NBA, risultati della notte: Spurs show e ottimo Beli a Memphis, Philadelphia e Miami ok
Vittoria schiacciante per gli Spurs contro i Grizzlies, in una gara chiusa da San Antonio con il 67.4% dal campo di squadra (10 punti e la giocata della notte per Belinelli). Tripla doppia di Ben Simmons nel successo a Detroit, vince ancora in casa Miami trascinata dal soliti Jimmy Butler contro Utah. Di seguito il racconto e gli highlights di tutti i match della notte NBA
MEMPHIS GRIZZLIES-SAN ANTONIO SPURS 115-145 | È bastato il 46-31 messo a referto nel primo quarto dagli ospiti per far capire ai Grizzlies che la serata sarebbe stata molto complicata. Merito della super prestazione offensiva degli Spurs, che tirano con il 67.4% dal campo, segnando 60 degli 89 tentativi complessivi. Il miglior dato mai raccolto sotto la guida di coach Popovich, un messaggio lanciato all’intera Western Conference: San Antonio è ancora in corsa per un posto ai playoff. Jaren Jackson Jr. è il miglior realizzatore di Memphis: 22 punti con 6 triple a bersaglio, troppo poco contro una macchina da canestri come i texani
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Per LaMarcus Aldridge è massimo in stagione da 40 punti - un modo per mettere a tacere le critiche che gli sono piovute addosso in questi ultimi mesi, in cui molti lo ritengono responsabile al pari di DeMar DeRozan della stagione deludente e in altalena dei texani. L’ex Blazers chiude con 17/25 dal campo, 9 rimbalzi, 5 assist e +29 di plus/minus, praticamente perfetto al tiro come il n°10 - 26 punti, 10/11 dal campo e 10 assist
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Anche Marco Belinelli chiude in doppia cifra a quota 10 punti, protagonista della giocata più spettacolare del match: l’azzurro degli Spurs, cercando di liberarsi della marcatura di Ja Morant lontano dal pallone, con un cambio di direzione fa deragliare il miglior rookie di questi primi due mesi, trovando spazio sul perimetro e punendo l’errore dell’avversario franato rovinosamente a terra. A un tiratore pericoloso come il n°18 di San Antonio non serve neanche toccare il pallone per far girare la testa a un avversario
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DETROIT PISTONS-PHILADELPHIA 76ERS 109-125 | Successo in trasferta importante per i Philadelphia 76ers, che portano il proprio record a 11-4 nelle ultime 15 sfide, abili a chiudere definitivamente i conti a Detroit a inizio quarto periodo: tre palle perse dei Pistons nei primi quattro minuti dell’ultima frazione garantiscono ai Sixers lo strappo decisivo. Alla sirena finale sono 35 i punti di Tobias Harris (14/21 dal campo, 4 triple), il grande ex della gara scambiato nel 2018 da Detroit con Blake Griffin - protagonisti di un faccia a faccia che ha poi portato al fallo tecnico per entrambi
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Altro grande protagonista del match in casa Sixers è Ben Simmons, che chiude in tripla doppia una gara dominata nei 37 minuti trascorsi sul parquet: 16 punti, 13 rimbalzi e ben 17 rimbalzi - nuovo massimo in carriera, proprio come i 21 punti messi a referto da Furkan Korkmaz in uscita dalla panchina
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Per i Pistons soltanto brutte notizie, non solo dall’infermeria. Blake Griffin torna in campo dopo due partite saltate a causa di dolori al ginocchio e chiude con soli otto punti a referto, arrivati tirando con un pessimo 2/14 dal campo. Andre Drummond invece parte dalla panchina dopo i problemi fisici della sessione di tiro mattutina prima del match (non entrava in campo a gara in corso dalla sua stagione da rookie). Il suo impatto a gara in corso contro un avversario da sempre poco gradito come Joel Embiid è ottimo: 27 punti, 9 rimbalzi, 13/16 al tiro. Una prestazione che non basta a evitare la quinta sconfitta in fila
MIAMI HEAT-UTAH JAZZ 107-104 | Vittoria numero 13 su 14 incontri giocati all’American Airlines Arena per gli Heat, che interrompono la striscia di cinque successi in fila raccolta dai Jazz grazie al solito straordinario contributo di squadra: 18 punti e 12 rimbalzi per Adebayo, 17 di Herro (che ne segna 9 nel solo quarto periodo), 15 per Dragic. Il miglior realizzatore è Jimmy Butler, che chiude con 20 punti, tra i quali anche i due tiri liberi che chiudono definitivamente i conti nel finale in volata
