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NBA, fischi per i Clippers a L.A. Harrell lancia l’allarme: "Non siamo una grande squadra"

NBA
©Getty

La pesante sconfitta casalinga dei Clippers per mano dei Memphis Grizzlies è stata accompagnata dai fischi del pubblico di L.A. all’uscita dal campo dei giocatori. Montrezl Harrell non ha cercato scuse: “Non siamo una grande squadra, mettiamocelo in testa. L’atmosfera in spogliatoio? Non lo so. E questo è un altro problema”

Nessuno si aspettava una sconfitta del genere a Los Angeles. I 140 punti incassati dai Clippers nella partita casalinga contro i Memphis Grizzlies hanno sorpreso un po’ tutti, specialmente i tifosi accorsi allo Staples Center a mezzogiorno e che si attendevano una facile vittoria dei padroni di casa. Invece è arrivata una sconfitta pesantissima, accompagnata dai fischi dei tifosi all’uscita dal campo. E il post-gara non è stato dei più leggeri: “Non siamo una grande squadra” ha detto Montrezl Harrell, uno dei leader emotivi della squadra di coach Rivers. “Tutti dobbiamo togliercelo dalla testa: non siamo una grande squadra. Questo è il nostro primo anno assieme, abbiamo due giocatori [Paul George e Kawhi Leonard, ndr] che non facevano parte di questo gruppo. Uno poi [Leonard, ndr] ha vinto il titolo NBA con un’altra franchigia lo scorso anno. Non siamo una grande squadra, è la prima cosa di cui dobbiamo renderci conto per darci una svegliata. Siamo ancora una squadra che deve capire cosa fare per vincere sera dopo sera”. Ancor più preoccupante, quando gli è stato chiesto quale fosse l’atmosfera in spogliatoio, Harrell non ha risposto esplicitamente: “Non lo so fratello, davvero non lo so. E questo potrebbe essere un altro problema”.

Gli alibi dei Clippers e il record confortante con le stelle in campo

In realtà, i Clippers hanno molti alibi per questa situazione. Anche ieri hanno dovuto affrontare la partita senza Paul George e Patrick Beverley, e solamente una volta in questa stagione hanno avuto l’intero roster a disposizione — nella convincente vittoria di Natale contro i Lakers. La squadra di Doc Rivers ha un record confortante di 25-12, buono per il quarto posto a Ovest ma alla stessa distanza dai gialloviola rispetto a Denver e Houston (4 gare dietro LeBron James e soci), e con sia Leonard che George in campo hanno vinto 14 delle 18 partite disputate con attacco e difesa da top-10 NBA. Nelle 19 disputate senza almeno una delle due stelle, però, il record è stato solo di 11-8, complici i tanti infortuni e i pochi allenamenti che hanno potuto sostenere insieme con il fittissimo calendario NBA. Il problema, allora, sembra piuttosto di chimica nello spogliatoio, con un gruppo di “veterani” che lo scorso anno hanno fatto benissimo (Harrell, Beverley, Lou Williams) e le due stelle Leonard e George da integrare in un tessuto che ha già avuto successo giocando in un certo modo e con una certa personalità. 

Le parole di Leonard, Rivers e Harrell dopo la gara

“Abbiamo avuto molte ‘sveglie’ quest’anno” ha detto Kawhi dopo una partita da 24 punti con 8/24 al tiro, prendendosi anche un fallo tecnico all’intervallo per proteste. “Siamo a metà stagione e alcuni errori che commettiamo non dovremmo più farli a questo punto. Miglioreremo, in ogni caso: i ragazzi vogliono vincere e andare avanti”. Anche coach Rivers ha predicato calma: “Non sono preoccupato perché il nostro record è eccellente” ha detto dopo la sconfitta. “Penso che in questo momento non siamo pronti, e si vede. Non voglio che pensiamo di essere abbastanza forti, perché non lo siamo. L’ho detto prima della partita anche a loro. Non pensavo però che succedesse oggi”. Stasera — alle 21.30 su Sky Sport NBA — c’è già la possibilità di rifarsi, sempre allo Staples Center contro i New York Knicks: “O ci svegliamo e capiamo cosa fare oppure avremo una stagione di alti e bassi continui” ha concluso Harrell. “Sento un senso di urgenza: come squadra dovremmo svegliarci, perché perdere di 20 in casa ed essere messi in imbarazzo tanto da prendersi i fischi dei tifosi sveglierebbe chiunque”.