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NBA, Kevin Durant rivela: "Giocherò anche da 5 in quintetti piccoli"

PAROLE
Twitter/BrooklynNets

La stella dei Brooklyn Nets è prossima al suo ritorno in campo a un anno e mezzo di distanza dalla rottura del tendine d’Achille. E per lui potrebbe aprirsi una nuova esperienza in campo: "Coach Nash mi userà in modi diversi, specialmente come lungo in quintetti piccoli. Bisogna essere pronti a tutto"

Mancano solo pochi giorni all’inizio della pre-season NBA, e anche se i Brooklyn Nets disputeranno solamente due gare, gli occhi di tutti sono puntati inevitabilmente su Kevin Durant. È dalle Finals del 2019 che il due volte MVP delle Finals non mette piede in campo, complice la lunga riabilitazione dalla rottura del tendine d’Achille, un infortunio che potrebbe aprire una nuova fase della sua carriera. E in questa nuova fase potremmo vedere KD anche in un ruolo inedito: quello di “centro”. “Penso che il coach [Steve Nash, ndr] voglia usarmi in diverse maniere, specialmente come 5 in quintetti piccoli o a volte come 4” ha detto in conferenza stampa via Zoom. “Poi ci saranno altre occasioni in cui sarò io a portare palla, perciò bisogna essere pronti a tutto”. Duran nominalmente è partito come ala piccola per la maggior parte della sua carriera, ma già nei Golden State Warriors giocava spesso da 4 insieme a Draymond Green — anche perché era il giocatore più alto del quintetto, se non il più alto in assoluto in campo. In questi nuovi Nets, comunque, si aspetta di avere grande fluidità tra i ruoli, con possessi in cui sarà Caris LeVert a portare palla e Kyrie Irving a giocare da 2: “L’allenatore mi manderà in campo e poi vedremo come riuscirò a rispondere”.

KD: "In questa squadra c’è tanta esperienza"

Al di là dei ruoli, infatti, tornare in campo permetterà innanzitutto a KD di capire come sta davvero il suo corpo dopo una pausa così lunga. La speranza è che le due gare di pre-season contro Washington (nella notte tra lunedì 14 e martedì 15) e contro Boston (nella notte tra sabato 19 e domenica 20) gli permettano di misurarsi con una vera partita NBA e di ricalibrarsi di conseguenza. In ogni caso, è già sicuro della bontà del gruppo messo assieme a Brooklyn: “Abbiamo gente che ha vinto in questa squadra e altri che hanno partecipato a lunghe cavalcate ai playoff, affrontando delle gare-7. È sempre importante avere così tanta esperienza e conoscenza del gioco nel gruppo. Vedremo quale sarà il nostro punto di partenza”.

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