Decisivo il primo quarto (vinto dai Bucks del portiere del Real 25-13) nella sfida che ha messo di fronte due star della nazionale belga ma soprattutto due super amanti del basket NBA: "Mi piace di più guardare una partita NBA che una di calcio", ammettono entrambi. E Lukaku non nasconde la sua passione per i Lakers: "E ora mi tocca giocare con i Celtics..."
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L’uomo goal (Lukaku) e l’uomo che invece i goal li deve evitare (Courtois): la sfida tra i due compagni di nazionale belga è anche una sfida tra due opposti, in campo, ma soprattutto un duello tra due grandissimi appassionati NBA. Lo si capisce subito fin dall’inizio, quando il portiere del Real Madrid vuole sapere dall’attaccante interista i suoi pareri sul campionato in corso: “Sono impressionato dai Clippers — dice Lukaku — ma ovviamente anche i Lakers sono molto forti e i Bucks pure. A est devo dire che mi piacciono parecchio i Miami Heat, oltre ai soliti Raptors che ogni anno fanno molto bene, dove gioca il mio amico Serge Ibaka”. Per una curiosa legge del contrappasso, mentre Courtois comanda i Milwaukee Bucks, l’attaccante dell’Inter lo affronta però alla guida dei Boston Celtics: “Sono un grandissimo fan dei Lakers, e ora mi tocca giocare con i loro arci-rivali, i Celtics”, osserva disperato l’attaccante nerazzurro prima del via. “Allora magari mi lasci vincere”, prova a scherzare il portiere del Real Madrid. “Mi conosci da oltre 15 anni: sai che sono troppo competitivo”.
Primo tempo
In campo è conosciuto per le sue doti offensive — uno dei più grandi attaccanti d’Europa — ma Romelu Lukaku riconosce l’importanza della difesa quando commenta l’avvio pigro dei suoi Celtics: “Devo difendere meglio su Giannis e segnare anche di più [solo 13 punti messi a tabellone nel primo quarto, ndr], ma è la difesa il mio problema”, riconosce. I Bucks infatti sono già a quota 25 al termine del primo periodo, con un vantaggio di +12 che sostanzialmente Courtois riesce a conservare anche nel secondo: “Sto rimontando”, prova a crederci l’attaccante dell’Inter dopo un secondo periodo che effettivamente si chiude a suo favore — anche se solo di un punto (20-19) — ma all’intervallo Milwaukee è in controllo, 44-33. “Voglio vedere se riesci a tenere le stesse percentuali, soprattutto da tre anche nel secondo tempo… E poi Giannis”, torna a dire Lukaku, in ammirazione: “Quel giocatore è illegale, è un uomo in mezzo ai bambini”.
Secondo tempo
Un grande terzo quarto di Jaylen Brown e un’intensità difensiva in crescita — riconosciuta dallo stesso Courtois (“Great D, man”), portano il distacco dei Celtics di Lukaku a -4, sul 56-62 con cui si aprono gli ultimi dodici minuti. Sono suoi — in particolare di Kemba Walker — anche i primi due punti del quarto quarto, ma la reazione dei Bucks di Courtois arriva immediata: 5-0 di parziale e +7, 61-54. Antetokounmpo è incontenibile (9/10 dal campo per lui e già 21 punti) e anche l’altro All-Star di Milwaukee, Khris Middleton, si fa vedere con la tripla che riporta il vantaggio dei Bucks in doppia cifra, 66-55. È il break decisivo, Lukaku non riesce più a riportare in partita i suoi Celtics, che alla fine devono arrendersi: Giannis Antetokounmpo e compagni passano al TD Garden di Boston, 72-65: “Sette punti di scarto? Non è male, sconfitta onorevole: se avessi giocato con i Lakers ora sarei infuriato, ma ho scelto i Celtics per cui non mi importa troppo”, dice l’attaccante nerazzurro, che poi analizza così il match: “Non è un caso che Giannis sia l’MVP in carica [il greco chiude con 27 punti, ndr]. I tuoi comunque hanno tirato molto bene per tutta la gara”, dice a Courtois, protagonista di un ottimo 12/21 dall’arco, contro solo il 4/7 di Lukaku. “Il mio tiro da tre ha fatto la differenza, ma i tuoi Celtics sono rientrati fino a -2”, gli rende onore il portiere del Real. “Vero, ma poi la mia panchina non è abbastanza profonda” (solo 11 punti), la replica finale di Lukaku, che ha in Jaylen Brown il suo miglior realizzatore a quota 16. Da grande amante della competizione qual è, però, l’interista incassa sì il ko ma già guarda avanti, a una possibile rivincita: “Stavolta gioco con i Lakers, con i Clippers oppure anche con i Blazers (e ne approfitta per lodare Damian Lillard e Carmelo Anthony: “Melo is my guy”): vediamo se mi batti”. La sfida è lanciata. Per il momento, però, Courtois 1, Lukaku 0.