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In casa Jazz sono 27 i punti raccolti da Joe Ingles, al suo massimo in stagione e in campo per la 334esima gara consecutiva - la striscia più lunga tra i giocatori in attività in NBA. Rudy Gobert ne aggiunge 18 con 9/11 al tiro, conditi con 19 rimbalzi e cinque stoppate. Un’ottima prestazione che verrà ricordata però soprattutto per la schiacciata in testa subita da Derrick Jones Jr., volata ben al di sopra delle braccia protese del francese a inchiodare al ferro una super giocata
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PHOENIX SUNS-DENVER NUGGETS 111-113 | Il canestro allo scadere a meno di tre secondi dalla sirena di Jamal Murray regala a Denver un successo sudato e molto complicato contro Phoenix. Un bersaglio arrivato in step-back, dal palleggio, da vero leader e realizzatore dei Nuggets al termine di un match da 28 punti, 12/19 dal campo e 7 assist. Giocate tutte decisive in una gara conquistata soltanto in volata
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Protagonista per gli ospiti anche Nikola Jokic, che chiude in tripla doppia una sfida in cui per lunghi tratti di partita le sorti dell’attacco dei Nuggets sono passate dalle sue mani. Ventidue punti, 12 rimbalzi e 10 assist, il tutto condito con un eloquente +25 di plus/minus raccolto una partita vinta soltanto all’ultimo canestro
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Ai Suns non bastano gli otto giocatori in doppia cifra e un attacco che distribuisce responsabilità per tutte e quattro le frazioni di gioco. Denver sfiora anche le 20 lunghezze di margine nel primo tempo, ma Phoenix riesce a tornare prepotentemente in corsa grazie ai 21 punti e 9 assist di Ricky Rubio e nonostante uno spuntato Devin Booker da soli 11 punti con 3/12 dal campo. Uno sforzo che non è bastato a evitare la settima sconfitta in fila dei Suns
INDIANA PACERS-TORONTO RAPTORS 120-115 OT | Super sfida e vittoria meritata per Indiana che stringe i denti per 53 minuti e porta a casa il sesto successo nelle ultime sette gare. Le 42 triple tentate sono il nuovo record di franchigia per i Pacers, che ne mandano a bersaglio ben 18 - ritoccando a rialzo il loro massimo in stagione. Due sono quelle decisive realizzate da Aaron Holiday negli ultimi due minuti di supplementare che scavano il margine che regala a Indiana un successo pesantissimo in ottica playoff a Est. Alla sirena finale sono 24 i punti a testa per T.J. Warren e Myles Turner, in una gara giocata senza l’infortunato Malcolm Brogdon
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La lista degli assenti è lunga soprattutto in casa Raptors, che nella rotazione ridotta ai minimi termini trovano la miglior scusante di una sconfitta arrivata in un finale in cui sono venute meno le energie. Siakam, Gasol e Powell sono soltanto gli ultimi nomi degli assenti in una stagione maledetta sotto questo punto di vista per i canadesi. Kyle Lowry le prova tutte per non far pesare la loro assenza, giocando 44 minuti chiusi con 30 punti, 9 assist, 6 rimbalzi e 5 triple. Ibaka ne aggiunge 23 con 9 rimbalzi e 11 bersagli dal campo: abbastanza per allungare la partita, ma non sufficienti per vincerla
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-NEW ORLEANS PELICANS 94-102 | Tornano a sorridere i Pelicans, guidati al Moda Center dai 21 punti con 21 tiri di Jrue Holiday e dai 19 e 11 rimbalzi di Brandon Ingram. Nicolò Melli gioca soltanto 6 minuti - tutti nel primo tempo - e chiude con due punti a referto grazie al bersaglio arrivato con la sua unica conclusione dal campo
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La pessima serata dei Blazers è racchiusa nelle cifre messe a referto da Lillard, autore di 18 punti con 6/21 dal campo e 0/10 dall’arco - la prima volta in carriera che non trova il fondo della retina dalla lunga distanza in una partita in cui ha tentato almeno 7 conclusioni dalla lunga distanza. McCollum fa 2/10 da lontano e così Portland chiude con un misero 13.8% di squadra da tre punti: davvero troppo poco per pensare di battere i Pelicans, nonostante un Carmelo Anthony da 23 e 9 rimbalzi e la doppia doppia da 11+16 messa a referto da Hassan Whiteside
CLEVELAND CAVALIERS-ATLANTA HAWKS 121-118 | Il giovane backcourt dei Cavaliers trascina Cleveland al successo in volata contro Atlanta: 25 punti di Sexton, 21 di Garland e 15 di Porter sono decisivi nella vittoria casalinga numero 6 della stagione: i due rookie dei padroni di casa combinano per 19 punti nel quarto periodo, consapevoli di poter recitare un ruolo di maggior risalto nei prossimi mesi dopo la partenza di Jordan Clarkson destinazione Utah Jazz
