
NBA, Snoop Dogg sceglie il suo Mount Rushmore del basket di Los Angeles
Il rapper tifosissimo dei Lakers, nato a Long Beach e da sempre simbolo della "città degli angeli" californiana, ha voluto rimpiazzare idealmente i volti scolpiti nella pietra di George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln (i 4 grandi presidenti USA effigiati nel South Dakota) con quelli delle 4 superstar più leggendarie di sempre del basket losangelino

VIP GIALLOVIOLA | Di tifosi eccellenti i Los Angeles Lakers ne hanno sempre avuti tanti: Jack Nicholson in primis, sempre a bordocampo, prima al Forum di Inglewood e poi allo Staples, ma anche altri attori come Denzel Washington, Leonardo DiCaprio o Andy Garcia, musicisti come il bassista dei Red Hot Chili Peppers Flea e Ice Cube o anche la sempre presente Dyan Cannon

SNOOP DOGG | Anche in un parterre de roi come quello gialloviola fa comunque quasi gara a sé uno come Snoop Dogg, che proprio recentemente ha voluto sfoggiare sui social il suo nuovo tatuaggio dopo la vittoria del titolo n°17 della storia dei Lakers, ovviamente dedicato a Kobe Bryant. Il rapper di Long Beach poi ha voluto costruire il proprio Mount Rushmore sportivo selezionando (invece che quattro presidenti) i quattro campioni più rappresentativi del basket Made in Los Angeles. Ecco le sue scelte

LISA LESLIE | Una sola maglia in tutta la sua carriera — quella delle Los Angeles Sparks — e una bacheca che esplode di trofei: due titoli WNBA e altrettanti premi di miglior giocatrice delle finali, 3 titoli di MVP della lega, 2 volte miglior difensore WNBA, senza contare le 4 medaglie d’oro olimpiche con la nazionale USA (da Atlanta 1996 a Pechino 2008) e anche due ori mondiali

CHERYL MILLER | Per anni è stata il simbolo del basket femminile, prima ancora della nascita della WNBA. La sua leggenda infatti la sorella di Reggie l'ha costruita prima battendo a ripetizione il fratellino nel giardino di casa e poi al college — a Southern California, nel cuore di Los Angeles — dove ha vinto due titoli NCAA e per tre anni è stata votata miglior giocatrice di college basketball. Un’autentica pioniera, nella Hall of Fame di Springfield ma anche in quella FIBA

MAGIC JOHNSON | Il mitico n°32, il regista dello Showtime gialloviola degli anni ’80: non può mancare Magic nel Mount Rushmore di Snoop, in virtù dei suoi 5 titoli NBA, dei 3 premi di MVP delle finali, degli altrettanti trofei come MVP NBA e di un numero infinito di assist (spesso spettacolari). La sua maglia è ovviamente ritirata dai Lakers, il suo nome è nella Hall of Fame del basket. E ci mancherebbe altro

KOBE BRYANT | Come Magic un altro membro dei Lakers che alla franchigia ha dedicato tutta la sua carriera — ben 20 anni: anche per Kobe ci sono 5 titoli NBA, 2 premi di MVP delle finali, uno come miglior giocatore NBA (nel 2008), due corone di capocannoniere della lega e anche due maglie ritirate, sia la 8 degli esordi che la mitica 24 sfoggiata nella seconda parte della sua carriera