NBA, risultati della notte: Lakers e Bucks fanno 7 in fila, sorride Belinelli, Melli ko
I Lakers in back-to-back battono anche i Grizzlies, 30 punti di James nel successo in volata. Sono 28 con 10 rimbalzi quelli di Antetokounmpo nella vittoria Bucks contro Detroit, con Milwaukee che resta in vetta a Est. Torna a sorridere San Antonio, che dopo otto ko in fila batte New York. Super prestazione di Zach LaVine contro Charlotte: 49 punti, 13 triple a segno e vittoria Bulls allo scadere contro gli Hornets. Di seguito il racconto e gli highlights delle 10 gare giocate nella notte NBA
MEMPHIS GRIZZLIES-LOS ANGELES LAKERS 108-109 | Non si ferma la corsa dei Lakers, che in back-to-back in trasferta, dopo un pre-partita “particolare” (LeBron si è lamentato sui social del casino sotto l’albergo, così come parte della squadra), riescono lo stesso a vincere e allungare a 7 la striscia di successi consecutivi. Una vittoria sofferta, arrivata dopo aver inseguito per tutto il primo tempo - sotto anche di 15 nel secondo quarto - e acciuffata in un finale in cui Memphis ha avuto due volte il possesso del potenziale sorpasso
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA PARTITA
Alla sirena finale sono 30 punti in 39 minuti per LeBron James - miglior realizzatore dei Lakers con il suo 14/29 dal campo, condito con 6 rimbalzi e 4 assist. Anthony Davis ne aggiunge 22, facendo un po’ di tutto: 4 rimbalzi, 3 recuperi, 3 assist e 5 stoppate. Pesanti anche i 14 e 6 assist realizzati da Rondo in uscita dalla panchina, poche ore dopo l’espulsione contro OKC e la multa seguente da parte della NBA
GUARDA I 30 PUNTI DI LEBRON JAMES
Ja Morant chiude con 26 punti, 10/16 al tiro, 6 assist, 5 recuperi e il rimpianto di non aver trovato il fondo della retina con l’ultimo possesso - nonostante i Grizzlies non abbiano fatto transitare il pallone dalle sue mani. Per Memphis è la terza sconfitta in fila, in un momento della stagione in cui diventa complicato vincere nonostante le ottime prestazioni del miglior rookie di questo primo mese di regular season
JA MORANT E' CAPACE DI MAGIE COME QUESTA
CHARLOTTE HORNETS-CHICAGO BULLS 115-116 | Partita folle a Charlotte, con gli Hornets che negli ultimi secondi di gara si lasciano sfuggire una vittoria che sembrava ormai alla portata. Merito di uno scatenato LaVine, autore di una prestazione superlativa conclusa nel migliore dei modi. Gli ultimi 14 secondi di partita sono da raccontare: libero Hornets a segno del +5, seguito poi da tripla in transizione Bulls del -2 a 7 secondi dal termine. Charlotte sbaglia la rimessa, perde palla e LaVine la recupera sotto canestro, esce fuori dall’arco e mette dentro la tripla del sorpasso a 9 decimi della sirena. A quel punto l’ultima disperata rimessa dei padroni di casa viene intercettata, condannando gli Hornets alla quarta sconfitta in fila
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA PARTITA
Prestazione individuale clamorosa per LaVine, che risponde così sul campo al suo allenatore (e alle polemiche): per lui sono 49 punti - nuovo massimo in carriera - con 13/17 al tiro dalla lunga distanza. Eguagliato Steph Curry per canestri da tre punti in una singola partita, secondo soltanto a Klay Thompson - primo a quota 14, canestri raccolti proprio contro Chicago lo scorso anno. Una partita perfetta, chiusa in maniera straordinaria con l’acuto a otto decimi dalla sirena: la prossima volta coach Boylen ci penserà un po’ prima di metterlo di nuovo in panchina, come accaduto contro Miami
GUARDA I 49 PUNTI COL CANESTRO DELLA VITTORIA DI ZACH LAVINE
NEW YORK KNICKS-SAN ANTONIO SPURS 104-111 | Gli Spurs ritrovano i Knicks sul parquet e soprattutto il successo (due concetti che vanno spesso a braccetto quando si deve sfidare New York negli ultimi anni), interrompendo così la striscia di otto sconfitte in fila. 32-16 di parziale del primo quarto e fuga solitaria dei texani che sono rimasti sempre in vantaggio, senza permettere mai ai padroni di casa di rientrare definitivamente in corsa. Alla sirena finale sono 23 punti di Aldridge, 21 di DeRozan e 17 in uscita dalla panchina (con 5/5 dalla lunga distanza) di Mills
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA PARTITA
Un dato racconta bene l’inizio di stagione della squadra di New York: 8 partite in casa e ben quattro volte sotto almeno di 28 punti. Ventotto, un’enormità che sta diventando abituale per i Knicks, che non vanno oltre i 20 punti di Marcus Morris e i 16 raccolti a gara in corso da Bobby Portis
