
NBA, risultati della notte: Giannis travolge OKC, Zion riapre la corsa playoff
Milwaukee stravince contro OKC priva di Gallinari grazie a un super Antetokounmpo, New Orleans supera Cleveland e si avvicina all’ottavo posto a Ovest approfittando del successo di Sacramento a Memphis (al quinto ko in fila). A Est vincono Miami e Orlando, sconfitta a sorpresa per Toronto. Di seguito i risultati e gli highlights delle 10 partite della notte

MILWAUKEE BUCKS-OKLAHOMA CITY THUNDER 133-86 | Non c’è partita tra Bucks e Thunder in un match a senso unico sin dalla palla a due in favore della miglior squadra NBA. Milwaukee tiene a riposo Khris Middleton (ma non sembra risentirne), mentre gli ospiti lasciano fuori Danilo Gallinari - protagonista meno di 24 ore fa nella rimonta terminata con successo contro Sacramento. OKC va sotto di 24 lunghezze nel primo tempo, senza riuscire a replicare in alcun modo nella ripresa
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Merito dei 32 punti, 13 rimbalzi e 6 assist raccolti da Giannis Antetokounmpo in 27 minuti - in cui l’MVP in carica mette assieme un impressionante +44 di plus/minus. A spezzare in due la sfida ci pensa il 17-4 di parziale con cui si conclude il primo tempo, il miglior viatico per chiudere una sfida da 21 triple a bersaglio per i Bucks - massimo stagionale per una squadra che porta così il suo record sul 51-8

Si interrompe invece le striscia di cinque vittorie dei Thunder, che non vanno oltre i 18 punti e 5 assist di Chris Paul in una gara in cui non riescono a raggiungere i 100 punti segnati. Le percentuali al tiro sono modeste: 36% dal campo di squadra e un pessimo 6/35 dalla lunga distanza. Una partita insomma che non è mai stata in discussione, come dimostra il -47 sul tabellone alla sirena finale - il peggior scarto incassato da OKC in questa regular season

NEW ORLEANS PELICANS-CLEVELAND CAVALIERS 116-104 | New Orleans approfitta del passo falso dei Grizzlies contro i Kings, batte senza troppo affanno i Cavaliers e si riporta a sole due partite di distanza dall’ottavo posto (ossia dai playoff) a Ovest. Merito dei 29 punti, 7 assist e 6 rimbalzi di Brandon Ingram, certo, ma anche dei 24 in 30 minuti con 11/16 al tiro raccolti da un sempre più promettente Zion Williamson. Per la prima scelta assoluta all’ultimo Draft è la decima partita in fila (su 15 complessive in stagione) da 20 punti: mai nessun teenager c’era riuscito nella storia NBA
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Le prestazioni di Williamson inoltre continuano ad aver un impatto positivo anche su Nicolò Melli, sul suo utilizzo e impatto sul parquet: il n°20 azzurro è quello che resta di più in campo tra quelli in uscita dalla panchina, autore di 10 punti con 4/7 al tiro, una tripla a bersaglio e 6 rimbalzi a referto

Avanti soltanto in un paio di occasioni nel punteggio, a inizio partita e con meno di due punti di vantaggio, i Cavaliers hanno lentamente accompagnato verso la vittoria i Pelicans - incapaci di trovare qualsiasi tipo di contromisura. Non bastano i 31 punti - massimo in carriera eguagliato - di Collin Sexton, i 16 di Kevin Porter Jr. in uscita dalla panchina e i 15 punti di Darius Garland. Una linea giovane che a Cleveland vogliono continuare a far crescere

MEMPHIS GRIZZLIES-SACRAMENTO KINGS 101-104 | Una corsa playoff ritornata a essere apertissima e combattuta grazie al successo dei Kings in back-to-back a Memphis - costretta a incassare la quinta sconfitta in fila. Sono quattro nelle ultime cinque invece le vittorie di Sacramento, che si riporta così a contatto a sole tre partite di distanza dai Grizzlies in classifica. Gli ospiti infatti resistono alla rimonta finale di Ja Morant e compagni, tornati sul -1 a 10 secondi dal termine, ma non in grado di piazzare la zampata finale contro una squadra che raccoglie i 25 punti di De’Aaron Fox alla guida di un gruppo con cinque giocatori in doppia cifra
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Continua dunque il momento di difficoltà di Memphis, bloccata e sempre perdente in questa fase post All-Star Game anche con un Dillon Brooks da 32 punti - nuovo massimo in stagione. Ja Morant chiude con 20 e 11 assist in 35 minuti sul parquet, mentre Jonas Valanciunas segna 13 punti e soprattutto raccoglie ben 25 rimbalzi

