Salari medi per la prima volta a sei cifre, retribuzione durante il periodo della maternità, camere di hotel per giocatrici e per i loro figli: una vera e propria rivoluzione quella portata avanti in WNBA, un passaggio cruciale nel processo di crescita del professionismo tra le donne
I dirigenti della lega di pallacanestro americana WNBA, dopo settimane di contrattazione con il sindacato delle giocatrici (la WNBPA), hanno reso noto nelle scorse ore che le parti hanno raggiunto un accordo di massima che avrà valenza per i prossimi otto anni e che rivoluziona in maniera pioneristica la concezione dello sport professionistico al femminile. La portata storica e innovativa del nuovo CBA - Collective Bargaining Agreement, ossia l’insieme delle regole e dei diritti da rispettare nel rapporto tra giocatore e lega – è stata sottolineata dalla commissioner Cathy Elgelbert: “Sono orgogliosa di quanto fatto dalle giocatrici, hanno combattuto in maniera molto dura per difendere i loro diritti, in maniera compatta hanno posto l’attenzione su tante questioni che nessuno aveva mai avuto il coraggio di sollevare”. Una vera e propria rivoluzione dunque, sintetizzabile in maniera più efficace per punti:
- Prima di tutto, il salario: la retribuzione media delle giocatrici più pagate sale dai 117mila dollari annuali della passata stagione a 215.000. Una cifra soltanto approssimativa in realtà, visto che considerando vari bonus le atlete più talentuose toccheranno anche i 500.000 dollari a stagione. Una cifra quattro volte superiore rispetto all’attuale massimo consentito;
- Un accordo lungo e duraturo, in grado di dare stabilità: ben otto anni, con opzione da entrambe le parti di poter uscire e ricontrattare dopo sei stagioni. Una situazione ben diversa rispetto a quella che aveva spinto le giocatrici a mettere in discussione il CBA nel novembre del 2018;
- Il salario medio sarà superiore ai 100.000 dollari: per la prima volta le donne potranno prendere parte a una lega professionistica in cui la retribuzione media è così alta;
- Durante la maternità le atlete riceveranno la totalità del loro salario, oltre ad avere a disposizione diversi bonus per garantirsi una comoda sistemazione a livello familiare per crescere al meglio il proprio figlio;
- Bonus per le giocatrici con anzianità nella WNBA che vogliono cercare di avere un bambino e decidono di adottarlo o di averlo in altro modo;
- Una stanza per ogni giocatrice (qualcosa che in molti danno per scontato, ma che per le donne è una conquista enorme);
- Offerte di lavoro per chi decide di non andare a giocare all’estero durante la off-season, per restare a contatto con il mondo della pallacanestro WNBA;
- Assistenza medica e psicologica per le donne che subiscono violenza domestica, con il supporto di un team dedicato per seguire le atlete. Psicologo, nutrizionista e assistenza dentro e fuori dal campo per tutte le giocatrici.
Queste sono soltanto alcuni dei punti cruciali di un accordo che sarà reso ufficiale nella sua interezza tra qualche giorno e che nei prossimi mesi potrebbe determinare un impatto (si spera) virtuoso a catena anche in altre leghe di sport professionistico al femminile. Un passaggio storico quindi, celebrato anche dai colleghi NBA che via Twitter hanno manifestato la loro gioia per le loro “sorelle”. Da Dwyane Wade a Ja Morant, in molti hanno celebrato una conquista che certamente avrà delle ripercussioni nel mondo sportivo al femminile.