Dopo il grave infortunio al tendine d’Achille di Dwight Powell, i Dallas Mavericks si sono mossi sul mercato per prendere Willie Cauley-Stein dai Golden State Warriors in cambio di una seconda scelta al Draft, cedendo anche Isaiah Roby a OKC insieme a una compensazione economica
Nel momento in cui Dwight Powell è collassato a terra per la rottura del tendine d’Achille, era chiaro che i Dallas Mavericks avrebbero dovuto approfittare delle ultime settimane di mercato per trovare un sostituto in grado di allungare il reparto lunghi. Ora è stato trovato: come riportato da ESPN, i texani hanno preso Willie Cauley-Stein dai Golden State Warriors cedendo in cambio la seconda scelta al Draft 2020 degli Utah Jazz (attualmente la numero 57). In una mossa precedente avevano anche ceduto la seconda scelta dell’ultimo Draft Isaiah Roby agli Oklahoma City Thunder insieme a una compensazione economica prendendo Justin Patton e tagliandolo immediatamente, così da creare uno spazio a roster per accogliere Cauley-Stein. A Dallas il lungo ex Kings ricoprirà il ruolo di rim-runner che era di Powell: rispetto a lui ha meno capacità di farsi trovare sui pick and roll, ma potrebbe dare più presenza a protezione del ferro in difesa insieme a Kristaps Porzingis. Dallas comunque può tranquillamente decidere di abbassare il quintetto — come fatto nella serata da 22 triple contro Portland — e limitarne l’utilizzo, dividendo parte dei suoi minuti con quelli di Boban Marjanovic. Per Golden State invece questa mossa permette di liberare 2.2 milioni sotto al cap, così da poter convertire i contratti two-way di Ky Bowman e Marquese Chriss in due garantiti per il resto della stagione, visto che i loro 45 giorni di “servizio” erano vicini alla scadenza. In più ricevono una seconda scelta per un giocatore che non aveva convinto, anche se messo in un contesto ben diverso rispetto a quello immaginato vista l’assenza di Steph Curry. Per OKC invece si passa da un progetto come Patton a quello di Roby, che lo scorso anno ha ricevuto dai Mavs un contratto da 6.7 milioni simile a quello dato alle prime scelte al Draft (due anni garantiti, altri due in team option): ora toccherà allo staff per lo sviluppo dei giocatori capire cosa può diventare.