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NBA, Houston: respinto il ricorso per il canestro negato a Harden contro gli Spurs

NBA
©Getty

La NBA ha deciso di non accogliere il ricorso dei Rockets per la schiacciata non convalidata a James Harden nella partita poi persa contro San Antonio. Niente replay del match o dei 7:50 rimanenti al momento dell’errore arbitrale: pur punendo gli arbitri per quanto successo, la vittoria resta agli Spurs

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L’errore è stato ammesso, come già fatto inizialmente, e i tre arbitri sono stati sanzionati dalla lega, ma il risultato non cambia. Il ricorso dei Rockets per il canestro negato a James Harden è stato respinto ed è stata quindi confermata la vittoria di San Antonio 135-133 dopo due overtime. La NBA in un comunicato ha scritto di essere d’accordo con i Rockets sulla errata applicazione del regolamento che ha condizionato il risultato e ha sanzionato i tre arbitri per non aver concesso il challenge, ma il commissioner Adam Silver ha spiegato che i Rockets “hanno avuto la possibilità di superare l’errore nel tempo rimanente del quarto periodo e nei due supplementari” e quindi il ricorso è stato respinto. L’errore arbitrale era arrivato a 7’50 dalla fine del quarto quarto con Houston avanti 104-89: James Harden lanciato in contropiede si era visto negare un canestro valido. Il pallone dopo la sua schiacciata aveva infatti attraversato completamente la retina per poi tornare sopra il ferro, ma la terna arbitrale non aveva assegnato i due punti. Era stato negato anche il challenge a Mike D’Antoni, che avrebbe permesso di andare a rivedere al video l’azione correggendo la chiamata sbagliata, perché arrivato oltre i 30’’ previsti dal regolamento (spesi dal coach di Houston per protestare). La NBA nel comunicato ha anche specificato che la regola dei 30 secondi non si sarebbe dovuta applicare in questa occasione, poiché il timeout era stato chiamato dai Rockets e non dalla squadra avversaria o dagli arbitri.

La reazione dei Rockets

D’Antoni ha detto di non essere arrabbiato per l’esito del ricorso, anche perché si aspettava sarebbe andata così. “È quello che è”, ha dichiarato laconicamente il coach di Houston. Più esplicito Austin Rivers, per il quale non si tratta di una grande questione, anche perché l’errore degli arbitri non è stato la causa della sconfitta dei Rockets. “Abbiamo avuto un sacco di occasioni per vincere la partita – ha spiegato Rivers – e a prescindere da come è andata quella giocata gli Spurs hanno fatto un grande lavoro continuando a giocare basket, mentre noi abbiamo fatto un pessimo lavoro non chiudendo la partita”. Sulla sanzione agli arbitri invece D’Antoni ha detto di non essere d’accordo: “Questa è la parte peggiore di tutta la vicenda. Non mi piace questa punizione nei loro confronti, hanno solo fatto un errore e sono sicuro abbiano agito in buona fede”. Oltre alla sanzione agli arbitri la NBA ha annunciato che lavorerà per sviluppare procedure che evitino la ripetzione di errori del genere.