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NBA, OKC vola con i tre piccoli più Gallinari e Steven: è il miglior quintetto della lega

NBA

Nessun lineup a cinque fa meglio per net rating di quello che vede protagonisti Chris Paul, Dennis Schröder, Shai Gilgeous-Alexander, Danilo Gallinari e Steven Adams. Una soluzione che nel corso dell'anno coach Billy Donovan ha scelto di usare sempre di più

A inizio stagione era considerato un azzardo, una soluzione che coach Billy Donovan poteva permettersi il lusso di provare solo saltuariamente, per pochi minuti: Chris Paul, Dennis Schröder e Shai Gilgeous-Alexander in campo tutti contemporaneamente sembravano una soluzione difficile da sostenere a lungo, per un deficit di stazza e centimetri che sembrava poter penalizzare i Thunder più di quanto la loro velocità e la loro capacità di gestire il pallone potesse favorirli. Invece, giunti quasi alla boa di metà stagione – OKC ha disputato 39 delle 82 gare di stagione regolare – il quintetto dei Thunder che vede in campo i tre piccoli affiancati da Danilo Gallinari e da Steven Adams è di gran lunga quello con il miglior rendimento tra tutti quelli che sono rimasti in campo un minimo di 100 minuti da inizio stagione a oggi. Il distacco tra il rendimento dei 5 di Oklahoma City (+31.4 di net rating in 117 minuti) e quello del secondo miglior lineup a 5 (quello dei Jazz con in campo Donovan Mitchell, Bojan Bogdanovic, Joe Ingles, Royce O’Neale e Rudy Gobert) è di quelli importanti: il net rating dei cinque di Utah si ferma infatti a +21 su 308 minuti, mentre sul terzo gradino del podio c’è la combinazione Harden-Westbrook-McLemore-Tucker-Capela degli Houston Rockets, che in 104 minuti trascorsi assieme sul parquet fa registrare un net rating di +19.9. A funzionare particolarmente nell’assetto dei Thunder con Gallinari, Adams e i tre piccoli è l’attacco, a sua volta il migliore di tutta la NBA (sempre con un minimo di 100 minuti): OKC produce infatti 127.9 punti per 100 possessi, otto e mezzo in più del secondo quintetto più efficiente offensivamente, quello di Dallas con Doncic, Hardaway, Finney-Smith, Powell e Porizings. È difficile trovare una squadra NBA con tre ottimi difensori – dice Shai Gilgeous-Alexander (forse i Clippers di Beverley, George e Leonard?) – perché di solito la maggior parte dei roster ne ha uno o due. Per cui per gli avversari è difficile marcarci tutti contemporaneamente, quando sono in campo con Chris Paul e Dennis Schröder”. Anche difensivamente il cinque eccellente di Oklahoma City fa registrare ottimi numeri (96.5 punti concessi per 100 possessi, sesto miglior dato di tutta la lega) ma ovviamente può pagare soprattutto contro squadre – come i Philadelphia 76ers con Ben Simmons, Josh Richardson e Tobias Harris – che possono mettere in campo centimetri e chili per punire la mancanza di stazza dei Thunder.

La strana combinazione in casa Thunder

La peculiarità del terzetto formato da Paul, Schröder e Gilgeous-Alexander è anche data dal fatto che i tre giocatori si trovano in fasi completamente diverse delle loro rispettive carriere: CP3 è il grande veterano, giunto alla 16^ stagione NBA; il tedesco è invece nel pieno della sua carriera e della maturazione come giocatore; l’ex stellina di Kentucky è invece entrato nella lega solo un anno fa, impressionando subito all’esordio coi Clippers per poi approdare in Oklahoma (proprio con Danilo Gallinari) nello scambio per Paul George. A proposito di Gallinari: accanto al terzetto la sua presenza e quella di Adams sono a loro modo fondamentali. Tra i giocatori che hanno utilizzato almeno 500 possessi dall’inizio del campionato, l’azzurro è al secondo posto in tutta la lega per efficienza offensiva, ricavando 1.112 punti per possesso (solo Karl-Anthony Towns con 1.145 fa meglio). Analoga eccellenza quella di Steven Adams in uno dei fondamentali più importanti per un lungo moderno, quello di tagliare forte a canestro nell’esecuzione di un pick and roll. Tra i giocatori con almeno 80 possessi da “rollante”, il centro neozelandese dei Thunder è all’ottavo posto NBA per produzione offensiva, ricavando 1.244 punti per possesso quando viene coinvolto dai vari Paul, Schröder o Gilgeous-Alexander nei giochi a due. Tutti dati che incoraggiano coach Billy Donovan a utilizzare sempre di più il quintetto in questione e non a caso – anche se Dennis Schröder continua a partire dalla panchina (pur contro la sua stessa volontà, avendo ribadito più volte di “sentirsi un titolare”) – i cinque giocatori con più minutaggio sono proprio le tre guardie (Gilgeous-Alexander resta in campo oltre 35 minuti a gara, Paul 31.8 e Schröder 30.6), seguiti dai 30.3 di Gallinari e dai 28.3 di Adams. Come recita un detto recitato spesso anche negli ambienti NBA: if it ain’t broken, don’t fix it, guai a mettere le mani su una cosa che funziona. E questo quintetto dei Thunder funziona come nessun altro nella NBA.