
NBA, LeBron James: il ranking delle sue 17 stagioni nella lega. LA CLASSIFICA
La sua peggior stagione NBA è quella in cui vince (a mani basse) il premio di rookie dell'anno. Restano fuori dalla top 10 l'annata delle sue prime finali NBA e quella in cui è il miglior marcatore di tutta la lega. La grandezza di LeBron James si può misurare anche così, come ha fatto "Bleacher Report" stilando l'ordine di tutte le sue stagioni NBA. Una più impressionante dell'altra

17) STAGIONE 2003-04, CLEVELAND CAVALIERS | Una stagione chiusa con 20.9 punti, 5.9 assist, 5.5 rimbalzi e 1.6 recuperi di media e il titolo di rookie dell’anno va a libri come la “peggiore” (virgolette d’obbligo) della sua carriera, una delle tre in cui non disputa i playoff. Ma dà l’idea di chi è LeBron James…

16) STAGIONE 2018-19, LOS ANGELES LAKERS | Ancora una volta, cifre mostruose (27.4 punti, 8.5 rimbalzi, 8.3 assist di media, solo la terza volta in carriera sopra quota 8 nelle due ultime voci statistiche) ma niente playoff dopo 13 apparizioni consecutive. Colpa del maledetto infortunio contro Golden State la sera di Natale, che lo limita a 55 gare giocate (minimo in carriera)

15) STAGIONE 2004-05, CLEVELAND CAVALIERS | La terza peggior stagione della sua carriera non può che essere l’ultima (non in senso temporale, trattandosi della seconda della sua carriera) in cui manca i playoff. Nonostante gli oltre 27 punti di media (27.2) conditi da 7.4 rimbalzi, 7.2 assist ma soprattutto 2.2 recuperi, il numero più alto della sua carriera

14) STAGIONE 2014-15, CLEVELAND CAVALIERS | La prima annata della sua seconda avventura ai Cavs si esaurisce solo in finale NBA, dove James fa registrare statistiche folli (35.8 punti, 13.3 rimbalzi e 8.8 assist, meglio dei 25.3 punti con 7.4 assist e 6 rimbalzi della stagione regolare). Ma arriva il ko contro gli Warriors, dopo una stagione segnata anche da qualche screzio con coach David Blatt

13) STAGIONE 2005-06, CLEVELAND CAVALIERS | Non ha mai più segnato così tanto (31.4 di media, terzo tra i realizzatori NBA) e il secondo posto — dietro a Steve Nash — nelle votazioni per il premio di MVP dice il resto. Poi c’è l’esordio ai playoff (con tripla doppia annessa) e una postseason comunque conclusa oltre i 28 di media

12) STAGIONE 2006-07, CLEVELAND CAVALIERS | È la stagione che si chiude con la sua prima finale NBA (pur persa seccamente 4-0 contro gli Spurs). In stagione regolare viaggia con cifre — solo per lui — normali (27.3 punti, 6.7 rimbalzi e 6.0 assist) ma nei playoff dimostra di poter già fare la differenza (e se ne accorgono i Pistons, quando segna 29 degli ultimi 30 punti dei Cavs nella vittoria in gara-5 della finale a Est)

11) STAGIONE 2007-08, CLEVELAND CAVALIERS | Per l’unica volta nella sua carriera è il miglior marcatore della lega, con 30 punti tondi di media. È anche solo il terzo giocatore di sempre a chiudere un’intera annata con almeno 30 punti, 7 rimbalzi e 7 assist di media. Ma è solo 4° nelle votazioni per il premio di MVP, e i suo Cavs si arrendono in sette gare contro i Celtics poi campioni (nonostante i suoi 45 punti in gara-7 contro Boston)

10) STAGIONE 2019-20, LOS ANGELES LAKERS | Se dovesse trascinare i Lakers al titolo (o anche solo in finale NBA) il giudizio potrebbe cambiare e forse il decimo posto è troppo severo contando che il n°23 gialloviola finirà per vincere per la prima volta in carriera il titolo di miglior passatore NBA. Ma da 5 stagioni non tirava così male (49.8% dal campo, al momento) e il PER (Player Efficiency Rating) è il sesto più basso della sua intera carriera

9) STAGIONE 2010-11, MIAMI HEAT | Prima annata in maglia Heat, un inizio di stagione complicato per trovare gli equilibri, ma poi una stagione dove fa registrare il miglior rating per efficienza di tutta la lega (oltre a segnare quasi 27 punti a sera con il 51.0% dal campo). Trascina i nuovi Heat in finale NBA, ma sopra 2-1 “crolla” nelle ultime tre gare (15.3 punti di media) e dice addio al sogno del suo primo anello NBA. Appuntamento solo rimandato