MIAMI HEAT-DALLAS MAVERICKS 126-118 | Gli Heat, reduci dal loro peggior momento della regular season a livello di risultati, rovinano la festa di compleanno a Luka Doncic - 21 anni, auguri a lui e al resto della NBA che dove provare a contenerlo per le prossime stagione - e battono in casa i Mavericks. Sono 26 i punti di Jimmy Butler e 24 quelli di Duncan Robinson, con Miami che prima spreca il vantaggio in doppia cifra (è la quarta volta nelle ultime cinque partite che succede) e poi a inizio quarto periodo piazza il parziale da 13-0 che decide la sfida. Per la squadra della Florida è il terzo successo nelle ultime 10 partite, un modo per provare a lanciare il rush finale in quest’ultima fase di regular season
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Resa vana dunque la prestazione al limite della perfezione di Seth Curry: 37 punti a referto (nuovo massimo in carriera), 13/15 dal campo, 8/9 dalla lunga distanza. Non basta lui, così come i 24 punti e 13 rimbalzi di Kristaps Porzingis; secondo miglior realizzatore di squadra davanti a un dolorante Luka Doncic - alle prese con un pollice infortunato e autore di 23 punti e 10 assist

Il testa a testa tra Doncic e Dragic è anche il motivo per cui gli Heat e la NBA hanno deciso di celebrare la Slovenian Night (lo scorso anno fecero lo stesso con i Mavericks a Dallas): centinaia di bandiere slovene sugli spalti, magliette dedicate ai due beniamini sul parquet e un calore coinvolgente che ha trascinato anche il resto del pubblico di Miami

TORONTO RAPTORS-CHARLOTTE HORNETS 96-99 | Per la prima volta dopo oltre due mesi, i Raptors tornano a mettere insieme una striscia negativa di risultati - incassando la seconda sconfitta e soltanto la terza negli ultimi 20 match. Decisivo Terry Rozier e il tiro libero a segno che a 2.1 secondi dalla sirena ha rotto definitivamente l’equilibrio. “Una delle migliori vittorie della nostra stagione”, sottolinea coach Borrego, congratulandosi con un quintetto tutto in doppia cifra in cui l’ex Bismack Biyombo chiude con 13 punti e 11 rimbalzi
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Una sconfitta figlia delle assenze in casa Raptors, costretti a rinunciare a Fred VanVleet e Serge Ibaka, oltre che a Marc Gasol. Pedine fondamentali di un puzzle in cui coach Nick Nurse inserisce dalla palla a due Rondae Hollis-Jefferson - costretto a uscire per falli dopo aver segnato soltanto 4 punti, accorciando così ancora di più una rotazione ridotta al minimo. Alla sirena finale sono 24 i punti di Pascal Siakam, 21 di Kyle Lowry e 22 di Norman Powell - tornato a disposizione dopo nove gare d’assenza (unica buona notizia arrivata dall’infermeria Raptors nelle ultime ore)

PHOENIX SUNS-DETROIT PISTONS 111-113 | A rammaricarsi per l’occasione persa a Ovest sono soprattutto i Suns, che avevano a disposizione in casa una comoda partita (e vittoria, sulla carta) contro Detroit, ma se la sono fatta sfuggire nonostante tutto il quintetto in doppia cifra, i 26 punti di Devin Booker, i 16 con 13 assist di Ricky Rubio e i 20 con 10 rimbalzi di Deandre Ayton. La zona playoff adesso è a 4 partite e mezzo e soprattutto cinque squadre di distanza: troppe da scavalcare per sperare di inserirsi nella corsa playoff
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Decisivo per spezzare l’equilibrio finale della gara il canestro a meno di dieci secondi dalla sirena di Derrick Rose: una conclusione dalla media che a molti ha ricordato i bei tempi, a conferma della straordinaria stagione disputata dall’ex giocatore dei Bulls. Rose chiude con 31 punti, 15/24 dal campo e 4 assist. Un vero e proprio predicatore nel deserto, l’unico appiglio rimasto ai Pistons in questa disastrosa stagione, il solo motivo per cui interrompere una striscia di sette sconfitte

