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NBA, l'eroe che non ti aspetti: la favola di Garrison Mathews incanta Washington

NBA

Mai scelto al Draft, titolare di un two way contract che lo vede più in G League che nella NBA, la guardia degli Wizards è esplosa per 20 punti nel secondo quarto e ha chiuso a quota 28, dopo averne segnati in tutto 30 fin qui in stagione. Chi è e da dove viene l'eroe sconosciuto degli Wizards

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Finora aveva visto il campo in un totale di 10 partite, tre volte aveva chiuso senza punti, la media minuti inferiore agli 11 a sera. Ma nella NBA, si sa, le occasioni sono sempre dietro l’angolo. E così, nella serata in cui Bradley Beal è costretto a rimanere ai box, si aprono opportunità per le seconde linee. Nessuno ne ha approfittato meglio di Garrison Mathews, il rookie di Washington proveniente da un oscuro college (Lipscomb University, nel Tennessee), che dopo aver messo piede in campo in due minuti scarsi sul finire del primo quarto della gara contro Miami è letteralmente esploso in un secondo periodo da 20 punti con 4/5 da tre e 7 viaggi in lunetta. Una prestazione assolutamente da ricordare – Mathews chiuderà poi a quota 28, lui che aveva segnato 30 punti fin qui in tutta la stagione NBA – guidando gli Wizards alla sorprendente vittoria contro la terza miglior squadra della Eastern Conference, i Miami Heat. "Bradley [Beal] potrebbe tornare già dalla prossima gara, ma comunque non abbiamo fretta: abbiamo Garrison, adesso", ha scherzato coach Scott Brooks, commentando la prestazione da record del suo rookie. Unico neo – se così si può chiamare – nella serata dell’ex Bison di Lipscomb University (votato giocatore dell’anno della Atlantic Sun Conference nel 2019) è che il suo massimo in carriera non si è qualificato neppure come miglior prestazione dei suoi, visto che un altro panchinaro di coach Scott Brooks – Jordan McRae – ha chiuso la gara contro gli Heat con 29 punti in 35 minuti. Ai 29 punti di McRae e ai 28 di Mathews si sono poi aggiunti – sempre dalla panchina – anche i 19 di Ish Smith, e le riserve di Washington hanno finito per mandare a referto la bellezza di 80 punti (dei 123 totali), nuovo record di franchigia per gli Wizards, che avevano fatto registrare il loro precedente primato (77) 19 anni fa, nel lontano 29 dicembre 1990 contro i Nuggets. Solo la panchina dei Clippers del tanto celebrato duo Lou Williams-Montrezl Harrell è stata in grado in tutta la stagione di toccare quota 80 punti. La serata dei record per la squadra allenata da Scott Brooks però non si ferma qui: con i 25 punti di Ian Mahinmi, Washington stabilisce anche un altro record, stavolta valido per tutta la lega: è la prima volta nella storia NBA, infatti, che tre giocatori le cui medie stagionali non superano gli 11 punti a sera finiscono con almeno 25 nella stessa gara.

Chi è (e da dove viene) Garrison Mathews

Ma se Ian Mahinmi e Jordan McRae sono nomi tutto sommato noti ai tifosi NBA – entrambi possono vantare un anello NBA, il primo vinto con i Dallas Mavericks nel 2011, il secondo al fianco di LeBron James in maglia Cleveland Cavs nel 2016 – lo sconosciuto che si gode la ribalta (e la doccia celebrativa negli spogliatoi) è senz’altro Garrison Mathews, a roster con gli Wizards ma titolare soltanto di un cosiddetto two way contract, che lo vede dividersi tra i Capital City Go-Go della G League e la squadra di Bradley Beal (per un massimo di 45 giorni in NBA, come da contratto). Prima dei 28 punti rifilati a Jimmy Butler e compagni il momento di celebrità nella carriera di giocatore di Mathews risale alla March Madness del 2018, nel suo anno da junior, quando con i suoi Bisons di Lipscomb riuscì a raggiungere il torneo NCAA finendo per sfidare i campioni in carica di North Carolina. Da senior, poi, Mathews aveva coronato la sua carriera collegiale diventando il miglior marcatore all-time a Lipscomb University (da quando il college è in Division I), aggiudicandosi il premio di giocatore dell’anno dell’Atlantic Sun Conference e poi finendo per disputare la finale dell’NIT sul prestigioso parquet del Madison Square Garden, persa 81-66 contro Texas. Prestazioni che però gli sono valse diversi provini pre-Draft con varie squadre NBA ma nessuna chiamata al Draft: “Quando il mio agente mi ha chiamato per dirmi del contratto con Washington ero sotto shock, a essere onesti: il Draft era appena terminato, io stavo andando a letto ma dopo aver ricevuto la notizia non sono più riuscito a dormire”. Probabile che dopo aver segnato 28 punti contro i Miami Heat per Mathews sia arrivata un’altra notte insonne…