Altri 17 minuti sul parquet per Marco Belinelli, che trova il fondo della retina un paio di volte dalla lunga distanza (quattro i tentativi totali), distribuisce un paio di assist e approfitta della serata al tiro di squadra ben oltre il 50% complessivo dal campo per chiudere con 8 punti a referto. Una vittoria che ridà morale, a lui e a tutto il gruppo
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DI MARCO BELINELLI
MILWAUKEE BUCKS-DETROIT PISTONS 104-90 | Milwaukee supera in casa Detroit e resta in vetta alla Eastern Conference, approfittando anche dell’assenza di Blake Griffin - fuori nella seconda parte del back-to-back in cui sono stati impegnati i Pistons dopo il successo con Atlanta di 24 ore prima. I Bucks chiudono il primo tempo tirando con il 51% dal campo di squadra, ma si scrollano di dosso gli ospiti soltanto nella ripresa, con Derrick Rose che ne mette 20 in uscita dalla panchina, a cui si aggiungono i 12 punti e 17 rimbalzi di Andre Drummond. Tutto inutile e non sufficiente per evitare la sesta sconfitta nelle ultime 7 gare
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA PARTITA
Antetokounmpo non interrompe la sua striscia di doppie doppie da record (da quando è iniziata la stagione ha sempre chiuso con almeno 10+ punti e 10+ rimbalzi), mettendo a referto 28 punti e 10 rimbalzi e regalando a Milwaukee la settima vittoria in fila. Era dai tempi di Moses Malone nel 1981 che un giocatore non partiva in regular season con una serie di gare del genere. Oltre a lui, 13 punti di Wesley Matthews e 11 di Eric Bledsoe per una squadra che sta ancora facendo a meno dell’infortunato Khris Middleton
UTAH JAZZ-NEW ORLEANS PELICANS 128-120 | Ottavo successo casalingo su nove partite per gli Utah Jazz, che ritornano alla Vivint Smart Home Arena a poche ore di distanza dal successo (e seguente allarme bomba) arrivato contro Golden State. Una vittoria mai in discussione contro New Orleans, restando avanti nel punteggio per tutti e 48 i minuti, nonostante i 33 punti di Brandon Ingram e i 28 (12 dei quali nel quarto periodo) di Jrue Holiday
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA PARTITA
Miglior prestazione stagionale per Donovan Mitchell, che chiude con 37 punti a referto, 6/13 dalla lunga distanza, 7 rimbalzi e 5 assist. Uno sforzo decisivo a inizio gara per i Jazz, che aprono il match segnando 44 punti nel solo primo quarto e scappando via nel punteggio. Oltre a quelli del n°45, sono 28 i punti di Bojan Bogdanovic con 10/17 al tiro, in una gara in cui Utah ha dovuto fare a meno dell’infortunato Rudy Gobert
GUARDA I 37 PUNTI DI DONOVAN MITCHELL
Sedici minuti in campo e 6 punti a referto per Nicolò Melli, che sembra aver ritrovato un po’ di spazio - complice anche la lunga lista di assente in casa Pelicans. Per lui due triple a segno (il tiro dalla lunga distanza è di gran lunga l’aspetto migliore del suo gioco in questo primo mese di regular season), tre rimbalzi e qualche giocata d’intensità che non è bastata a New Orleans per invertire la tendenza ed evitare di interrompere la striscia di tre successi consecutivi
GUARDA LA PRESTAZIONE DI NICOLO' MELLI
PHILADELPHIA 76ERS-MIAMI HEAT 113-86 | Continua il percorso netto in caso dei Sixers, che battono anche gli Heat e fanno 7-0 di record al Wells Fargo Center in questo primo mese di regular season. Josh Richardson chiude con 32 punti in 26 minuti, tirando 11/15 dal campo, 6/7 dall’arco e raccogliendo un eloquente +33 di plus/minus. Ai suoi canestri si aggiungono quelli di un Joel Embiid in doppia doppia da 23 punti e 11 rimbalzi, alla guida di un quintetto che ha letteralmente spazzato via gli Heat dal campo
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA PARTITA
Partita difficile per l’ex di giornata Jimmy Butler - alla prima gara a Philadelphia da avversario dopo la breve parentesi della passata stagione ai Sixers. Il n°22 degli Heat - abbracciato e salutato affettuosamente dagli ex compagni e in modo particolare da Embiid - gioca una gara modesta, sbagliando nove delle 13 conclusioni tentate dal campo e chiudendo con 11 punti a referto (in panchina per tutto il quarto periodo, quando ormai il match era già perso). Miglior realizzatore di Miami alla sirena finale è Tyler Herro: 20 punti e 4 triple arrivate a gara in corso, una delle poche note positive in una serata da dimenticare
