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NBA, com'è nato il rituale prepartita stile wrestling dei Milwaukee Bucks

NBA

Ormai da un mese è diventato un momento di culto appena prima del via delle gare dei Bucks. Tutto merito di Wes Matthews e Robin Lopez, che avevano già iniziato a "lottare" tra loro in maglia Trail Blazers. Ma con l'ingresso sul "ring" di Giannis Antetokounmpo è cambiato tutto

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Dovrebbero concentrarsi e trovare il giusto focus mentale per scendere in campo e battere gli avversari di serata. Invece, i Milwaukee Bucks lottano e si picchiano selvaggiamente fra di loro tra risate divertite e telecamere ormai presentissime. Cosa succede nel tunnel degli spogliatoi della miglior squadra NBA? “Ah, non chiedetelo a me”, risponde coach Mike Budenholzer, che del rituale pre-partita dei suoi – ispirato alle grandi battaglie della World Wrestling Federation – se n’è accorto quando già andava avanti da oltre un mese (“E di sicuro non mi hanno chiesto il permesso: faccio ancora fatica a credere che abbiano messo in piedi tutto questo show”). Se chiederlo a Budenholzer non aiuta, molto più utile invece rivolgersi a Wes Matthews, che con Robin Lopez ha sostanzialmente iniziato questa tradizione quando i due ancora erano compagni di squadra ai Portland Trail Blazers e ora l’hanno importata nel Wisconsin. Perché Matthews è quello cresciuto con l’ammirazione totale verso il mondo del wrestling e dei suoi personaggi, spesso sopra le righe: Stone Cold Steve Austin, Shawn Michaels e Bret Hart sono i campioni della sua infanzia. Dal Wisconsin ad Atene, Grecia, anche i fratelli Antetokounmpo riuscivano – tra mille più difficoltà – a venire a conoscenza di nomi mitici come Rey Mysterio, Eddie Guerrero o The Rock. “Oggi la lotta prima della palla a due è diventata un nostro rituale, che dimostra il cameratismo e la fratellanza che si respira in questa squadra”, dice Thanasis, il fratello meno celebre dei due. “Ci divertiamo, e lo facciamo tutti assieme”. “È il nostro modo di rilassarci e scaricare la tensione prima di scendere in campo”, spiega Matthews, che poi ammette che la popolarità di questa strana routine prepartita si è impennata quando anche Giannis Antetokounmpo ha iniziato a prenderne parte. L’MVP in carica può aver dato risalto alla trovata di Matthews ma rimane la guardia ex Marquette quello che organizza e orchestra il tutto: “La conoscenza che ha lui non ce l’ha nessuno – ammette Robin Lopez – per cui mi spinge a tenermi sempre informato. A volte faccio delle ricerche sulle nuove mosse, così so cosa aspettarmi”. E Matthews di mosse ne conosce tante: lo Stone Cold Stunner, il Cobra Finisher, The People’s Elbow o anche il Frog Splash, eseguito talmente bene da meritarsi da parte di Tucker Knight e Otis Dozovic (stelle del circuito WWF conosciuti come Heavey Machinery,  tra il pubblico di una gara recente dei Bucks) la definizione di “Frog Splash a cinque stelle, per cui si meritano davvero i nostri complimenti”. Come nel wrestling reale, il tentativo è di rendere il più credibile possibile ogni mossa e ogni round di combattimento, ma Thanasis Antetokounmpo è il primo ad ammettere che c’è ovviamente molta cautela nell’organizzare ogni incontro: “Lo so che sembra tutto molto dinamico, ma in realtà stiamo solo scherzando, per divertirci e basta“. Si divertono loro, si diverte anche chi guarda a casa, tanto che perfino The Rock ha dato il suo ok al curioso rituale prepartita dei Bucks: “Mi piace vederli divertirsi così! Sono i #1 nella conference, hanno fiducia, sono felici e affamati di vittorie”. L’unico che per il momento resta al margine di tutto questo simpatico delirio è un serio veterano come George Hill: “Lui è troppo figo per fare queste cose – lo prende in giro Wes Matthews – ma l’obiettivo è prima o poi di coinvolgere tutti e fare una Royal Rumble”. La reazione di Hill? “Se posso essere Rey Mysterio, allora ci sono!”.