8) STAGIONE 2016-17, CLEVELAND CAVALIERS | Alla sua 14^ stagione nella lega guida la NBA per minutaggio (!) e per la prima volta nella sua carriera chiude oltre gli 8 assist e gli 8 rimbalzi di media (con anche 26.4 punti). Trascina di nuovo i Cavs in finale NBA, persa nonostante lui la chiuda in tripla doppia di media (33.6 punti, 12.0 rimbalzi e 10.0 assist), primo giocatore di sempre a riuscire nell’impresa

7) STAGIONE 2013-14, MIAMI HEAT | Ultima annata in maglia Heat. In stagione regolare fa registrare il suo career-high (61 punti contro i malcapitati Bobcats) e tira il 56.7% dal campo, il suo miglior dato di sempre. In finale NBA l’efficienza non cala, anzi aumenta: contro gli Spurs chiude con il 57.1% al tiro e il 51.9% da tre punti, segnando oltre 28 punti di media. Ma non basta per battere San Antonio

6) STAGIONE 2017-18, CLEVELAND CAVALIERS | A 33 anni di età LeBron conquista la sua ottava finale NBA consecutiva, guida ogni giocatore per minuti giocati (36.9 di media), è secondo per assist nella lega (9.1) e terzo per punti (27.5, tirando il 54.2% dal campo). Nei playoff — e in finale NBA — fa ancora meglio: tocca quota 42 (o più) punti in otto gare, mette a segno 4 triple doppie, fa segnare il suo career-high per una gara di postseason (51 in gara-1 di finale contro gli Warriors, serie chiusa con 34.0 punti, 10.0 assist e 8.5 rimbalzi di media)

5) STAGIONE 2009-10, CLEVELAND CAVALIERS | Trascina i Cavs a 61 vittorie in stagione regolare, chiude appena sotto i 30 punti di media (29.7 con 8.6 assist e 7.3 rimbalzi), tirando per la prima volta in carriera sopra il 50% dal campo. Vince per la seconda volta il premio di MVP NBA, ma nelle ultime tre gare di semifinale di conference contro Boston segna “solo” 21.3 punti di media con il 34% al tiro, condannando i suoi all’eliminazione

4) STAGIONE 2015-16, CLEVALAND CAVALIERS | L’annata del titolo a Cleveland (il primo in ogni sport dopo 52 anni di attesa), vinto rimontando da sotto 1-3 nelle finali (impresa mai riuscita prima a nessuna squadra NBA), resta fuori dal podio per via delle cifre tutto sommato “normali” in stagione regolare (25.3 punti, 7.4 rimbalzi, 6.8 assist). Ma in finale NBA le sue statistiche fanno impressione: 36.3 a sera più 11.7 rimbalzi, 9.7 assist, 3.0 recuperi e 3.0 stoppate con oltre il 50% dal campo e il 42% da tre punti

3) STAGIONE 2008-09, CLEVELAND CAVALIERS | È la stagione del suo primo titolo di MVP NBA, anche se l’unica tra le top-3 che non si conclude con un titolo NBA (i Cavs perdono in finale a Est contro Orlando nonostante i suoi 38.5 punti di media, con 8.3 rimbalzi e 8.0 assist). Il dato che registra la sua efficienza offensiva (il PER) in stagione regolare è il secondo più alto della storia NBA

2) STAGIONE 2011-12, MIAMI HEAT | Una stagione regolare chiusa con 27.1 punti, 7.9 rimbalzi, 6.2 assist e 1.9 recuperi di media (e il 53.1% al tiro) gli vale il suo terzo titolo di MVP della lega, oltre all’inclusione nel primo quintetto NBA tanto in attacco che in difesa. Nei playoff sigla la gara perfetta contro Boston, spalle al muro in gara-6 (45 con 19/26 al tiro, 15 rimbalzi e 5 assist) e poi battezza la gara che assegna il titolo NBA ai suoi Heat (la quinta contro OKC) con una tripla doppia

1) STAGIONE 2012-13, MIAMI HEAT | Cifre mostruose in stagione regolare (26.8 punti, 8.0 rimbalzi, 7.3 assist con il 56.5% dal campo e oltre il 40% da tre), per guidare gli Heat al loro miglior record di sempre (66 vittorie, di cui 27 consecutive) e meritarsi il quarto titolo di MVP della lega della sua carriera (per un solo voto, andato a Carmelo Anthony, non diventa il primo a vincere il premio all’unanimità). In finale NBA contro gli Spurs viaggia a 31.8 punti, 9.8 rimbalzi e 6.8 assist di media per il suo terzo titolo NBA. Il miglior LeBron James di sempre