MINNESOTA TIMBERWOLVES-PHOENIX SUNS 98-110 | Torna al successo Phoenix, che batte in volata Minnesota a domicilio grazie a una super prestazione di Devin Booker. I T’wolves sprecano nel finale l’occasione di forzare l’overtime (la tripla disperata di un Towns da 31 punti, 17 rimbalzi, 4 assist e 6/12 dall’arco non trova il fondo della retina a meno di 10 secondi dalla sirena, permettendo poi ai Suns di chiudere i conti con un paio di tiri liberi
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA PARTITA
Il protagonista assoluto in casa Suns è Devin Booker: per lui sono 35 punti, 12 rimbalzi e 9 assist, con tanto di bersagli pesanti e decisivi nel finale. Perfetto dalla lunetta (11/11), non trova mai il fondo della retina dalla lunga distanza (0/5), in un gara in cui Phoenix raccoglie il minimo in stagione per percentuale dal campo di squadra - soltanto il 34.4% dal campo. Problemi alla schiena e niente gara da ex per Ricky Rubio rimasto a guardare, mentre sul parquet a dare una mano a Booker ci ha pensato Kelly Oubre - autore di 25 punti e 11 rimbalzi
GUARDA I 35 PUNTI DI DEVIN BOOKER
ATLANTA HAWKS-TORONTO RAPTORS 116-119 | Vincono ancora i Raptors, che raccolgono il terzo successo in fila e si prendono il secondo posto a Est al pari di Celtics e Heat (tutte con un record di 11-4). Agli Hawks non basta tenere i propri avversari sotto i 120 punti segnati - di una sola lunghezza, dopo otto gare consecutive - a evitare di incassare il sesto ko di queste complicate settimane per la franchigia della Georgia
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA PARTITA
Il volto di questi Raptors che non vogliono abbandonare il ruolo di campioni in carica tanto facilmente è Pascal Siakam, che chiude con 34 punti, 11/18 al tiro, quattro triple e tanti canestri pesanti nella ripresa che hanno indirizzato la sfida. Per il n°43 di Toronto è la sesta gara stagionale oltre quota 30 - una in più di quanto fatto l’intera regular season scorsa, terminata vincendo il premio di giocatore più migliorato dell’anno. I margini di crescita di Siakam però sembrano ancora enormi e tutti ancora da dover essere esplorati
GUARDA I 34 PUNTI DI PASCAL SIAKAM
Agli Hawks non basta la seconda tripla doppia in carriera di Trae Young - come spesso succede, un lusso in attacco che Atlanta paga a caro prezzo in difesa. Nella sua patita ci sono 30 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, a conferma dello straordinario inizio di regular season vissuto dal n°11: quello che manca però è la capacità di portare a casa il risultato, ma con il tempo arriverà anche quella
GUARDA I 30 PUNTI CON TRIPLA DOPPIA DI TRAE YOUNG
INDIANA PACERS-ORLANDO MAGIC 111-106 | Un sogno tra fratelli, da fare al campetto vicino casa o sotto le coperte prima di andare a dormire. Una sequenza sognata tante volte, diventata realtà per Justin e Aaron Holiday - i protagonisti della giocata decisiva della sfida tra Pacers e Magic. Punteggio sul 106-106, ultimo possesso Indiana: Justin Holiday non ha dubbi e scarica il pallone verso Aaron, il fratello più piccolo che senza esitare manda a bersaglio la tripla della staffa a 8.7 secondi dal termine. “Lo immaginavamo da quando eravamo ragazzi: lui che fa l’assist, io che segno la tripla della vittoria in una gara NBA”
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA PARTITA
Ai Magic, senza l’infortunato Nikola Vucevic sotto canestro, non bastano i 26 punti con 23 tiri di Evan Fournier e i 25 con 9 rimbalzi, 10/16 al tiro e 4 triple a bersaglio di Jonathan Isaac. Orlando rimanda così ancora una volta l’appuntamento con il primo successo in stagione in trasferta: 6 partite lontano dalla Florida, altrettante sconfitte
CLEVELAND CAVALIERS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 110-104 | Perdono anche a Cleveland i Blazers, confermando così il momento di difficoltà e rimandando l’appuntamento con il primo successo di Carmelo Anthony con la franchigia dell'Oregon. Da quando è arrivato, tre partite e tre sconfitte subite. Festeggiano invece i Cavs, che reduci da una sconfitta di 42 punti incassa a Dallas, senza il loro miglior realizzatore e battuti nelle ultime sei gare giocate, non speravano di certo in back-to-back di ritrovare il sorriso contro un avversario come Portland
Alla sirena finale sono 11 i punti raccolti da Anthony in 35 minuti di gioco, tirando 5/15 dal campo e non trovando mai il fondo della retina con gli 8 tentativi dalla lunga distanza della sua serata. Portland incassa così la decima sconfitta nelle 12 gare disputate a novembre, nonostante il ritorno in campo di Damian Lillard: 23 punti, 8 assist e 8 rimbalzi per il n°0 dei Blazers, che non riesce però a incidere come vorrebbe in un finale dominato dai 28 punti di Jordan Clarkson