giovani della Lega, da seguire e scoprire in una regular season in cui ha potuto iniziare a lavorare con la squadra sin dal training camp
NEW ORLEANS PELICANS, ALVIN GENTRY | Ai Pelicans dal 2015, l’ex assistente degli Warriors ha raccolto soltanto il 44% di vittorie in questi anni complicati a New Orleans (nonostante una pregevole semifinale playoff conquistata due stagioni fa). Il caso Davis ha complicato il lavoro negli ultimi mesi, mentre il suo urlo nella sala newyorchese in cui si è tenuta la lottery del Draft lo scorso maggio è rimasto nelle orecchie di molti: la rivincita per coach Gentry infatti passa da Zion Williamson e dal nuovo affascinante gruppo di giovani a sua disposizione
NEW YORK KNICKS, DAVID FIZDALE | “Take that for data”: una dichiarazione, un vero e proprio manifesto ideologico per Fizdale - una frase pronunciata al termine dell’esperienza playoff con i Grizzlies di qualche anno fa. Il suo momento migliore, assieme a quelli trascorsi al fianco di Spoelstra a Miami. Adesso invece tocca fare i conti con una realtà complicata come quella di New York: lo scorso anno sono arrivate 17 vittorie e 65 sconfitte e in questa stagione le aspettative non sembrano cambiate. Il processo di ricostruzione in casa Knicks è ancora molto lungo
OKLAHOMA CITY THUNDER, BILLY DONOVAN | A OKC dal 2015, arrivato dopo coach Brooks, Billy Donovan ha raccolto il 60.7% delle vittorie nei primi quattro anni ai Thunder - unica esperienza in carriera su una panchina NBA. Adesso però dovrà fare i conti con un roster rivoluzionato, con gli addii di Russell Westbrook e Paul George e gli arrivi di Danilo Gallinari e Chris Paul. Una squadra nuova, pronta dopo un decennio a cambiare la sua vocazione, con Donovan chiamato a mettere assieme un gruppo giovane e di talento
ORLANDO MAGIC, STEVE CLIFFORD | Da un anno sulla panchina dei Magic, Clifford ha riportato Orlando ai playoff al primo colpo - dando una dimensione di solidità e concretezza a un gruppo che aveva bisogno di un uomo d’esperienza. Giramondo per anni (è stato assistente anche a Siena a metà anni 90), Clifford è alla sua seconda esperienza da capo allenatore dopo i cinque anni trascorsi alla guida degli Charlotte Hornets. Il suo record complessivo in NBA è 238-252 (48.4%)
PHILADELPHIA 76ERS, BRETT BROWN | Un allenatore profondamente legato alla sua dirigenza, deciso a sposare un progetto che per anni lo ha condannato a incassare sconfitte e che adesso sta finalmente portando i suoi frutti. Coach Brown è alla guida dei Sixers dall’agosto 2013 e il suo record, nonostante le due ottime ultime annate, resta eloquente: 178 vinte e ben 314 sconfitte, eredità di stagioni in cui perdere era l’unica opzione contemplata. Mai come quest’anno però i Sixers vogliono fare sul serio: senza Kawhi Leonard, l’obiettivo è quello di andarsi a prendere il trono dei Raptors a Est (e magari anche quello in vetta alla NBA)
PHOENIX SUNS, MONTY WILLIAMS | Un gradito ritorno in NBA, dopo l’esperienza da 394 partite complessive alla guida di Minnesota tra il 2010 e il 2015. Monty Williams è uno dei volti nuovi della stagione 2019/20, chiamato a una sfida affascinante in quel di Phoenix: mettere assieme e rendere vincente un gruppo pieno di giovane talento, ma incapace nell’ultimo lustro di rendersi competitivo
PORTLAND TRAIL BLAZERS, TERRY STOTTS | Uno dei binomi più felici dell’intera Lega: Blazers e Terry Stotts, dal 2012 ormai presenza fissa sulla panchina di Portland. Un allenatore che ha saputo plasmare la squadra attorno a un talento unico come quello di Lillard e che nell’ultima stagione ha raggiunto il punto più alto - arrivando a giocarsi l’accesso alle Finals contro Golden State. Dopo 609 partite insieme (56% di vittorie), non ci sono più segreti: coach Stotts è l’uomo più adatto per provare a replicare un’impresa del genere
SACRAMENTO KINGS, LUKE WALTON | Assistente agli Warriors, protagonista come sostituto di Steve Kerr in panchina nella cavalcata da record del 2016, Luke Walton è reduce da una stagione deludente che in parte ne macchierà per sempre la carriera. È stato il primo allenatore degli ultimi 15 anni ad avere LeBron James in squadra e a non riuscire a conquistare i playoff. Un primato di certo non ambito, per un coach che adesso prova a ripartire da Sacramento
SAN ANTONIO SPURS, GREGG POPOVICH | 10 dicembre 1996: basta la data della sua prima partita da allenatore degli Spurs per rendere l’idea della grandezza e della longevità della carriera di Popovich a San Antonio. Ben 1820 gare in panchina, 1245 successi raccolti: il 68.4% di media tenuto per 23 anni in Texas. Numeri vertiginosi che hanno portato cinque titoli NBA e una striscia di 22 partecipazioni consecutive ai playoff - serie da record nella storia della Lega
TORONTO RAPTORS, NICK NURSE | L’uomo giusto al posto giusto: Nick Nurse si è preso la panchina dei Raptors la scorsa estate, sostituendo quello che era stato votato come miglior allenatore dell’anno tre settimane prima di essere licenziato. Da assistente a head coach, in una stagione da incorniciare: 58 vittorie in regular season e una cavalcata playoff conclusa con il titolo NBA. Non poteva davvero chiedere di più Nurse, alla prima esperienza nella Lega da protagonista dopo anni da gregario ai Raptors. Adesso però arriva la parte difficile: senza Leonard e con delle aspettative da ricalibrare, Nurse dovrà dimostrare maturità in una stagione di transizione
UTAH JAZZ, QUIN SNYDER | Fresco di prolungamento di contratto da parte dei Jazz (aveva ancora due anni prima della scadenza, ma nello Utah vogliono tenerselo stretto), coach Snyder è stata una delle tante scommesse vinte a Salt Lake City nell'ultimo lustro. Guida carismatica e tecnica di un gruppo cresciuto passo dopo passo, dal 2014 è riuscito a creare una cultura e un’etica del lavoro che vanno ben oltre i risultati sul parquet - già ottimi, come testimoniato dal 55.4% di successi nell’ultimo lustro
WASHINGTON WIZARDS, SCOTT BROOKS | A Washington dal 2016 dopo gli anni trascorsi a OKC, coach Brooks ha prima messo in piedi un interessante quintetto agli Wizards, ma poi è stato costretto a rivedere i suoi piani. Uno spogliatoio spaccato, cessioni obbligate, teste calde, infortuni: il risultato adesso è una squadra che si aggrappa a Bradley Beal, aspetta il rientro di John Wall e non ha alcun margine di manovra sul mercato. Una missione complicata per Brooks, al momento al 50% di vittorie a Washington e chiamato a dimostrare di poter vincere anche con ridotto materiale tecnico a disposizione