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Agli Hawks invece non resta che il rammarico per un successo sfiorata che ormai non riescono più a conquistare da tre settimane. Trae Young come al solito è il migliore dei suoi, autore di 30 punti e 11 assist, sbaglia la tripla del possibile pareggio che avrebbe portato all’overtime e forse evitato l’ottava sconfitta consecutiva per Atlanta. L’unica buona notizia per gli ospiti è il ritorno in campo di John Collins dopo 25 partite di squalifica a seguito del test antidoping di inizio stagione: per lui 27 punti, 10 rimbalzi, 12/20 al tiro e la speranza che la lezione sia servita per evitare di commettere altri errori e restare di nuovo lontano dal parquet così a lungo
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NEW YORK KNICKS-WASHINGTON WIZARDS 115-121 | Gary Payton II è il protagonista indiscusso del successo degli Wizards a New York. Il 27enne impegnato in G-League e snobbato dalla NBA al Draft di tre anni fa era ciò che serviva a Washington in una gara in cui, senza tanti infortunati e con la squalifica di Isaiah Thomas, coach Brooks aveva prima di tutto bisogno di qualcuno che si prendesse responsabilità e minuti. Gary Payton II ha risposto presente contro i Knicks: 34 minuti in campo, 10 punti, 11 rimbalzi, 5 assist e ben 6 recuperi. Uno sforzo decisivo, che sommato ai 30 punti con 38 tiri dal campo di Bradley Beal, ha permesso a Washington di interrompere una striscia di tre successi in fila
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New York invece non va oltre i 35 punti di uno scatenato Julius Randle, in campo sin dalla palla a due assieme a Mitchell Robinson - alla ricerca di un equilibrio complicato e nuovo dopo l’infortunio di Marcus Morris. Kevin Knox invece non riesce a scuotersi, nonostante la partenza da titolare: 8 punti con 8 tiri, tanti errori, poca personalità e un -16 di plus/minus (peggior dato di squadra) che ben racconta la sua disfunzionalità
SACRAMENTO KINGS-HOUSTON ROCKETS 104-113 | Ben 34 punti di James Harden, a cui si aggiungono i 28 di Russell Westbrook, sono la spinta decisiva ai Rockets per evitare di sprofondare in un quarto periodo complicatissimo in attacco e in cui Houston segna solo 16 punti e chiuso con 3/17 dal campo di squadra. I Kings, profondanti indietro dopo 36 minuti, risalgono fino in singola cifra di svantaggio ma non riescono mai a colmare definitivamente il gap con gli ospiti
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Miglior partita di De’Aaron Fox dal suo rientro dall’infortunio che lo ha tenuto fuori per un mese: 31 punti, 9 rimbalzi e 6 assist, oltre alla solita scossa d’energia necessaria per Sacramento per provare ad avere qualche possibilità in più di diventare competitivi a Ovest. Doppia doppia da 12 e 14 rimbalzi per Richaun Holmes, in quella che per i Kings è la quarta sconfitta in fila
ORLANDO MAGIC-CHICAGO BULLS 103-95 | 26 punti per Terrence Ross, nuovo massimo in stagione, e successo dei Magic contro i Bulls che interrompe una striscia di tre sconfitte consecutive incassate da Orlando. Nikola Vucevic ne aggiunge 21 con 7 rimbalzi, protagonista in difesa assieme a tutti i lunghi dei padroni di casa che stoppano ben 13 conclusioni avversarie e costringono Chicago a tirare con il 31% dal campo nella ripresa
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In una partita complicata a livello offensivo per i Bulls, sono due i giocatori oltre quota 20 alla sirena finale: Zach LaVine, che tira 26 volte dal campo e raccoglie altrettanti punti, e Tomas Satoransky, unico efficace con i piedi oltre l’arco grazie al suo 4/5 dalla lunga distanza
GOLDEN STATE WARRIORS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 113-104 | Gli Warriors mettono in fila per la prima volta in stagione due vittorie in fila, superando i T’wolves grazie ai 30 punti di D’Angelo Russell, i 25 di Alec Burks e i 9 con 14 rimbalzi e 5 assist di Draymond Green. Una sfida in cui a fare da spartiacque è stato il parziale da 35-21 raccolto dai padroni di casa nel secondo quarto: da lì in poi gli Warriors non si sono più voltati indietro
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