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NBA, Denver fallisce l’esame a Los Angeles. Coach Malone attacca: "Siamo soft"

NBA
©Getty

I 29 punti di scarto subiti in casa degli L.A. Clippers non sono andati giù all’allenatore dei Denver Nuggets, che ha definito la sua squadra “soft”. “Sono molto deluso dal nostro spirito competitivo e dal nostro impegno. Abbiamo affrontato la partita come fosse una qualsiasi di regular season”

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I Denver Nuggets occupano i primi posti della Western Conference praticamente dall’inizio dell’anno, eppure in pochi li considerano davvero una contender per il titolo. La sfida contro una diretta concorrente come gli L.A. Clippers rappresentava allora un esame importante per Nikola Jokic e soci, trovandosi ad affrontare una squadra al completo contro cui – se la regular season finisse oggi – si ritroverebbero a disputare una eventuale serie di secondo turno. Ebbene: l’esame è stato completamente fallito dai Nuggets, travolti dagli avversari e sotterrati con 29 punti di scarto. Una prestazione tremenda per la quale coach Mike Malone non ha cercato giri di parole: “Siamo stati soft dall’inizio alla fine” ha detto l’allenatore, sempre molto diretto quando deve criticare la sua squadra. “Non ci siamo fatti sentire né in difesa né in attacco, hanno fatto quello che hanno voluto. Non abbiamo giocato i nostri schemi perché ce li hanno tolti, ma siamo stati noi a permettergli di farlo per 48 minuti. Loro sono forti, ma sono deluso dalla nostra mancanza di spirito competitivo e di impegno. Siamo stati orrendi”. È stato soprattutto l’atteggiamento a non essere piaciuto al coach: “Loro hanno mandato un messaggio: ci hanno colpito sul volto e non abbiamo mai risposto, questa è la cosa più deludente. Siamo scesi in campo pensando che fosse una partita di regular season come le altre; loro l’hanno presa come se ci si giocasse qualcosa, e la differenza è stata evidente dal primo all’ultimo minuto”.

Spogliatoio chiuso, parlano solo Morris e Jokic: "Dobbiamo svegliarci"

Non è la prima volta che i Nuggets perdono con una doppia cifra di scarto: le sconfitte di questo tipo sono infatti 8 delle 19 totalizzate quest’anno, di cui 7 sono arrivate in trasferta. Il problema è che cinque sono arrivate contro squadre da playoff, dando l’impressione che i Nuggets non siano pronti a salire di livello anche contro le vere contender. Dopo la partita lo spogliatoio di Denver è rimasto chiuso ai media, con soli due giocatori – Monte Morris e Nikola Jokic – che sono usciti per parlare con la stampa. Ma mentre il serbo ha cercato di gettare acqua sul fuoco (“Abbiamo perso male, ma non è la fine del mondo. Abbiamo perso tante partite con record peggiore del nostro e abbiamo sempre risposto bene”), Morris ha seguito la linea tracciata da coach Malone, sottolineando come questa sconfitta non sia come le altre. “Possiamo pure scordarci l’anello se non ci presentiamo a giocare partite come questa” ha detto, rivelando poi che Will Barton ha tenuto un discorso di cinque minuti con i compagni in spogliatoio, parlando di come le altre squadre pensano che i Nuggets sono soft. “Fin dall’inizio loro ci hanno fatto capire che ci avrebbero torturato e ci sono riusciti. Ognuno deve prendersi delle responsabilità: fino a quando non lo faremo, non potremo essere pronti a salire di livello. Questa non è più una squadra giovane: tutti sanno che siamo forti e si preparano per affrontarci. Questa sconfitta deve darci una svegliata”.