Siamo stati al Madison Square Garden con HelloTickets per la sfida tra i New York Knicks e i Boston Celtics. Ecco a voi una guida per godersi al meglio l'atmosfera - anche per chi di pallacanestro non capisce tanto, ma non vuole perdersi l'esperienza di una vita
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Un viaggio a New York non comincia mai quando si sale sull'aereo, ma almeno svariati giorni prima. Quando si prendono i biglietti, quando si prenota un albergo, quando si programmano le tappe e soprattutto quando sale l'adrenalina per quello che succederà - che sarà inevitabilmente diverso, e si spera migliore, rispetto a quello che ci si immagina. Andare a New York è una tappa obbligatoria nella vita di qualsiasi persona che abbia un interesse per la direzione in cui sta andando il mondo, e tra le tantissime cose da vedere c'è di sicuro "The Mecca", il Madison Square Garden.
Nella maniera un po' pomposa che piace molto agli americani, il campo di casa dei New York Knicks è chiamato "The World's Most Famous Arena", l'arena più famosa del mondo, ma aggirandosi nei suoi corridoi non si può fare a meno di percepire l'atmosfera particolare di un luogo storico non solo per la storia dello sport (nel 1971 si disputò qui "The Fight of the Century" tra Muhammad Alì e Joe Frazier) ma della storia della cultura e del mondo (Marilyn Monroe che canta "Happy Birthday Mr. President" a John Fitzgerald Kennedy? Sempre al Madison Square Garden, nel 1962).
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Per noi appassionati di NBA, però, l'MSG fa rima con New York Knicks. E non può esserci viaggio nella Big Apple senza un passaggio a vedere una partita NBA nel cuore di Manhattan. Il problema, casomai, è convincere chi viaggia con voi a seguirvi a “The Mecca” per vedere una partita di uno sport di cui, ragionevolmente, non gliene importa poi molto. Ma è qui che la lega di pallacanestro più famosa del mondo si rende diversa: vedere una gara NBA non è mai solamente per andare a vedere una partita tra due squadre, ma per tutto il resto del contorno, per vivere un'esperienza memorabile.
E la NBA fa di tutto per rendere ogni sera unica, inventandosi serate a tema per rendere sempre diversa l'esperienza degli abbonati che hanno pagato migliaia di dollari per essere lì e per quei turisti che invece, magari, ci passeranno solo quella sera in tutta la loro vita. Eccovi allora una serie di consigli per vivere al meglio l'esperienza di una partita NBA dal vivo e per convincere chi è con voi che vale la pena spendere una sera al Madison Square Garden nonostante le mille altre attrazioni che New York propone.
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Procuratevi in anticipo i biglietti. Se avete già in programma di andare all'MSG, è meglio muovervi con anticipo e procurarvi i biglietti comodamente da casa. HelloTickets vi viene incontro proprio in questo, permettendovi non solo di prendere il biglietto e di pagarlo con la vostra carta di credito senza brutte sorprese, ma anche di selezionare il posto con la foto della visuale del campo direttamente dal settore selezionato. Una comodità, quella offerta da HelloTickets, che nasce proprio da un viaggio a New York e dalla difficoltà di trovare i biglietti per i Knicks, dando vita a una piattaforma specializzata nella vendita di biglietti per la NBA alle migliaia di viaggiatori italiani che cercano l'entusiasmo della National Basketball Association. Grazie a loro avevamo i nostri biglietti direttamente sul cellulare, mostrandoli velocemente all'ingresso e immergendoci nell'atmosfera della partita tra i Knicks e i Boston Celtics in una domenica pomeriggio in cui, all'esterno, pioveva a dirotto con un po’ di nevischio. Ma per fortuna la pallacanestro si gioca rigorosamente al chiuso.
Godetevi la partita come meglio credete. La cosa bella delle partite NBA è che non c'è veramente un modo sbagliato di assistere a una partita NBA. Fintanto che non si ha un comportamento "abusivo" nei confronti dei giocatori in campo, si può approcciare la partita come si vuole: si può ballare a ogni timeout, agitarsi per ogni lancio di maglietta, gridare per ogni canestro dei padroni di casa oppure passare tutto il tempo alla ricerca del perfetto filtro su Instagram per la foto del campo fatta a inizio partita (a proposito, il WiFi funziona splendidamente in ogni settore). Sappiate solo che tutti quei comportamenti che al di fuori dell'arena sarebbero considerati a dir poco anomali - come ad esempio mostrare alle telecamere il proprio neonato in stile "Re Leone" -, in un evento sportivo come questo sono perfettamente normali. Anzi, incoraggiati.
Accompagnatevi con un patito di NBA (o almeno studiate le regole prima). Se vi interessa seguire quello che succede in campo, fate in modo di assistere alla partita con uno che ne sa più di voi - così non vi sentirete in imbarazzo nel chiedere cosa sta succedendo sul parquet e perché il gioco si ferma così spesso dopo il fischio degli arbitri. Se proprio vi sentite invogliati a capirne di più, fate un ripasso delle regole la sera prima per rendervi conto di quello che potrebbe succedere e perché. Se invece non potete contare su nessuna delle due cose, non preoccupatevi: seguite semplicemente quello che fanno i vostri vicini di posto e andrete alla grande.
Il pubblico è importante quanto i giocatori. Oltre a quello che succede in campo, anche il pubblico di New York è uno spettacolo nello spettacolo. Se masticate l'inglese godetevi i commenti piccati che arrivano dagli spalti ai giocatori in campo (e credeteci: li sentono tutti), mentre se i Knicks giocano bene al pubblico basta niente per accendersi e far tremare il palazzetto fino alle sue fondamenta, dando vita a momenti in cui quello che succede attorno al campo è ancora meglio di quello che succede dentro.