UTAH JAZZ-WASHINGTON WIZARDS 129-119 | Tornano a vincere anche i Jazz, che approfittano della contemporanea sconfitta dei Thunder e si riprendono il quinto posto a Ovest ponendo fine a una striscia complicata di quattro gare. Il parziale decisivo porta la firma di Donovan Mitchell, autore di 10 punti in soli 82 secondi nel quarto periodo - lo strappo che chiude i conti in un match da 30 e 8 rimbalzi per l’All-Star dei Jazz. A lui si aggiungono i 21 con 4 triple di Bojan Bogdanovic e i 20 di Jordan Clarkson in uscita dalla panchina
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L’unico vero sconfitto di questa gara però è ancora una volta Bradley Beal, nel pieno del suo miglior momento di forma e realizzativo della carriera, ma sempre puntualmente sconfitto: il n°3 degli Wizards chiude con 42 punti, 17/33 al tiro, 6 triple a bersaglio, 10 rimbalzi e 5 assist. Uno sforzo enorme che non basta a Washington per evitare il quarto ko nelle ultime cinque gare: battute d’arresto che allontanano i capitolini dai playoff, a cinque gare di distanza dai Brooklyn Nets ottavi a Est

ORLANDO MAGIC-MINNESOTA TIMBERWOLVES 136-125 | I Magic si regalano una serata di alto livello in attacco, guidati dalla tripla doppia di Aaron Gordon (17 punti, 11 rimbalzi e 12 assist) e dai 60 punti della coppia Terrence Ross-Nikola Vucevic. In particolare Ross ha segnato 19 dei suoi 33 — massimo stagionale — nel solo ultimo quarto, propiziando la quinta vittoria nelle ultime sei gare. In questo lasso di tempo Gordon sta tenendo 21 punti e 10 rimbalzi di media, meritandosi gli elogi del suo allenatore: “Quando gioca così ci porta a un livello superiore: non sono solo i canestri, ma il gioco a tutto tondo”
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Per i T’Wolves, sconfitti in 19 delle ultime 21 partite, non servono a nulla i 28 punti di D’Angelo Russell, che non ha più segnato dalla metà del terzo quarto in poi. Insieme a lui ci sono anche i 18 punti con 13 rimbalzi di Juancho Hernangomez, ma è la difesa a finire ancora una volta sul banco degli imputati: i Magic in stagione non avevano mai segnato 136 punti, chiudendo con il 54% al tiro e un vantaggio enorme a rimbalzo (54-33)

ATLANTA HAWKS-BROOKLYN NETS 141-118 | Brooklyn perde la terza partita in fila e il settimo posto a Est, sconfitta anche ad Atlanta dalla seconda peggior squadre per record delle NBA. Il talento in realtà non manca agli Hawks, guidati dai 33 punti e 13 rimbalzi di John Collins e dai 26 - 17 dei quali realizzati nel solo terzo quarto - di Cam Reddish; il rookie su cui in Georgia hanno puntato forte, al suo massimo in stagione. Trae Young lascia spazio a loro in una partita da 22 punti e 14 assist, chiusa dai padroni di casa con 19 triple a bersaglio
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I Nets concedono così il massimo in stagione per punti concessi (in precedenza erano i 138 incassati contro Phoenix), vanificando così un’ottimo primo quarto d’ora di partita e i canestri di uno Spencer Dinwiddie da 24 punti e 13 assist. Joe Harris ne aggiunge 18, gli stessi realizzati da Caris LeVert nonostante le due triple in meno a segno, in un match in cui Brooklyn ha totalmente mollato nel finale

L.A. CLIPPERS-DENVER NUGGETS 132-103 | Dominio totale per i Clippers su una diretta concorrente come i Nuggets, che agganciano al secondo posto nella Western Conference a pari record (40-19). In una gara in cui non sono mai stati in svantaggio, gli uomini di Doc Rivers finalmente al completo hanno avuto 24 punti a Paul George (6/8 da tre all’interno del 18/39 di squadra, 46%) e 19 da Kawhi Leonard in 25 minuti ciascuno, con la panchina che ha prodotto 73 punti (35 della coppia Williams-Harrell). Quando giocano così, i Clippers sembrano davvero la miglior squadra della NBA — ed è una brutta notizia per il resto della lega
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I Nuggets falliscono così una prova del 9 contro una contender, subendo la peggior sconfitta stagionale dopo il -26 contro Houston di Capodanno. I 21 punti con 9 rimbalzi di Nikola Jokic e i 20 di Jerami Grant non sono serviti a nulla, visto che il vantaggio dei Clippers non è praticamente mai sceso sotto le 10 lunghezze nella ripresa fino a strabordare fino a oltre 30 nel finale di gara con tutte le riserve in campo