La point guard di OKC diventa il più giovane giocatore di sempre (21 anni e 185 giorni) a mandare a referto una tripla doppia con almeno 20 punti, 20 rimbalzi e 10 assist, battendo sul tempo Shaquille O'Neal e Nikola Jokic
Prima di Shaquille O’Neal e di Nikola Jokic; prima anche di leggende che riportano addirittura agli anni 50, Dolph Schayes (nel 1950-51) e Maurice Stokes (1955-56): da oggi la risposta alla domanda su chi sia il giocatore più giovane di sempre a realizzare una tripla doppia con almeno 20 punti, 20 rimbalzi e 10 assist è Shai Gilgeous-Alexander. Il più giovane di tutti a riuscirci, a 21 anni e 185 giorni, 74 in meno di quando l’impresa venne compiuta da Shaquille O’Neal, in maglia Orlando Magic nella stagione 1993-94. La spiegazione della point guard dei Thunder è quasi disarmante. “Uno dei nostri assistenti allenatori – Brian Keefe – prima del via mi aveva chiesto di fare di più, perché è convinto – come lo sono io – che io possa avere impatto su una partita in tanti modi diversi”. Bastasse sempre così poco… Nella vittoria contro Minnesota Gilgeous-Alexander ha iscritto il suo nome nella storia dei Thunder e della lega in generale. Solo quattro giocatori di OKC sono stati in grado di far registrare una tripla doppia (Russell Westbrook, Kevin Durant, Paul George e Serge Ibaka), ma nei quasi 75 anni della lega solo altri tre giocatori sono stati in grado – al loro secondo anno nella NBA – di collezionare una tripla doppia da almeno 20+20+10, e gli altri tre sono tutti nella Hall of Fame: Shaquille O’Neal, Charles Barkley e Oscar Robertson. Se si restringe la lista soltanto alle guardie, invece, negli ultimi 25 anni solo due giocatori – Russell Westbrook e Ben Simmons – sono stati in grado di collezionare una prestazione da 20 punti e altrettanti rimbalzi. L’incredibilità della prestazione del giovane talento di OKC salta all’occhio anche se si considera che – prima della gara contro i Timberwolves – il massimo in carriera a rimbalzo per Gilgeous-Alexander era di 10 (registrato l’ultimo giorno del 2019 contro i Mavericks), totale addirittura doppiato contro Minnesota. Allo stesso modo, nell’ultima gara giocata dai Thunder prima di questa notte (la sconfitta contro i Lakers) il n°2 di coach Billy Donovan aveva chiuso con zero assist, cifra invece salita in doppia cifra solo 48 ore dopo. Due dati che dimostrano il potenziale tutto ancora da scoprire dall’ex gioiellino di Kentucky, sacrificato dai Clippers per arrivare a Paul George (e quindi a Kawhi Leonard) ma ora pietra angolare del progetto futuro di Sam Presti e degli Oklahoma City Thunder.