Lasciatevi coinvolgere dall'intrattenimento della gara. In una partita NBA non c'è mai un momento "morto": ogni pausa viene riempita da un modo sempre diverso di intrattenere il pubblico, che sia un balletto delle cheerleader (anzi, dancing team, ci tengono a fare sapere i Knicks) o una delle tantissime "cam" diverse, durante le quali il pubblico viene inquadrato sui maxischermi mentre balla o suona dei bongos immaginari o risponde a domande sul proprio smartphone sulla squadra di casa per vincere dei gadget. Imperdibile invece lo show dell'intervallo, sempre diverso ogni sera e creato apposta per tenere impegnati gli spettatori che decidono di rimanere al proprio posto invece di fiondarsi ai chioschetti attorno agli spalti.
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Fatevi il giro completo del concourse. Già, il cibo. Attorno al campo si sviluppa un "anello" (detto concourse) nel quale ci sono chioschi di qualsiasi tipo di cibo vi venga voglia di consumare, a partire dagli immancabili hot dog fino a delle improbabili pennette al sugo con la vodka (giuriamo). Il consiglio è di fare un giro completo per avere un’idea di quello che offre il Madison Square Garden e poi di scegliere quello che vi ispira di più; altrimenti, se siete nei settori vicini al campo, potete ordinare direttamente dal vostro posto con un menù o tramite app e pagare con carta di credito aspettando che vi venga consegnato tutto quello che avete scelto da uno dei tantissimi "camerieri" presenti. Vi costerà magari un po' di più, ma volete mettere la comodità?
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L'inno nazionale, un momento imperdibile. Prima di ogni partita viene eseguito l'inno nazionale degli Stati Uniti. È una tradizione inscalfibile dello sport a stelle e strisce e diventa l'occasione per un momento collettivo sempre molto sentito dagli americani, a cui tutto si può toccare tranne che "The Star Spangled Banner". Ogni sera le squadre chiamano un artista diverso per eseguirlo, e dal modo in cui reagisce il pubblico potete capire se l'esibizione sta piacendo oppure no. Se qualcuno inizia a gridare già all'acuto di "And the rocket’s red glare" vuoi dire che il cantante sta andando benone; se si guadagna un'ovazione prima ancora dell'acuto di quando comincia "O'er the land of the free", stiamo parlando di una super serata, prima del grande finale a cui tutti si uniscono per un applauso gigantesco. Fate in modo di seguirlo (rigorosamente in piedi, come vi inviterà a fare lo speaker) e di portarvelo a casa come uno dei ricordi più belli della serata.
I rituali dei giocatori NBA. Il momento dell'introduzione dei quintetti è un altro rito imperdibile di ogni partita, con le luci dell'arena che si spengono come quando comincia un film al cinema. I video realizzati vi faranno voglia di scendere in campo anche se non avete mai toccato un pallone in vita vostra, mentre gli annunci dello speaker faranno il resto. Prestate attenzione a cosa fanno i giocatori, che spesso hanno rituali pre-gara complicatissimi (strette di mano codificate, salti e scontri spalla-contro-spalla, balletti di squadra) ma molto divertenti da seguire.
Godetevi le luci, i colori e i suoni del gioco. Una delle cose più belle della NBA sono i suoi colori, non solamente quelli sgargianti delle maglie (a proposito: ce ne sono di quattro tipi diversi per ogni squadra più tutte quelle storiche e agli store del merchandising le trovate tutte, oltre a centinaia di altri gadget e magliette) ma anche il contrasto che hanno con il parquet di gioco. In particolare, le scarpe dei giocatori tutte diverse sono uno spettacolo nello spettacolo: prima della gara i Knicks mostrano sempre le scelte dei propri giocatori sul maxischermo, spesso accompagnate da playlist di canzoni decise proprio dai protagonisti in campo dal proprio account Spotify. Durante la partita vi accorgerete anche che la musica è un sottofondo costante del gioco: i Knicks usano tradizionalmente un organista che "chiama" i cori del pubblico, ma ogni squadra ha il suo stile (a Brooklyn, ad esempio, utilizzano lo sterminato repertorio dei propri artisti hip-hop, da JAY Z in giù).
I VIP ci sono, sempre. New York è la capitale del mondo e ovviamente i personaggi famosi vengono spesso invitati a vedere alle partite della NBA. Quelli che vengono immortalati nella "Celebrity Row" - appuntamento fisso di ogni partita, anche perché non mancano mai - sono quelli che hanno accosentito a farsi inquadrare dalle telecamere, e spesso il pubblico si infiamma quando li vede sul maxi-schermo, che siano leggende dello sport come John McEnroe o dello spettacolo come Mary J. Blige o tifosi VIP come Spike Lee (non più graditissimo all’MSG per dissapori con la proprietà). È un'altra delle cose belle e imprevedibili delle gare NBA: non si può mai sapere chi sarà presente al Madison Square Garden.
Queste sono solo alcune delle cose che potrete trovare in una gara NBA indipendentemente da quali siano le squadre coinvolte o quanto sia importante la gara, ma ci sono tantissimi altri dettagli che si possono godere. Perché in ogni partita NBA vista dal vivo ti fa sentire come se fosse la più importante dell'anno, ed uno spettacolo del genere va vissuto almeno una volta nella vita.